Progetti

Ada e l'avventura di Capitan Uncino su La Repubblica

Si svolge a Trepuzzi, in provincia di Lecce, uno dei laboratori del progetto promosso dalla Uisp e finanziato da Fondazione Vodafone

 

Continua sul territorio l'avvenura di Capitan uncino, il progetto promosso dall'Uisp con il Settore nazionale Vela che coinvolge 180 giovani con e senza disabilità fra i 13 e i 20 anni di sei località: Lago D’Iseo, Ragusa, Civitavecchia, Fano, Salerno e Lecce. L'obiettivo è lavorare insieme per la coprogettazione, la costruzione e l'utilizzo di sei barche a vela disegnate per equipaggio misto, con i 24 operatori ed esperti locali che animeranno i laboratori, tra la navigazione a vela e la costruzione delle barche, di pratica sportiva e ovviamente di integrazione. E' prevista l’organizzazione finale di sei appuntamenti locali e di un grande evento nazionale per il varo delle barche, a fine maggio 2020. 

Tra le protagoniste del progetto c'è Ada,30 anni, nata in provincia di Brindisi e con una grande passione per il mare. La sua esperienza e quella dei suoi compagni sono al centro dell'articolo di Sara Ficocelli apparso su La Repubblica: "Adora stare in compagnia, Ada, conoscere persone nuove, stringere legami. È lei una delle protagoniste del progetto "Capitan Uncino: in mare aperto per tutte le abilità", promosso dall'Uisp e finanziato da Fondazione Vodafone grazie al bando OSO.

Ada è affetta da Sindrome di Down e da qualche mese, ogni settimana, si incontra a Trepuzzi, in provincia di Lecce, con altri ragazzi con e senza disabilità con l'obiettivo di progettare e costruire con loro una barca. Per poi portarla in mare. "Mi piace stare con gli altri", racconta. "La parte più bella è quella del disegno, della progettazione".

Un po' architetti e un po' marinai, i ragazzi e le ragazze di Capitan Uncino alla fine di ogni laboratorio mettono davvero in acqua le proprie imbarcazioni, e il viaggio che li porta sulle onde è un'avventura ricca di emozioni anche per chi li accompagna.

"Tutto è cominciato con l'incontro Uisp di presentazione e coordinamento nazionale, a Roma, il 20 e 21 settembre scorso - racconta Franco Murrone, coordinatore del progetto in Puglia - Di fatto è a ottobre che sono state reperite e messe a disposizione le risorse umane, tecniche e logistiche. Siamo ancora all'inizio del percorso. C'è tanto da fare. Finora abbiamo riscaldato i motori".

I ragazzi e le ragazze lavorano con interesse e passione, guidati da due esperti come il professor Vito Greco e l'attrice Michela Marrazzi e apprendendo con loro tecniche di discussione, ascolto e improvvisazione teatrale. Perché il percorso che porta alla realizzazione dell'imbarcazione va ben oltre l'ingegneria e la manualità.

"Man mano che l'identità della barca da costruire si va delineando - continua Murrone - vengono definiti i colori, il nome, la bandiera, l'equipaggio e, partendo dai racconti della pirateria e dei suoi personaggi, vengono definiti i ruoli da assegnare ai membri della ciurma". Una grande e avventurosa famiglia in cui tutti, chi con la benda sull'occhio, chi con una gamba di legno, sono uguali, proprio come sulle navi dei pirati.

"È sbalorditivo - continua Murrone - come da una iniziale ritrosia e diffidenza emotiva si sia passati a un clima di fiducia che ha spinto verso una sentitissima partecipazione, individuale e corale. A colpirci, finora, è stata la presenza attiva e a tratti emotivamente identitaria dei ragazzi, che si immedesimano alla perfezione nei diversi personaggi della pirateria, sentendoli propri". Il varo della barca si farà a fine maggio presso il circolo velico maestrale di Casalabate, provincia di Lecce. Un'avventura che costringerà tutti a mettersi in gioco. Capitan Uncino ne sarebbe stato fiero".

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