Nazionale

Uisp Messina: dal sottosuolo una rivalutazione del territorio

La speleologia urbana al servizio del patrimonio culturale delle nostre città, per promuovere sviluppo e coinvolgimento delle comunità. Parla S. Cannavò

 

Partire dal basso per entrare in contatto con il territorio. Conoscerne le storie per tramandarne le tradizioni. Questo è il punto di partenza di riferimento per promuovere sport, cultura e tutela ambientale in ogni angolo del Paese. Un concetto interpretato alla lettera dall'Uisp Messina che ha scavato in profondità per raggiungere la parte sotterranea della città con le sue attività di speleologia urbana.

La speleologia urbana, sebbene poco conosciuta, è ormai diffusa in numerosi centri italiani, in quanto portatrice di grandi valori e motivi d'interesse. Rispetto alla speleologia classica, questa specialità riveste un’utile funzione in ambito archeologico ed urbanistico per la ricerca e la rivalutazione di opere dimenticate o ancora sconosciute. Ma non solo, è importante anche perché la sua pratica nei contesti urbani facilita il coinvolgimento dell'intera comunità.

Come sia possibile unire il movimento e l'apprendimento attraverso la speleologia in cavità artificiali ce lo spiega Santino Cannavò, presidente del Comitato Uisp messinese, che svolge da qualche mese una serie di iniziative nel sottosuolo della città. "Parlare della speleologia soltanto come pratica sportiva è riduttivo – dice Cannavò - Credo sia più appropriato definirla un'attività psicofisica che permette di immergersi tra i tesori nascosti del territorio". Da qui emerge il carattere formativo della pratica sportiva.

"Spinti dalla voglia di educare i ragazzi di scuole e associazioni alla cultura e all'ambiente circostante - prosegue Cannavò - abbiamo inaugurato questo percorso che nasce nell'ambito del progetto Avviamento alla montagna. L'idea è stata quella di invertire la rotta sul piano altimetrico, passando dalle escursioni in alta quota alla speleologia tra le vie sotterranee della città". In questo senso l'urbe messinese offre parecchi spunti di carattere artistico-culturale. Percorrendo i cunicoli sotto terra il tempo sembra essersi fermato: è possibile incontrare diverse epoche storiche, passando tra acquedotti risalenti al 1700, gallerie della dominazione spagnola e resti dei bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale. 

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Insomma un potenziale non sfruttato che, anzi, senza interventi rischia di perdersi. Ancora Cannavò ci spiega le future vie di sbocco della speleologia urbana nella realtà messinese. "L'attenzione che l'Uisp ha mostrato verso la promozione del territorio ha aperto i contatti con l'assessore alla cultura di Messina, Enzo Caruso e sono in programma alcune riunioni operative, insieme a lui e ad altri tecnici, per stabilire i siti archeologici da esplorare. Parteciperanno a questi tavoli di lavoro anche geologi e storici, per offrire un'esperienza culturale all'intera comunità". La sfida sarà quella di immergersi negli anfratti più nascosti e valorizzare il patrimonio per riallacciare il legame con il territorio e promuovere un riscatto socio-economico della città. (Pierluigi Lantieri)

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