Nazionale

Sviluppo sostenibile: aumenta la consapevolezza, ma l’Italia è in affanno

Presentato a Roma il Rapporto Asvis 2019: luci e ombre che separano l’Italia dal conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile

 

É una sfida contro il tempo. Per 21 dei 169 target previsti dall’Agenda 2030 il raggiungimenrto degli obiettivi è fissato fra un anno, nel 2020. E il Rapporto Asvis 2019, presentato a Roma, racconta le luci e le ombre che separano l’Italia dal conseguimento di questi obiettivi, rispetto ai quali l’Italia è in ritardo. E probabilmente si premerà sull’acceleratore visto che, con l’avvio del nuovo governo Conte bis, lo sviluppo sostenibile è entrato con prepotenza nell’agenda politica italiana. Sulla sostenibilità dal nuovo esecutivo arrivano segnali incoraggianti, ma serve una legge annuale per lo sviluppo sostenibile già in questa Legge di bilancio. "L’Italia deve prepararsi adeguatamente, così da poter beneficiare delle risorse che la Ue investirà nella direzione della sostenibilità", ha sottolineato il portavoce dell’Asvis, Enrico Giovannini. Per scaricare il rapporto clicca qui

Nel Rapporto, Asvis segnala miglioramenti in nove aree, salute, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, innovazione, disuguaglianze, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualità della governance e pace, giustizia e istituzioni solide e cooperazione internazionale; siamo stabili, con situazione invariata, in due aree, educazione e lotta al cambiamento climatico, ma peggioriamo in sei aree: povertà, alimentazione e agricoltura sostenibili, acqua e strutture igienico-sanitarie, sistema energetico, condizione dei mari ed ecosistemi terrestri.

Il Report targato Asvis ricorda che a quattro anni dalla firma dell’Agenda 2030, qualche passo in avanti è stato fatto. A partire dalla costituzione della cabina di regia “Benessere Italia” per "coordinare, quindi monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i ministeri nel segno del benessere dei cittadini". Moltissime le proposte di Asvis sullo sviluppo sostenibile. A partire dal fatto che il governo si assicuri che il lavoro dei singoli ministeri sui dossier europei tenga conto dell'Agenda 2030. Poi un tavolo di confronto con le associazioni imprenditoriali con le imprese aderenti al “Patto di Milano”. Poi la necessità di creare, presso Palazzo Chigi, un Consiglio di alto livello per le politiche di genere che coinvolga la società civile e gli esperti del tema. E un Piano nazionale coerente con la nuova Pac, la Politica agricola comune, introducendo la gestione per obiettivi e la misura dei risultati attraverso specifici indicatori, molti legati all’Agenda 2030.

Servono politiche per accelerare la transizione a uno sviluppo sostenibile, sul fronte di clima, energia, povertà e disuguaglianze. Poi accelerare nella transizione all’economia circolare, incoraggiando anche le imprese a misurare e comunicare l’impatto socio-ambientale dei progetti. Poi consumo responsabile, riducendo gli sprechi nella filiera alimentare. Indispensabile una task force trasversale e interministeriale per definire un piano nazionale per l’occupazione giovanile in tempi stretti, vista la scadenza nel 2020 del Target 8b dell'Agenda 2030. E interventi volti a migliorare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro, a potenziare la formazione professionalizzante e l'orientamento al sostegno all'impiego e all'autoimpiego, all'investimento sulle politiche attive del lavoro, ai servizi a supporto dei nuovi nuclei familiari. Va poi potenziato il programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G recentemente approvato dal Mise. (Fonte: Sole 24 Ore)

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