Comitato Territoriale

Piombino

PUBBLICITÀ ASSOCIAZIONI SPORTIVE

Fare o non fare pubblicità alla propria associazione?

Di fronte alla necessità di farsi conoscere e far conoscere le attività che si svolgono, c’è il pericolo di incorrere nell’Agenzia delle Entrate, che esegue accertamenti fondati anche su volantini, annunci su web, e in generale nell’ambito della pubblicità, per dimostrare che le ASD/SSD non siano enti sportivi ma attività commerciali.

La parola d’ordine è quindi ATTENZIONE.

A dispetto di un’incertezza delle basi normative utilizzate dall’Agenzia delle Entrate, sono due le linee di pensiero su questo tema; il primo prevede l’idea che la pubblicità sia sempre sinonimo di attività commerciale, mentre il secondo  sostiene che uno dei compiti delle ASD/SSD sia la divulgazione dello sport e che l’uso della pubblicità sia più che lecito davanti a tali esigenze.

Per scongiurare il rischio di un ipotetico controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, tesa a smascherare le false ASD/SSD da quelle vere, esistono alcuni consigli da seguire:

specificare sul manifesto/volantino/ecc. la ragione sociale completa, associazione/società sportiva dilettantistica perché questa integrante della denominazione, la federazione a cui si è affiliati, il numero del registro nazionale CONI che riconosce la qualità sportiva.

Il tutto ricordando che la pubblicità è consentita esclusivamente per l’attività sportiva e in funzione agli scopi istituzionali, e mai per altri obiettivi.

Pubblicizzare quindi l’attività sportiva e non i servizi, invitando a iscriversi come soci all’associazione per praticare le attività che si sviluppano attraverso corsi e altre simili iniziative.

 

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