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"Falsa partenza" per il Giro d'Italia a Gerusalemme

Carlo Balestri, Uisp, è intervenuto su Radio Articolo 1: "c'è il rischio di creare nuovi squilibri". Il documento della Piattaforma delle Ong italiane

Le Ong italiane criticano la scelta degli organizzatori di far partire il Giro d'Italia da Gerusalemme e l'Uisp si riconosce nel documento diffuso oggi dalla Piattaforma delle Ong italiane in Mediterraneo e Medioriente. Le argomentazioni del documento sono state espresse oggi da Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp, nel suo intervento su Radio Articolo 1 nel corso della trasmissione Ellemondo condotta dalla giornalista Martina Toti. ASCOLTA L’AUDIO 

“La scelta di far partire il Giro d’Italia da Gerusalemme, avendo rimosso peraltro l’originaria dicitura “Gerusalemme Ovest”, venerdì  4 maggio, è inopportuna perché sembra voler avallare la pretesa israeliana che la città sia la capitale “unica e indivisibile” dello Stato di Israele e, di conseguenza, l’illegale annessione di  Gerusalemme Est allo Stato di Israele, in violazione del diritto internazionale e di molteplici risoluzioni delle Nazioni Unite”, si legge in un comunicato stampa della piattaforma delle ONG Italiane in Mediterraneo e Medio Oriente, che riunisce più di  40 Organizzazioni Non Governative italiane, tra le quali Arcs, Terre des Hommes, Cesvi, Cospe, Intersos, Un ponte Per.

“Tale scelta rischia di alimentare tensioni, piuttosto che contribuire al rasserenamento, anche perché il Giro d’Italia inizia in un momento assai difficile della storia palestinese, quando, dal 30 marzo ad oggi, l’uso sproporzionato della forza da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza ha causato l’uccisione di almeno 44 civili palestinesi, inclusi tre bambini e un giornalista, mentre il governo israeliano si rifiuta di condurre una indagine imparziale e trasparente sull’accaduto. Le Nazioni Unite hanno condannato ripetutamente l’annessione di Gerusalemme Est allo stato di Israele e la unilaterale dichiarazione della città come sua “capitale unica e indivisibile”.

Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp è intervenuto, mercoledì 2 maggio nella trasmissione radiofonica Ellemondo di Radio Articolo 1, per commentare la prossima partenza del Giro. ASCOLTA L’AUDIO 

“Gerusalemme è una città contesa, con una fondamentale funzione multietnica e multireligiosa, che quindi non si presta a diventare simbolicamente la capitale unica ed unita di Israele - ha detto Balestri - Viene dimenticata la presenza palestinese e in questi giorni si farà fatica anche a parlarne, i riflettori saranno puntati su uno sport che, invece di unire, legittimerà Gerusalemme come capitale di Israele e porterà squilibri notevoli in tutto il medio oriente: una sortita del genere si poteva evitare”.

La risoluzione 181 (1947) dell'Assemblea Generale dell'ONU ha indicato Gerusalemme corpus separatum sotto un regime internazionale speciale e ha ripetutamente affermato che "tutte le azioni intraprese da Israele, la potenza occupante, di imporre le sue leggi, giurisdizione e amministrazione sulla Città Santa di Gerusalemme sono illegali". Nel 1967, Israele ha occupato – insieme alla Cisgiordania e alla Striscia di Gaza - Gerusalemme Est, annettendola unilateralmente come parte della sua “capitale unita". Nel 1980 la risoluzione 476 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna l’occupazione dei territori palestinesi e di Gerusalemme Est e nega qualsiasi validità giuridica alle decisioni di Israele di trasformarla nella sua capitale.

“Un evento sportivo che dovrebbe ispirarsi ai valori della solidarietà, lealtà e fratellanza tra i popoli rischia dunque di essere strumentalizzato e svuotato del proprio significato e si trasforma in un atto di sostegno alla imposizione della legge del più forte – si legge ancora nel comunicato - La scelta di fare partire il Giro da Gerusalemme contraddice l’impegno pluridecennale della società civile e delle istituzioni italiane per favorire il dialogo e la costruzione della pace tra palestinesi e israeliani, per sostenere la prospettiva di due Stati, con Gerusalemme capitale sia dello Stato di Israele sia dello Stato di Palestina, nel rispetto dei diritti di entrambi i popoli, dei diritti umani  e del diritto internazionale”.

“Ribadiamo la nostra contrarietà alla scelta degli organizzatori del Giro d’Italia – concludono i membri della piattaforma - e chiediamo un rinnovato impegno del Parlamento e del Governo italiani a porre al centro dell’agenda politica internazionale il rilancio dei colloqui di pace, per il perseguimento dell’obiettivo dei  due popoli e due stati”.  (di Elena Fiorani)

 

 

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