Comitato Territoriale

Perugia-Trasimeno

Sport e Giochi Tradizionali

 

" Il futuro in gioco"

 

 

Motivazioni del progetto e principali obiettivi che si propone di conseguire

 

L'altro che è già entrato nella nostra comunità, l'altro che chiede di entrare, l'altro che vive nei paesi dell'Asia, dell'Africa, dell'America latina è una persona, è uno come noi che cerca di costruire un suo progetto di vita e contribuisce al cammino di tutta l'umanità. L'incontro con l'altro è relazione, rapporto, conoscenza reciproca, ed è soprattutto possibilità di riconoscersi contemporaneamente tutti simili e diversi: simili in quanto espressione dell'unica matrice ontologica e diversi in quanto risposte originali, libere e plurali, frutto di scelte culturali, sociali e religiose.

La scommessa di UISP Umbria con il progetto "Il futuro in gioco" è quella di rendere semplice questi temi e di permettere ai ragazzi di ogni età di approcciarsi all'altro sgomberando il campo da luoghi comuni, stereotipi e pregiudizi che viviamo nel quotidiano.

UISP, infatti, è da sempre attento alle molteplici valenze dello sport e del gioco soprattutto per i più giovani, cui attribuisce importanza primaria sia per la funzione educativa e di promozione della socialità, sia per le potenzialità che le attività ludico-sportive sono in grado di sviluppare nell'azione di contrasto dei fenomeni di emarginazione sociale e di superamento di barriere culturali e linguistiche.

Di fronte a una crescita così rapida del numero degli immigrati residenti regolarmente in Italia e in Umbria in particolar modo, appare, infatti, di estrema importanza l'attuazione di iniziative di integrazione che siano rivolte non solo ai cittadini stranieri, ma anche a quelli italiani allo scopo di promuovere la conoscenza reciproca, il riconoscimento e il rispetto delle differenti identità culturali nella consapevolezza che l'utilizzo dello sport come mezzo di integrazione e aggregazione sia il canale preferenziale per rapportarsi tra diverse culture, ma anche per trasmettere messaggi e un nuovo modo di vedere le cose ai ragazzi delle scuole.

Nonostante la consistente presenza di ragazzi stranieri nelle scuole umbre, la loro partecipazione alla vita aggregativa giovanile del territorio è ancora poco attiva e strettamente legata alla comunità di appartenenza; allo stesso modo si rileva una scarsa adesione dei ragazzi stranieri ad attività sportive e ricreative extra-scolastiche pregiudicando la possibilità di incontro e scambio con i ragazzi italiani.

Per questo motivo l'UISP Regione Umbria, in collaborazione con alcuni Comitati territoriali, intende realizzare il progetto proposto in stretto contatto con le Istituzioni scolastiche - in particolare con le scuole medie inferiori - di Perugia, Foligno, Alto Tevere, Orvieto e Terni per realizzare insieme percorsi ludico-sportivi sia in ambito scolastico che extrascolastico.

Dal punto di vista metodologico saranno utilizzare attività semplici, che sono ponte tra culture, come lo sport e il gioco presenti in ogni parte del mondo e in grado di esprimere le connotazioni autentiche delle diverse culture e pertanto considerato non come semplice momento di evasione o  di svago ma come attività umana che contribuisce all'educazione dell'uomo.

Giocare è entrare nelle regole di una società, è capire i significati delle azioni, è sperimentare il gusto di stare insieme, è scoprire la varietà dei ruoli e delle funzioni sociali.

La pedagogia interculturale è stata spesso intesa come un contenuto di insegnamento o una materia accanto alle altre previste dai programmi scolastici, in realtà essa dovrebbe costituire un modo nuovo di impostare l'educazione, che mira alla formazione di individui rispettosi della diversità, capaci di pensiero critico e di decentramento. Non è quindi un settore, ma una concezione della pedagogia che, nell'ambito della scuola, dovrebbe permeare tutte le discipline di insegnamento, in un'ottica che potremmo definire universalista, e che dovrebbe rappresentare  al tempo stesso un compito formativo affidato a tutti i soggetti che si occupano di giovani: famiglie, insegnanti, operatori sportivi e del tempo libero, ecc.

In questa concezione pedagogica interculturale il tema del gioco diventa contenuto significativo da collocare all'interno di un progetto educativo di più ampio raggio. L'educazione alla differenza deve evitare di scadere nel folklore e nell'esotismo, ma aiutare ad affrontare la diversità problematica. Prima del confronto sulle diversità che creano conflitto è importante puntare l'attenzione su ciò che unisce e, in questo senso, il gioco può rappresentare un terreno fertile su cui differenze e somiglianze trovano un'interessante conciliazione.

Il gioco, infatti, è universalmente riconosciuto come aspetto fondamentale nella vita di ogni giovane sin da bambino, un'esigenza naturale e un diritto innegabile della persona che cresce. Il gioco è un'esperienza sociale grazie alla quale si creano vincoli e legami di amicizia, al di là delle differenze individuali e culturali, ci si può conoscere superando atteggiamenti pregiudiziali inconsci legati ad aspetti non razionali della persona.

I giochi proposti dal progettosono strumento unificante, sia perché luogo di scambio concreto  tra culture (i giochi viaggiano, migrano con le persone, le quali poi trasmettono la loro cultura ludica ad altre), sia come affermazione dell'unitarietà della realtà uomo.

I giochi proposti sono, inoltre, prevalentemente giochi di gruppo per valorizzare il senso di condivisione e comunità, per mostrare un'altra possibilità di giocare e divertirsi che non sia quella individuale basata sulla competizione.

Tra i giochi,  quelli di strada sono i più comuni e presenti in tutte le società; l'intento con cui sono proposti nel progetto è quello di aprire delle finestre sul mondo, di allargare gli orizzonti e di incominciare ad intravedere una società interculturale nella quale ciascuno possa trovare spazi di partecipazione per la propria crescita personale e del suo gruppo di appartenenza, alimentando sentimenti di rispetto,di convergenza delle pluralità, di condivisione e di comunione.

Riscoprire i giochi tipici del proprio Paese significa, inoltre, cogliere nei vissuti le proprie radici culturali, valorizzare le identità e promuovere le singolarità di ciascuno.

Il progetto, inoltre, permetterà di sensibilizzare il territorio e le comunità attraverso una serie di attività ludiche e aggregative nelle piazze cittadine di cui saranno protagonisti attivi i ragazzi stessi: tiro alla fune, corsa dei sacchi, lippa, ecc.

 

 

Obiettivo generale:

 

Promuovere e favorire lo sport, sia per la funzione educativa e di promozione della socialità sia per le potenzialità che le attività sportive sono in grado di sviluppare nell'azione di contrasto ai fenomeni di emarginazione sociale e di discriminazione. Inoltre, nello specifico:

 

  • sostenere tutte le attività finalizzate alla promozione ed avviamento alla pratica dello sport ed alla valorizzazione del tempo libero dei giovani italiani e stranieri, garantendo un più alto livello di socialità e di scambio culturale;
  • promuovere lo sport come strumento di aggregazione e integrazione sociale soddisfacendo la domanda di sport, espressa in modo differenziato dai vari utenti, al fine di concorrere al miglioramento della qualità di vita e così contribuire allo sviluppo del welfare cittadino;
  • favorire l'inserimento e l'integrazione dei soggetti migranti nella vita sociale cittadina, attraverso anche la promozione dell'attività sportiva;
  • favorire l'inserimento nella scuola di bambini e ragazzi appartenenti a famiglie di migranti, sostenendo i progetti che, attraverso la pratica sportiva, abbiano come obiettivo primario l'aggregazione e l'integrazione sociale che abbiano una ricaduta anche nella vita extrascolastica;
  • promuovere progetti/eventi sportivi e sostenere quelli già esistenti, tesi a favorire l'integrazione, sia tra giovani/adulti delle diverse comunità etniche presenti sul territorio cittadino, sia con rappresentative delle realtà locali.

 

 

Strutturazione e fasi di sviluppo delle attività:

 

Fase I: avvio del progetto

 

  • Sensibilizzazione e coinvolgimento dei ragazzi italiani e stranieri nelle scuole che aderiscono al progetto.
  • Creazione di un comitato organizzativo composto da rappresentanti del corpo docenti delle scuole, delle famiglie, delle associazioni di immigrati e da rappresentanti dei comitati territoriali UISP.

 

Fase II: attività propedeutiche al progetto

 

  • Percorso di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole e per gli operatori sportivi. L'attività formativa vuole offrire una opportunità qualificata e strumenti adeguati ed aggiuntivi ad istruttori sportivi e ad educatori professionali. Filo conduttore dell'intero percorso sarà la promozione dello sport quale diritto e risorsa di ogni cittadino per le alte potenzialità di integrazione sociale, per le valenze cognitive e affettive dell'attività sportiva non agonistica e per valorizzare le potenzialità espressive, comunicative e gestuali del corpo.

 

 

Fase III: attività scolastiche

 

  • Laboratori interculturali nelle scuole sul tema dei giochi tradizionali. Una parte delle ore dedicate ai laboratori sarà, inoltre, utilizzata  per far esercitare i ragazzi nella pratica dei giochi tradizionali che saranno oggetto dei tornei cittadini. Sarà realizzato 1 laboratorio di 24 ore in ciascuna delle 5 scuole coinvolta nel progetto; le attività saranno gestite da un insegnante e da un operatore UISP per ciascuna scuola.
  • Preparazione  del torneo sui giochi durante il quale i ragazzi saranno suddivisi in gruppi misti composti da studenti di diversa provenienza. Durante la fase preparatoria saranno decise le attività da realizzare nelle piazze cittadine e saranno selezionati i giochi tradizionali in gara nel torneo.
  • Preparazione del concorso "Uno slogan per il torneo": gli insegnanti di ciascuna scuola selezioneranno, insieme ad un comitato composto dagli studenti, lo slogan migliore creato durante l'anno e lo candiderà alla fase finale del concorso.

 

Fase IV: attività extra-scolastiche

 

  • UISP, all'interno della propria attività sportiva, consentirà ai ragazzi che hanno preso parte alla fase I e II, di partecipare, in modo gratuito e al di fuori dell'orario scolastico, alle attività sportive promosse dall'Associazione nel periodo di svolgimento del progetto.

Gli sport che meglio si addicono al nostro territorio e al nostro bacino di utenza sono sicuramente quelli di squadra come il basket, il calcio, la pallavolo ma anche le gare podistiche, le arti marziali, l'equitazione e il nuoto.

 

Fase IV: eventi finali

 

  • realizzazione del concorso "Uno slogan per il torneo": la scuola vincitrice definirà il nome e il logo che il torneo avrà nelle edizioni che seguiranno e riceverà in premio un computer.
  • realizzazione di un torneo "giocamondo" in ciascuna città coinvolta; al torneo vero e proprio seguirà una festa in piazza che coinvolgerà giovani italiani e stranieri, le loro famiglie e l'intera comunità locale.

 

ASSICURAZIONE

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