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Piombino

SOUL OF DANCE - saggio di fine anno

«La danza è disciplina, sacrificio, sudore. La danza è la mia vita». Inizia con queste parole, pronunciate da una voce fuori campo, “Step Down”, saggio di fine anno dell’associazione Soul of Dance, che si è tenuto domenica 20 dicembre all’interno di una palestra Perticale strapiena di pubblico.

125 tra bambini e ragazzi si sono alternati sulla scena per dare vita allo spettacolo liberamente ispirato alla famosa serie dei film “Step Up”.

Dai più piccoli ballerini, che si stanno avvicinando ora all’are della danza, fino a giovani artisti pronti a spiccare il volo.

Per primi entrano i più piccoli, rappresentanti dolcissimi ora della danza classica, ora della break-dance, per unirsi in gruppo con i più grandi, volto variegato condizionato da una stessa passione. Perché la musica, pur nelle proprie diversità, nasce da un’unica  voce.

«I protagonisti rappresentavano se stessi, anziché quelli del film – spiega Daniela Pardini, direttore artistico e didattico dell’associazione –  con i loro sogni, le loro frustrazioni, confitte e successi. Con l'eterno scontro tra buoni e cattivi. Ambientato tra strada, club e una scuola di danza, all'interno della quale ci sono due dipartimenti: Dipartimento danza classica, moderna e contemporanea e il dipartimento urban. Entrambi con degli obbiettivi finali diversi. Alla fine i due dipartimenti capiscono che l'unico modo per raggiungere l'obbiettivo è unire le forze. Da li si divideranno in buoni e cattivi ed affronteranno la Battle finale per aggiudicarsi un contratto come corpo di ballo».

A questo punto entra in scena la svolta della rappresentazione: il palcoscenico si congela fisicamente, «apparentemente nessun vincitore  - prosegue Pardini – e l'attenzione viene concentrata su un muro, sul quale verranno scritte parole importanti, anche pesanti, come: mafia, genocidio, armi, ma anche pietà, libertà, sogni. E sull'ultima nota della musica che accompagna il finale una scritta: Esseri umani, con un punto interrogativo proprio sul centro di questa parola. Il silenzio per lasciare che il pensiero di ognuno cerchi la propria conclusione. La vita dei ragazzi della Soul of dance, che magari inseguono fortemente un sogno, qualsiasi esso sia, in un mondo che però lascia poco spazio ai sognatori».

Palazzetto del perticale tutto esaurito per il saggio dell’associazione che conta come direttore artistico e didattico Daniela Pardini, e  insegnante di breakdance Dario Tagliaferri. Hanno partecipato circa 125 ragazzi, allievi del centro coreografico soul of dance di età compresa tra i 4 anni e i 22.

 

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