Nazionale

Servizio civile all'Uisp: fino al 26 giugno è possibile presentare la domanda

Quattro posti disponibili presso l'Uisp nazionale. La Cnesc impegnata per costruire un modello per valutare l'impatto dei progetti
 
Il 26 giugno scadono i termini per partecipare alle selezioni per i progetti di servizio civileapprovati dal bando 2017. Le organizzazioni della Cnesc-Conferenza Nazionale enti servizio civile fanno la loro parte in questo bando: sono 1.349 i progetti e 17.470 i posti per attività in Italia e 69 progetti e 664 posti per attività all’estero che nelle prossime settimane, in tutte le regioni e in tutti i settori previsti dalla normativa, verranno proposti ai giovani. L'Uisp si è vista approvare molti progetti nelle varie città, attraverso Arci servizio civile

L’Uisp nazionale ha partecipato al bando con il progetto “Progettare, organizzare e comunicare lo sportpertutti”, rivolto ai giovani che vivono nel territorio del Lazio. Le finalità del progetto sono quelle di trasmettere ai giovani partecipanti competenze, rafforzare caratteristiche personali indispensabili per la valorizzazione di sé, promuovere stili di vita sani e attivi e consolidare nel loro patrimonio personale i valori positivi dello sport, per restituire ai giovani stessi la capacità di progettare, organizzare e comunicare il proprio futuro e progetto di vita, come soggetti attivi nella vita e nella società. 
A tal fine, il progetto prevede una componente di promozione della pratica sportiva e di corretti stili di vita, la partecipazione alle attività sportive organizzate sul territorio, una componente di formazione esperienziale (laboratori di co-progettazione da parte dei ragazzi di eventi e contest sportivi sul territorio e riprogettazione dello spazio pubblico) e una componente di formazione più tradizionale (peer mediation).

Quattro i posti disponibili per un impegno di cinque giorni settimanali per un totale di 1.400 ore in un anno. La data di scadenza per la presentazione delle domande è fissata per lunedì 26 giugno, ore 14. Fa fede la data di arrivo in sede della domanda e non la data di spedizione.
Per info e per la modulistica clicca qui. È possibile presentare una sola domanda per un unico progetto di servizio civile nazionale, pena l'esclusione. 

Il 21 giugno, Andrea Volterrani dell’Università Tor Vergata di Roma, Angela Spinelli, Emilio Vergani e Paola Tola di Social Hub, esperti di valutazione e di terzo settore, hanno affrontato il tema della costruzione di un modello per le valutazioni dell’impatto dei progetti di SCN sui giovani e sui territori. Un modello, come ha sempre fatto la CNESC, da condividere con le altre organizzazioni e con lo Stato e per il quale è stato definito un iter di lavoro con inizio a ottobre 2017 e conclusione a luglio 2018.
Un percorso di costruzione del Servizio Civile Universale "partito con il piede giusto" già dalla riunione della Consulta Nazionale del Servizio Civile del 19 giugno, durante la quale si è stabilito che gli enti accreditati potranno proporre delle prime sperimentazioni su alcune innovazioni concrete: la durata del periodo di servizio civile, l’orario settimanale al minimo di 25 ore (oggi 30), un periodo fino a tre mesi di servizio in un Paese UE, l’accoglienza di giovani con minori opportunità, un periodo di tutoraggio. Al contrario appare sempre più incomprensibile la politica in tema di ispezioni e controlli, che da anni riguardano quasi esclusivamente gli enti dell’Albo nazionale per i quali il Dipartimento ha programmato 505 ispezioni cui si aggiungono ora anche 300 controlli.
Nel bando 2016, oggetto di questa azione, sono impegnati 1.138 enti di cui 1.067 negli albi regionali e 71 nell’albo nazionale. Di questi 71, 47 - tutti di terzo settore o del privato sociale religioso - saranno oggetto sistematico di controlli e ispezioni, 24 avranno una sola ispezione; poco o nulla è previsto per i 1.067 degli albi regionali.

La Cnesc si chiede con chi il Governo Gentiloni intenda realizzare il Servizio Civile Universale, gli enti degli albi regionali si interrogano se avranno un ruolo futuro, il terzo settore nazionale è messo sotto “alta sorveglianza”. (Fonte: ufficio stampa CNESC)

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