Corso da Giudice Arbitro in Calabria

Il corso di Giudice Arbitro che si è svolto a Catanzaro il 14 marzo 2015, ha dato il via al programma di attività che il coordinamento nuoto calabria ha deliberato per l'anno sociale in corso. La consapevolezza che una dotazione organica tecnica garantisse il regolare svolgimento delle competizioni programmate, è stata recepita in pieno dalle società partecipanti, le quali hanno contribuito alla riuscita dell'evento iscrivendo 27 partecipanti al corso.

Un risultato oltre qualsiasi aspettativa, che anche i dirigenti - formatori nazionali Paolo Malinconi e Alessio Pacini, hanno definito sorprendente, non solo per il numero dei presenti, che non si è registrato nemmeno in realtà molto più numerose, ma anche per la partecipazione attiva e la voglia di avviare un nuovo progetto nuoto che riesca ad offrire alle ASD calabresi nuove opportunità di crescita e formazione attraverso lo sport. Naturalmente tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale dei Presidenti e dirigenti delle ASD di nuoto calabresi.

Il passo successivo, sarà quello di costituire un coordinamento di Giudice Arbitro, in grado di fornire tutto il supporto necessario per gli impegni che aspettano il nuoto uispino in Calabria, partecipare ai prossimi corsi di formatore potendo contare anche su figure calabresi per i prossimi corsi di formazione - aggiornamento, fare esperienza partecipando agli eventi nazionali, contribuendo in tal senso alla crescita di un nuovo gruppo dirigente nel territorio.

Grande la soddisfazione di Salvatore Fuciniti Corordinatore Nuoto della Calabria:
«Sono coinvinto che anche in Calabria questa nuova sfida possa essere vinta se tutti i soggetti coinvolti e a qualsiasi livello, partecipano attivamente alla costruzione di una UISP che abbia lo sguardo rivolto al futuro, senza dimenticare il glorioso passato, ma anzi sia in grado di trasmetterlo alle nuove generazioni affinchè possano avvicinarsi al nostro movimento sapendo che i valori dello sport per tutti, della solidarietà, della condivisione e della partecipazione democratica prevalgano su conduzioni proprietarie del movimento, interessi personali e conservazione del potere fine a se stesso.»