Comitato Territoriale

Parma

Davide - ricordi e sms

Sono Davide Antonelli, uno dei (due) volontari di Uisp Parma e la prossima settimana (2 febbraio 2014) partiamo per i campi profughi Saharawi, in Algeria, dove con la nostra ONG Peace Games siamo attivi da anni.

Davide, volontario Uisp Parma - Peace GamesDei flash da Davide Antonelli - sms al volo:

 

 

 

 

 

 

 

Martedi 11 febbraio
ore 15.00 arriva un messaggio sul cellulare... Ci scrive Davide Antonelli dall'Algeria...


...Siamo appena rientrati da Tifariti, un posto dimenticato da tutti, a 90 km dal confine del Marocco separato da un muro pieno di mine contro il saharawi, abbiamo visitato una specie di parco archeologico con dei graffiti preistorici in un paesaggio roccioso, stupendo, una piccola montagna diciamo, dove c'è stata davvero poca gente in quei posti. Abbiamo visitato la scuola di Tifariti, la pala eolica, e l'orto, molto ben fatto, da due spagnoli, di cui uno - Santiago un professore spagnolo di letteratura in pensione, ci ha spiegato il progetto per Tifariti. E' una persona unica e speciale! Dal vivo ti racconterò... una grande persona con un cuore grandissimo, di Saragoza. Ps prima di andare per Tifariti abbiamo visitato due musei uno di guerra e uno di cultura e sociale, e abbiamo anche incontrato il ministro dello sport dove abbiamo parlato del progetto passato e nuovo. (musei e ministro a Rabuni) Questo prima di partire per Tifariti. Ora siamo tornati a Rabuni... Ciao Maria... salutami il Cecio la Marianna e tutti gli altri. Un abbraccio forte, esperienza bella ma anche dura, e impegnativa sia fisico che di testa (Rabuni a Tifariti abbiamo fatto 8 ore di jeep nel pieno del deserto con la scorta di giovani soldati e 8 ore per ritornare)...

Noi, abbiamo deciso di riportare per intero il messaggio di Davide... ogni giorno che passa ci sorprende sempre di più la sua umiltà e sensibilità.

 

...Ma Davide ci ha incuriositi... quindi ecco qualche approfondimento...


Tifariti, anche Tifarita, è una piccola città situata nella Zona Libera controllata dal Fronte Polisario, che costituisce circa un quarto del Sahara Occidentale. È situata in una zona accidentata del deserto, con poca vegetazione.

Nella Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi è una daira della wilaya di Smara. Per il Polisario costituisce un simbolo della resistenza saharawi riguardo alla colonizzazione marocchina.

Il neolitico sahariano
Lungo i pendii della zona di Lemgasem, a Rekeiz, a nord di Tifariti, si trovano rocce dell'era precambriana, grandi lastre di pietra calcare. In questa zona si trovano all'interno di grotte molte pitture rupestri che alcuni archeologi hanno soprannominato del "neolitico sahariano" per le proprie caratteristiche uniche. Con disegni policromi, decine di scene di caccia e pastorizia vecchi di 8/10.000 anni, danze di uomini e donne e mani dipinte o incise nella roccia. Grotte decorate con motivi geometrici, gazzelle, giraffe, antilopi ed altri animali[2].

Attualmente in rovina, Tifariti non ha mai avuto importanti strutture fisse. Fin dal Medioevo la zona è stata frequentata da popolazioni nomadi, in particolare dai Sahrawi e dai beduini di Lingua Araba.

 

6 Febbraio 2014
Da Parma a Tindouf

Ricevo un sms da Davide Antonelli che ci racconta come sta andando a Tindouf: "...Qui tutto bene, il primo giorno un odissea per arrivare! Alle 7 partiti da Reggio, arrivati a Roma per le 10.30. Ore 13.30 volo Roma-Algeri poi arrivati intor...no alle 15.00 dove abbiamo aspettato un paio di ore. Alle 21.00 siamo partiti per Tindouf... arrivati alle 1.30 Poi abbiamo preso la jeep... polvere e posti di blocco... è davvero diverso. Alle 3 del mattino siamo finalmente arrivati a Smara. Il primo giorno abbiamo visitato una scuola elementare e una scuola media e anche il centro sportivo e il mercato locale. Oggi siamo andando a Dakhla una città dove vengono prodotto le medaglie per la maratona di maggio. Lì staremo tutto il giorno. Viaggiamo sempre in jeep con la scorta...."

A Dekhla, dopo la visita al laboratorio di ceramica, dove con un forno donato dall'associazione italiana El Ouali, un gruppo di donne riunite in associazione può cuocere alcuni oggetti. Nel laboratorio di tessuti invece, con un telaio in legno sempre costruito e donato da un'associazione italiana, altre donne realizzano sciarpe e borsette in tessuto. Poi incontro e ospitalità con il responsabile del protocollo della città. Nella foto, al centro c'è Ivan Lisanti, che fa da guida in questa esperienza. Alla sua destra Marinella Portincasa e all'estrema sinistra Davide Antonelli della Uisp Parma.

 

4 Febbraio 2014 
PRE-PARTENZA! Qualche domanda a Davide. Hai paura?

Davide Antonelli, domani, 4 febbraio, parte per l’Algeria, destinazione Tindouf, insieme ad una missione di associati UISP in visita ai campi profughi Saharawi, dove Peace Games dal 2008 sostiene progetti sportivi di cooperazione decentrata.
Tra un biscotto e un caffè gli faccio un paio di domande.

Davide Antonelli
Maria: E’ la prima volta che fai un viaggio simile?

Davide: Si è la prima volta che intraprendo un viaggio di questo tipo.

Maria: Cosa ti ha spinto a fare questa scelta di partire?

Davide: La voglia di mettermi in gioco, di provare una nuova esperienza, di cercare di dare una mano e un contributo per quel che posso e che sono le mie competenze a popolazioni meno fortunate di noi con un passato molto duro tra guerre e povertà.

Maria: Cosa ti aspetti dall’esperienza?

Davide: Non lo so bene! Spero un qualcosa che mi rimanga dentro e la possibilità di rendermi utile sia ora che in future missioni, se capirò che possono essere esperienze e viaggi che fanno parte del mio essere e della mia persona...

Maria: Una volta finita l’esperienza, come procede il progetto?

Davide: Dovremmo descrivere la nostra esperienza vissuta in prima persona in varie scuole e varie università che hanno sposato il progetto Peace Games.  E se il viaggio sarà andato bene e anche l’avrò affrontato nel giusto modo, se si vorrà c’è la possibilità di svolgere altre missioni sia aiutando questa popolazione che altri paesi dove il progetto Peace Games è presente.

Maria: E infine…. Che cosa hai messo nella valigia?!

Davide: Bella domanda questa, di mio poco, a parte due ricambi, delle mutande e calzettini e una keifa per proteggermi dalla sabbia, il resto medicinali, strumenti tecnologici e qualcosa da mangiare da lasciare e regalare alla popolazione el saharawi.
Partirò carico di roba e ritornerò carico e pieno di esperienze spero.

Grazie Davide... e Buon Viaggio!

 

 

20 Gennaio 2014
Noi Vi abbiamo fatto un appello!

Come volontari, ci rendiamo disponibili a trasportare e lasciare là, a loro, diverse cose di cui loro hanno bisogno perché di difficile reperimento. Di seguito ve le elenco. Se qualcuno ha a casa alcune di queste cose ed entro venerdì 31 gennaio alle 13.00 riesce a portarle in Uisp, noi le portiamo con noi ai campi profughi Saharawi.

Grazie fin d’ora a chiunque possa in qualche modo contribuire!

  1. Due sacchi per palloni (non le reti, là non “durano”)
  2. Olio d’oliva (travasato in bottiglie di plastica)
  3. Cellulari con relativi carica batterie
  4. Macchine fotografiche digitali con relativi carica batterie
  5. Creme protettive contro il sole

MEDICINALI:

antibiotici
AMOXICILLINA compresse 500mg o 1gr
BACTRIM FORTE compresse 960mg
CEFEXIME compresse 400mg
CIPROFLOXACINA compresse 500mg

antidolorifici
VOLTAREN FAST compresse
TACHIPIRINA compresse 1000mg

per diarrea e vomito
PLASIL compresse 10mg
BUSCOPAN compresse 10mg
DISSENTEN compresse

per allergie e punture di insetti/animali
DELTACORTENE compresse 25mg
ZIRTEC compresse 

 

 

 

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