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Sport di base: come sono ripartite le attività al Fulvio Bernardini di Roma?

Dall’arrampicata al pattinaggio, dall’acquafitness allo skate. Il nostro approfondimento riguardo alla ripartenza delle attività dello sport di base

 

Sport di base. Se ne parla molto, ma che cosa si intende precisamente quando utilizziamo questa espressione? Per poter capire al meglio questo concetto, siamo andati all’impianto sportivo comunale Fulvio Bernardini di Roma. La ripartenza di tutte le attività è strettamente connessa alle misure precauzionali che sono state adottate all’interno del centro.

L’impianto storico, che si trova a Pietralata ed è gestito dall’Uisp, ha fin da subito seguito le normative imposte dal decreto ministeriale e sono stati fatti diversi lavori per delineare gli accessi e i percorsi interni al centro. Visitando il Fulvio Bernardini, in evidenza è possibile vedere delle postazioni di sosta con distanziamento alle varie entrate dell’impianto e all’interno invece si possono leggere i comportamenti da seguire nelle diverse aree, delineate con dei bollini specifici. All’ingresso della piscina e della zona interna della palestra sono presenti due operatori pronti a misurare la temperatura e a far compilare il modulo di accesso. “Inoltre – sottolinea Alessandro De Paolis, direttore della struttura – abbiamo inserito, come protezione dei nostri operatori che si occupano del Front Office in segreteria, dei panelli in plexiglas”.

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Le attività sono riprese ed è stato sicuramente importante per gli istruttori ritrovare i ragazzi. Chiara Muglia e Daria Macrì, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione ASD Skyfall Scuola di Pattinaggio Artistico, durante il periodo di emergenza sono rimaste in contatto con le proprie atlete attraverso le piattaforme on line ma quando hanno avuto la possibilità di tornare in pista, hanno fatto di tutto per tornare ad allenarle dal vivo, stando attente a tranquillizzare i genitori riguardo gli allenamenti. Se gli atleti agonisti, i pre-agonisti e tutti coloro che svolgono queste attività al Fulvio Bernardini sono stati i primi a tornare, i genitori dei bambini del vivaio hanno voluto più sicurezze nel rimandare i propri figli ad allenarsi. “Uno sport all’aria aperta ti consente di avere delle misure di sicurezza diverse. Noi teniamo le ragazze poco in pista – afferma Chiara Muglia - ma le facciamo pattinare senza mascherina perché la pista è quasi 1000 metri quadri e in questo modo l’attività viene vissuta in maniera più serena sia per i ragazzi che per i genitori”. Molta attenzione viene posta in questo periodo e proprio per questo le ragazze sono sempre le stesse e vengono seguite sempre dagli stessi tecnici, Chiara e Daria.

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Anche la zona piscina ha riaperto i battenti e con essa tutte le attività acquatiche. Da sempre particolare attenzione è rivolta al disagio e alla disabilità e al Fulvio Bernardini vengono organizzati corsi di attività ludico motoria in acqua per adulti diversamente abili e corsi per ragazzi rifugiati e richiedenti asilo. L’ingresso alla piscina è limitato e bisogna prenotarsi per poter accedere all’area. Stesso discorso anche per le diverse attività come l’hydrobike e l’acquafitness, tutto per garantire al meglio la sicurezza di chi partecipa alle lezioni. Andrea Giulioli, insegnante di nuoto e di acquafitness, ci ha raccontato: “anche i corsi di nuoto sono ripresi, sia per un pubblico adulto che per i bambini, riprendendo in alcuni casi i corsi interrotti a causa dell’emergenza sanitaria. Una volta usati, igienizziamo tutti gli strumenti con gli appositi materiali disinfettanti”.

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Tra le varie attività che offre l’impianto storico di Pietralata troviamo anche lo skate che, dopo la riapertura del centro, ha ritrovato in poco tempo vigore e ragazzi pronti a rituffarsi in questa attività. Come si stanno svolgendo al momento le lezioni al Fulvio Bernardini? Per rispondere a questa tematica, abbiamo rivolto alcune domande ad Andrea Muia, istruttore parkour per ADD Roma e istruttore di Skate per Skate Republic. “In questo momento stiamo recuperando le lezioni di skate andate perse per via del covid-19. Andiamo a svolgere quel lavoro specifico che non si è potuto fare durante il periodo della chiusura con l’obiettivo di riportare gli allievi al livello raggiunto prima dell’interruzione”. Per la ripartenza dell’attività di skate è stato preparato dagli istruttori un protocollo di insegnamento che prevede diversi step, poco più lunghi del solito in modo tale che i bambini riescano ad avere una padronanza maggiore dello skate. I ragazzi non vengono forzati e nemmeno accompagnati ma li viene data una sequenza di movimenti che li portano gradualmente dallo stare seduti sulla tavola a stare inginocchiati, accovacciati fino a stare in piedi e a svolgere tutte quelle attività che vengono poi fatte sulle rampe e sulla tavola. Le lezioni sono aperte e i genitori possono venire a vedere come si svolge l’allenamento e in questo modo si riesce a creare la fiducia necessaria per portare il ragazzo o la ragazza a praticare skate.

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Dopo una lunga attesa hanno riaperto anche i Centri Estivi Multisport Uisp. Fin da subito è stato riscontrato il grande entusiasmo dei più piccoli che, dopo un lungo periodo vissuto esclusivamente all’interno dell’ambito familiare, sono tornati a praticare attività fisica seppure con delle differenze rispetto al passato. La giornata tipo inizia con un triage d’accoglienza dove i bambini vengono accompagnati a posare i loro zaini in attesa dell’inizio delle attività. Nel corso della mattinata poi i bambini svolgono principalmente sport outdoor alternandosi tra piscina e campo di calcio dove eseguono vari percorsi motori. Il pranzo viene svolto in modalità picnic cercando di creare il più possibile una “outdoor experience”. Il pomeriggio invece viene occupato con temi settimanali. Martina Perotti, coordinatrice del centro estivo del Fulvio Bernardini, ci ha raccontato le emozioni e le sensazioni che bambini e operatori hanno vissuto nel momento della ripartenza: “da un lato c’è stato grande entusiasmo per la ripartenza, dall’altro un pò di preoccupazione dal punto di vista organizzativo”. Martina ha poi continuato, spiegandoci quanto i bambini siano stati entusiasti di essere tornati a svolgere attività sociali all’aria aperta.

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Una delle attività che ha riscosso più successo in quest’ultimo periodo è stata sicuramente quella dell’arrampicata. Se i primi giorni sono stati molto difficili perché non si è visto nessuno, non si può dire lo stesso per quelli successivi. Con il tempo, infatti, le persone hanno ripreso fiducia e sono tornate al Fulvio Bernardini. Andrea Giurato, responsabile settore Arrampicata UISPROMA WORK IN PROGRESS, ha tracciato la ripartenza dei corsi: “Abbiamo ripreso le indicazioni fornite dal Protocollo di sicurezza Uisp e quello della Federazione di Arrampicata Sportiva che rispecchiano il distanziamento sociale e che in ambiente aperto hanno minori limitazioni rispetto agli ambienti chiusi, nello specifico utilizzo della mascherina per distanze inferiori ai 2 m o al metro e a seconda se si fa più o meno attività fisica”. A tornare sul “campo” non sono state solo le persone che già frequentavano il Fulvio Bernardini, ma anche altri ragazzi e ragazze che non volevano ritornare a praticare l’attività in ambienti chiusi. La maggior parte dell’impianto è all’aperto e questo ha sicuramente rilassato le persone dal punto di vista psicologico.

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