Nazionale

Uisp Bologna: "Ma quali Olimpiadi? Qui chiude il Crb"

Lettera aperta del Comitato Uisp e delle società sportive Pontevecchio, Virtus Scherma e Virtus Basket che gestivano il centro sportivo

 

L'ipotesi di candidatura di Firenze e Bologna per le Olimpiadi 2032 è stata la molla che ha riacceso i riflettori sulla questione del centro sportivo Cierrebi di Bologna. L'Uisp Bologna, la Polisportiva Pontevecchio, assieme alla Virtus Scherma e alla Virtus Basket, che lo hanno gestito negli ultimi tempi, lo ribadiscono con una lettera aperta inviata alla stampa e pubblicata anche da La Repubblica. 

“Nessun segnale è arrivato, a dieci giorni dalla sospensione delle attività e a pochi giorni dalla riapertura delle scuole. L’appello dell’assessore Lepore non ha sortito effetti. In una città – è scritto in una nota firmata dalle suddette società sportive – che ambisce a candidarsi alle Olimpiadi, non si possono ignorare le urgenze dello sport di base e le esigenze dei campioni del domani. Le squadre agonistiche femminili di basket e ginnastica ritmica, eccellenze del territorio bolognese a livello nazionale, non avranno più una casa in cui allenarsi. I bimbi del minibasket non sapranno dove andare, la Virtus Scherma non potrà ampliare la sua attività. Centinaia di bambini, di giovani atleti e di cittadini di ogni età non potranno proseguire l’attività sportiva, se nulla avverrà nei prossimi giorni”. Per leggere la lettera integrale clicca qui

Cosa vorrebbero farci gli ormai ex gestori dell’impianto? “La nostra visione continua ad essere quella di un centro a vocazione sportiva, aperto al pubblico, accessibile a tutti nelle tariffe, focalizzato sulle attività a valore sociale”. Insomma, la posizione è assolutamente contraria al famoso supermercato che nelle intenzioni di chi ha acquistato il centro (il gruppo Maccaferri e il Bologna) dovrebbe sorgere lì. Inizialmente, va ricordato, il Comune aveva dato l’ok a quel progetto, salvo poi cambiare strategia. “Ci rivolgiamo alle istituzioni e alla proprietà – così si conclude la lettera aperta – affinché possano trovare con urgenza una soluzione che permetta alle centinaia di persone coinvolte di proseguire l’attività, e che una città che ambisce al sogno olimpico non veda infranti i sogni dello sport di base di migliaia di suoi cittadini”. (Fonte: LaRepubblica.it)

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