Nazionale

Un altro sport è possibile: Missaglia e Thoreau camminano insieme

Settant'anni fa nasceva Gianmario Missaglia, padre dello sportpertutti italiano. Prima di lui Thoreau proponeva la "conoscenza fatta con i piedi"

 

Le ricorrenze aiutano a riflette e creano (involontarie?) coincidenze. Numeri che diventano storia: il 4 novembre di settant’anni fa nasceva a Senago, in provincia di Milano, Gianmario Missaglia. Un personaggio che ha segnato la storia dell’Uisp e dello sport italiano, sia in quanto presidente nazionale dell’associazione dal 1986 al 1998, sia perché è stato capace di creare assonanze tra lo sport popolare, poi per tutti, e la vita di tutti i giorni.Dall’impegno sociale e civile ad attività più leggere, come quella dei giochi enigmistici o delle sciarade, delle quali era maestro.
Tra queste attività, quella di avventurarsi, “a passo d’uomo”, tra i sentieri d’Italia. Senza smettere di guardarsi intorno, a testa alta. Perché quello è lo scarto: non abbassare mai lo sguardo, non isolarsi dal contesto, creare sempre collegamenti mentali e fisici tra uomo/donna e ambiente. In bicicletta o in autobus, come amava fare Cesare Zavattini. Ma anche a piedi, perché lentezza e profondità erano per Missaglia la cifra per leggere la società.

Esplorare, farsi delle domande e rispondersi, orientarsi e camminare: vai alla tua velocità, era il suo incitamento. E se ti piace di gareggiare, gareggia. “Dove ci porta esplorare?” scriveva nel suo ultimo libro, pubblicato postumo, “Ecorienteering” (La Meridiana, 2003). Risponde Gianni Mura, nella prefazione al libro: “la risposta indica che un altro sport è possibile. Sarà meno appetibile, meno pubblicizzato, meno enfatizzato dello sport di vertice, sarà più umano e pulito, probabilmente. Sarà quello che vorremmo, secondo la nostra misura”.

E proprio l’idea di “misura” ci porta ancora più indietro nel tempo, a 200 anni fa, al 1817. Era il 12 luglio e in una piccola cittadina del Massachusetts nasceva Hanry David Thoreau, profeta della disobbedienza civile e della vita nei boschi. Detta così, con la sintesi che impone un articolo flash, sembra irriverente nei confronti di un filosofo che nel suo lavoro più noto, “Walden, ovvero la vita nei boschi”, ha riscritto il rapporto uomo-natura in direzione inversa rispetto a quello che la sua epoca di rivoluzione industriale imponeva.  Per Thoreau la coscienza e i diritti dell’uomo venivano prima della cieca osservanza delle leggi, la sua idea di resistenza non violenta si incarnava forse anche nel concetto del “Camminare”, titolo di un suo famoso scritto. C’è un solo modo per fare la conoscenza della natura selvaggia, di questa nuova frontiera: camminare. Una conoscenza fatta coi piedi: “credo nella foresta e nel campo – scriveva - e nella notte in cui cresce il grano”. Sembra di vederli, camminare insieme, Missaglia e Thoreau. (Ivano Maiorella)

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