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Tutta Italia alla StraGenova, cuore e lanterna del Paese

Uisp Genova e Il Secolo XIX presentano un'edizione speciale di StraGenova: si correrà il 14 ottobre per "mandare un messaggio forte e ripartire"

 

Uisp Genova e Il Secolo XIX presentano un'edizione speciale di StraGenova: si correrà domenica 14 ottobre per "mandare un messaggio forte e ripartire".

Nell'articolo di Claudio Pagliero di sabato 29 settembre, il quotidiano genovese presenta la StraGenova nel cuore:

"Un giorno, che ci auguriamo non troppo lontano, un nuovo ponte costruito sulle macerie del Morandi diventerà il simbolo della Genova che rinasce. Ma per ora, a illuminare la Genova che resiste, non c’è miglior simbolo della vecchia, cara Lanterna.

Proprio sotto la Lanterna, a San Benigno, partirà domenica 14 ottobre l’edizione speciale della StraGenova che Il Secolo XIX ha voluto organizzare, insieme a Uisp e con la collaborazione di Autorità Portuale, Regione e Comune, per ricordare le vittime del 14 agosto e mandare un messaggio forte per ripartire tutti insieme.

L’intento è raccogliere fondi destinati a un progetto per il quartiere colpito, che sarà individuato insieme alle istituzioni durante la fase di ricostruzione.

La StraGenova nel Cuore sarà una corsa non competitiva, aperta a tutti: atleti di alto livello, corridori della domenica, semplici camminatori, famiglie, bambini, cani. Sei chilometri, metro più, metro meno (ma chi è stanco potrà, a un certo punto, fare dietrofront e limitarsi a quattro), da percorrere insieme a compagni di squadra, amici, parenti, con il pensiero rivolto al cammino per tornare alla normalità: sarà lungo e quello che offriamo il 14 ottobre, a due mesi esatti dal disastro, è solo un inizio, un primo tratto altamente simbolico, sia per le emozioni che trasmetterà sia per i luoghi che toccherà".

"Idealmente protetti dall’ombra della Lanterna i runner partiranno alle 10 procedendo verso Ponente e ammirando le gru, i terminal, le montagne di container colorati che già avevano fatto da sfondo, in passato, alla Genoa Port Run, che terminava proprio alla Lanterna. Si sfila sulla sopraelevata portuale, sulla destra Lungomare Canepa, sulla sinistra il mare che lambisce il Terminal Spinelli, il GMT e il Terminal San Giorgio.

Arrivati al Polcevera si supera il Ponte del Papa, sotto il quale stazionano spesso gli aironi cinerini, quindi si arriva alla rotonda sotto la strada Guido Rossa, dove si potrà bere al posto di ristoro e fare dietrofront, per ripercorrere i tre chilometri in senso contrario, col sole in faccia e la sagoma della Lanterna come punto di riferimento. Non ci saranno cronometri né medaglie, sarà un momento per ritrovarsi e compattarsi, avvicinandosi al luogo che dal 14 agosto scorso è una ferita aperta nel cuore della città.

Sul sito della manifestazione (www.stragenova.it), da domani, tutte le notizie utili per iscriversi, on line o nei punti indicati. L’offerta è libera, ogni euro andrà ad aggiungersi ai contributi degli sponsor che sostengono l’iniziativa benefica, Gruppo Msc, Siram, Carispezia-Crédit Agricole".

Per leggere l'articolo integrale clicca qui

Forum del Terzo Settore Liguria e Genova nel quale Uisp è in prima fila, ha diffuso questo comunicato:

La tragedia del Ponte Morandi tocca tutti: forse nella storia recente di Genova nessun evento, triste o lieto, ha suscitato un sentire comune tanto profondo.

Il dolore, la rabbia, il desiderio di ricominciare dei singoli e delle famiglie colpite diventano di tutti.In questo momento stiamo di fronte a questi fatti come un popolo. Di fronte alla città ferita, spaccata, abbiamo la possibilità di reagire in un modo che negli ultimi decenni sembrava cancellato dalle dinamiche sociali. In questi giorni girando per Genova si respira un clima diverso nei rapporti tra le persone: non più individui isolati, portatori di interessi particolari e contrastanti; non più massa indistinta, governata da reazioni suscitate e indirizzate dai social e incapace di andare al fondo delle cose che accadono.

Chi vive esperienze di solidarietà nelle comunità (partecipazione ad associazioni di promozione sociale, attività di volontariato, lavoro in imprese sociali) sa che questa dimensione relazionale genera un grande valore: consente di perseguire la propria realizzazione personale dentro l’orizzonte del bene comune, con riflessi positivi a livello sia di qualità della vita che di sviluppo economico. È un fenomeno che autorevoli economisti e sociologi hanno studiato a fondo (per tutti citiamo Stefano Zamagni, e il premio Nobel 2009 per l’economia Elinor Ostrom) ma che in Italia finora non ha avuto adeguato riconoscimento: si è preferito sostenere gli investimenti dei grandi gruppi economici profit, pensando che dalla esasperazione del capitalismo derivasse un maggiore benessere per tutti. I fatti dimostrano che non è così: un bene comune a servizio dei genovesi, affidato a investitori finanziari stranieri (il capitale di Atlantia è composto, oltre che dalla famiglia Benetton, da soggetti australiani, francesi, di Singapore ecc.) è stato gestito con la logica del massimo profitto, non con quella del servizio pubblico (a riguardo, si veda l’intervento del costituzionalista A. Mangia).

La convivenza civile fondata sull’individualismo e sul profitto senza freni ha fallito, così come l’attesa di un potere statale onnipotente, infallibile e pervasivo.

Oggi Genova ha bisogno di recuperare SOLIDITA’ e SOLIDARIETA’. La radice di queste parole è la stessa: un corpo unico, forte e resistente in quanto costituito da parti necessariamente legate traloro. Non si può ricostruire senza una visione e senza uno sguardo al futuro che parta dal desideriodelle persone di una vita dignitosa vissuta in spazi a misura d’uomo.

Il Forum del Terzo Settore Liguria e Genova è espressione di persone e formazioni sociali che vivono secondo questo approccio e possono promuovere lo sviluppo di azioni culturali, economiche e politiche determinate dallo stesso spirito. Non a caso, la Liguria è stata la prima Regione italiana che ha riconosciuto al Terzo Settore una rilevanza istituzionale, confermata e rafforzata dalla recente riforma nazionale.

Nel momento di rifondazione della città, ricordiamo che esistono nel mondo esperienze positive di beni e servizi pubblici (dall’acqua ai trasporti, dall’educazione all’assistenza) gestiti con forme di partecipazione dei cittadini che evitano le degenerazioni legate allo statalismo e al capitalismo. Non abbiamo ricette in tasca, ma siamo certi che in questo momento è necessario un modo nuovo di pensare e di agire, aperto a cogliere tutti gli spunti positivi che la realtà offre. E gli esempi virtuosi esistono.

Noi offriamo alla comunità il nostro apporto per ripensare e ricostruire la città, e chiediamo di partecipare alla progettazione e alla attuazione di questa rinascita, convinti che progresso, ricchezza e solidarietà crescono bene solo se crescono insieme.

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