Comitato Territoriale

Piombino

GRAN MAGAL 2015 – La festa della comunità senegalese, simbolo di integrazione e reciproca conoscenza

Si è svolto anche quest’anno il Gran Magal, la festa della comunità senegalese, che come sempre ha raccolto la partecipazione di tanti.

La manifestazione, organizzata dalla comunità stessa, con la collaborazione del Comune di Piombino, Samarcanda e Arci territoriale, si è tenuta lo scorso primo dicembre all’interno della palestra  sede dell’associazione "Ballerini della Val di Cornia", struttura alle spalle del Centro Giovani di via della Resistenza.

 Preghiera, integrazione e condivisione del cibo. Questi i punti sui quali si è sviluppata la giornata dedicata alla comunità senegalese, che a Piombino è ben radicata e inserita nella società.

Come sempre, poi, gli organizzatori hanno allestito un’iniziativa che potesse creare un proficuo connubio fra tradizione religiosa e approfondimento di temi d'attualità.

La festa ha preso il via come abitudine con la lettura del Corano e di alcuni scritti di Cheikh Ahmodou Bamba, figura carismatica a cui i senegalesi sono molto legati e a cui si ispira il Gran Magal. Si è poi tenuto il consueto dibattuto fra rappresentati delle associazioni partecipanti all’iniziativa, che si è conclusa con la condivisione del pasto senegalese (gratuito per tutti) a base di carne, pesce e riso, a cui erano invitati tutti gratuitamente.

Come da tradizione, all’appuntamento era presente anche la Uisp piombinese, con la partecipazione del presidente del comitato territoriale, Marco Pierozzi.

«Come ogni anno abbiamo voluto essere presenti alla festa senegalese, simbolo di un'integrazione che oggi, in questo particolare momento, è ancora più importante, in quanto minata dalla paura e dal 

pregiudizio nei confronti dello straniero - afferma Pierozzi, richiamando alla memoria i fatti recenti di Parigi – È normale che qualsiasi comunità senta la necessità di integrarsi nell’ambiente nel quale risiede; quella senegalese qui a Piombino è ben inserita».

«Il Gran Magal è uno dei contesti nei quali certe comunità riescono a dare a tutti noi lezioni di civiltà e un piccolo assaggio di una realtà a noi sconosciuta – continua Pierozzi – D’altra parte l’integrazione può avvenire soltanto attraverso il contatto e la conoscenza diretta e giornaliera».

Le foto nell'articolo sono di Paolo Barlettani

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