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Qui cresce il sincronizzato maschile. E l'urlo per i migranti

Non solo l'oro ai Mondiali di Budapest: la dedica ai migranti di Minisini e Flamini, pone il sincro maschile sotto i riflettori. Con un ruolo importante per l'Uisp.


Giorgio Minisini
ha mangiato pane e nuoto Uisp sin da ragazzino, con la mamma Susanna De Angelis, ex sincronette, che è la responsabile nazionale dei giudici del sincronizzato Uisp. Giorgio ha iniziato seguendo l’esempio del fratello e del cugino che facevano attività con la mamma Susanna, come ci racconta lei stessa al telefono da Budapest, dove ha accompagnato suo figlio Giorgio per i Campionati Mondiali. Lunedi é salito sul podio piú alto con Manila Flamini per una prova che ha lasciato tutto il mondo di stucco: perfezione tecnica e dedica al dramma del momento, quello dei migranti. Un urlo iniziale, quello di Giorgio Minisini, che é entrato in tutte le case e ha svegliato le coscienze della gente, molto di piú di quanto promettono di fare le diplomazie delle superpotenze. Potere dello sport, del suo messaggio popolare e persuasivo. Merito anche della cultura Uisp, che lega insieme passione sportiva e impegno per i diritti. Come dire: anche in piscina ci si può guardare intorno, allenarsi strenuamente senza astrarsi dalla realtá, anzi. Poi c'é la realtá del sincronizzato maschile, incentivata dall'Uisp anche sfidando qualche pregiudizio.

"All'inizio nuotava con altre ragazze e ragazzi, non si sentiva una minoranza - racconta al telefono Susanna, la mamma di Giorgio Minisini - dai sei anni ha praticato il sincro con il fratello, poi le loro strade si sono divise e Giorgio ha continuato mentre l'altro mio figlio ha scelto la pallanuoto. Nel 2014 ha vinto la prima medaglia nel libero combinato al Campionato italiano, poi l'esperienza in America dove si è reso conto delle sue potenzialità. Nel 2015 ha partecipato alle prime gare di doppio misto: in Italia si organizzano gare per tutte le specialità del sincro, mentre a livello mondiale c'è solo il doppio misto. L’Uisp sta promuovendo il sincro maschile in varie località d’Italia, i numeri stanno crescendo e spero che dopo questa medaglia aumenteranno ulteriormente. D'altronde il sincro è nato nel 1917 in Germania proprio nella versione maschile, solo più tardi è diventato uno sport prettamente femminile".

Guarda l'intervista realizzata da Elena Fiorani, redazione nazionale Uisp, alla mamma di Giorgio Minisini in occasione dei Campionati nazionali di sincro Uisp del 2014, da Pesaro. 

L’idea di dedicare un’esibizione così importante al dramma dei migranti è stata del compositore, Michele Braga: “È rimasto scioccato da uno degli ultimi naufragi avvenuti nelle acque tra l’Africa e l’Italia – racconta Susanna – per questo ha voluto scrivere una musica che raccontasse il dolore di dover lasciare la propria casa per affrontare un viaggio pericoloso. Il numero inizia con l’urlo di dolore di un migrante a cui muore la compagna durante il viaggio per mare, poi con il tuffo inizia una sorta di flashback, in cui rivivono il viaggio e la vita prima della partenza. Giorgio e Manila hanno condiviso in pieno questo progetto, sono giovani e aperti alle sofferenze degli altri. In questo modo sono riusciti ad accendere una piccola luce, mostrando un aspetto diverso di questo sport, che non è solo luccichii ma anche fatica e lavoro, e hanno colto l’opportunità di parlare di una cosa seria e importante. Da ragazzi fortunati che hanno potuto fare della loro passione un lavoro riescono a immedesimarsi in chi ha dovuto abbandonare tutto in cerca di una vita migliore”.

Il prossimo impegno per la coppia iridata saranno gli Europei nel 2018, mentre nutrono ancora una piccola speranza per l’ingresso della loro specialità tra quelle presenti alle Olimpiadi di Tokyo. 

(di Elena Fiorani, redazione nazionale Uisp)

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