Nazionale

Uisp Emilia Romagna: educare alle "Differenze in gioco"

Un percorso di formazione per educatori dell'infanzia sui temi della discriminazione, per confrontarsi sui modelli educativi e di genere

 

Un percorso dedicato di quattro incontri per gli educatori che lavorano con i bambini, per confrontarsi sui modelli educativi e di genere. Questo l'iter appena concluso nell'ambito di "Educare alle differenze in gioco", un progetto della Uisp Emilia-Romagna sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito della legge 6 per la parità e contro le discriminazioni. Un percorso che però non poteva non tener conto della particolare situazione di clausura legata all'emergenza COVID-19, e che pertanto prevede un nuovo appuntamento formativo, in programma alle 18 di martedì 12 maggio, in cui si cercherà di fornire agli educatori Uisp strumenti utili sul piano psicologico per il lavoro con i bambini che nella "fase 2" ritorneranno a una progressiva normalità dopo la clausura. Appuntamento gratuito e rigorosamente online, dalle 18 alle 20 (sarà possibile collegarsi a partire dalle 17.45).

"Abbiamo organizzato questo seminario – spiega la responsabile del progetto Manuela Claysset della Uisp Emilia-Romagna – coinvolgendo psicologhe, laureate in scienze della formazione e dell'educazione, per garantire alla platea di circa 40 educatori Uisp che hanno partecipato agli incontri il massimo della professionalità".

Quattro le date: 28 e 30 aprile, 5 e 7 maggio con quattro diverse tematiche. Si è partiti dal tema "Di quale corpo stiamo parlando: genere ed educazione" con Silvia Demozzi del dipartimento di Scienze della formazione dell'Università di Bologna, per continuare con un'analisi su "Le varie tipologie di violenza della violenza di genere: numeri e dati", appuntamento curato da Arianna Gatti del Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza. In maggio spazio a tematiche più decisamente connesse allo sport con l'analisi sociologica di Giovanna Russo, sociologa e ricercatrice dello SportComLab all'Università di Bologna, su "L'attività motoria e sportiva come bene relazionale" e con Cristian Serra, formatore Uisp, che ha affrontato i temi de "Il movimento; il linguaggio verbale e non verbale del corpo; il ruolo dell'educatore".

Numerosi i temi emersi nei quattro appuntamenti di due ore ciascuno, tutti in videoconferenza: "Naturalmente le sollecitazioni – racconta Claysset – hanno generato molte riflessioni sul tema del corpo, sull'idea che ne abbiamo, sulle disuguaglianze nello sport. E sul condizionamento, anche di tipo mediatico, che subiamo quando si parla di violenza e di genere".

Un percorso di approfondimento che continuerà, sempre nell'ambito del progetto "Educare alle differenze in gioco", proprio concentrandosi sulla formazione in ambito di giornalismo e comunicazione, con modalità che saranno da definire (considerato il protrarsi dell'emergenza). E che vedrà anche una fase di monitoraggio, curata dalla sociologa Giovanna Russo, dei bisogni che sono emersi fra gli educatori, per sviluppare al meglio altri percorsi di formazioni del genere in prospettiva. Un iter che sarà possibile seguire sul gruppo Facebook "Differenze in gioco", che Uisp Emilia-Romagna ha aperto per tenere desta l'attenzione, in ambito sportivo, su ogni forma di contrasto alla discriminazione di genere(Redazione Uisp Emilia-Romagna)

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