Nazionale

Sport e diritti delle donne: la piscina Massari di Torino su RaiTre

La piscina gestita dall'Uisp Torino la domenica mattina è riservata alle sole donne. La differenza tra un diritto e una concessione. Parla P. Alfano

 

Che differenza c’è tra un diritto e una concessione? Attraverso lo sport e due fatti di questi giorni è possibile cogliere la differenza. Ancora non si è spenta l’eco della Supercoppa a Gedda che un servizio della TgR Piemonte ripropone il tema, secondo ottiche diverse. Si è parlato di libertà e diritti delle donne in occasione della SuperCoppa italiana a Gedda tra Juve e Milan, una partita che non era da giocare, sia per la critica situazione dei diritti civili e politici in Arabia Saudita, sia per la condizione femminile. Le donne possono guidare soltanto da pochi mesi, non hanno diritto ad un processo equo, nè possono decidere come vestirsi o con chi sposarsi.

A Torino, l’Uisp da undici anni porta avanti un progetto nella piscina Massari che consente alle donne musulmane e non solo, di nuotare in libertà. Come? Come vogliono loro, preservando la loro privacy o semplicemente rispettando un precetto religioso nel quale si riconoscono. La piscina, in determinate ore della settimana, è aperta soltanto alle donne.

Proprio a loro la Tgr Piemonte ha dedicato un approfondimento di Martino Villosio, trasmesso in una versione più ampia su RaiTre: una piscina per sole donne a Torino è un passo avanti oppure no? GUARDA IL VIDEO

Le donne intervistate sono soddisfatte del progetto dell’Uisp Torino ed entrano in vasca con gioia: “Io penso che si tratti di una iniziativa che garantisce la propria libertà – risponde Maryam, un bel volto di ragazza incorniciato da un velo nero - ho scelto di venire nella piscina per sole donne, non sono stata costretta da nessuno”.

Nel capoluogo piemontese, dal 2018 le donne scelgono di nuotare tra le corsie della piscina Massari piuttosto che in un altro impianto, per tutti, perché qui si sentono più libere. Si tratta di una scelta e della garanzia di un diritto, che l’Uisp cerca di assecondare. Le parole di Patrizia Alfano, presidente del comitato Uisp Piemonte sono tese a ribadire questo concetto e chiariscono possibili fraintendimenti: “Non è una separazione tra donne e uomini, è un progetto che valorizza le donne, va incontro alle loro esigenze mentre fuori tutto ciò che sembra libero in realtà non lo è”. Patrizia Alfano, insieme a Paola Voltolina, dirigente Uisp Torino, aggiunge sul suo profilo Facebook: “Abbiamo raccontato che questa iniziativa é nata con una campagna dell'Uisp per la promozione di opportunità di pratica motoria e sportiva per le donne nell'ambito di un progetto sulle pari opportunità. Un progetto che oltre al nuoto prevede tanti altri momenti di scambio, incontro, interazione, tra donne di diverse etnie e religioni. Alla piscina hanno accesso donne con i loro bambini. Una donna ha raccontato la felicità di poter stare in acqua con la sua bimba disabile. Abbiamo raccontato del progetto della diaconia valdese che porta in piscine le donne che arrivano dal corridoio umanitario con la Siria. Tante storie di donne e di uno sport che è in questo caso sorellanza, benessere ed emancipazione”. (Ivano Maiorella, ha collaborato Pierluigi Lantieri)

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