Progetti

Appuntamento conclusivo per il progetto PAC

Si è svolto a Bruxelles l’incontro con i partner di "Prisoner's Active Citizenship”. Gli interventi di Stefano Pucci e Camilla De Concini

PAC-Prisoner's Active Citizenship è un progetto europeo biennale finanziato nella linea Erasmus +, che si sta concludendo in questi giorni. Dal 18 al 20 novembre, infatti, si è tenuto a Bruxelles l’appuntamento conclusivo cui sono intervenuti i cinque partner europei, provenienti da Italia, Belgio, Regno Unito, Olanda e Croazia. “Al centro del progetto c’è stata la cittadinanza attiva in carcere per le persone detenute – spiega Camilla De Concini, che ha coordinato l’attività italiana insieme a Daniela Conti - e il tentativo di coinvolgere detenuti, polizia penitenziaria e organizzazione del carcere nella creazione di un ambiente diverso, per creare una cultura carceraria differente, non punitiva ma di partecipazione. Se le persone detenute possono prendere parte ai processi decisionali che li riguardano questo, a lungo termine, può rendere più vivibile l’ambiente e semplificare molte questioni legate alla sicurezza”. All’appuntamento di Bruxelles, organizzato in occasione di una giornata europea di studi sul tema, è stato presentato il progetto e successivamente si è svolta una tavola rotonda cui hanno partecipato alcuni detenuti, operatori e avvocati.

Secondo il responsabile delle politiche per la salute e l’inclusione Uisp, Stefano Pucci, è stata una bellissima esperienza, che ha messo insieme il risvolto sociale delle attività già condotte dall’Uisp con le esperienze di altri paesi che hanno portato degli arricchimenti, attraverso un modello partecipato di conduzione delle attività, tra realtà che operano nelle carceri e detenuti stessi. “Questo approccio genera una situazione di grande coesione sociale e riduzione delle conflittualità – dice Stefano Pucci – le persone imparano a condividere percorsi ed attività insieme ad altri, in un contesto complesso come può essere quello della detenzione. È stato un progetto ambizioso che ha coinvolto istituzioni a diversi livelli con cui siamo riusciti a valorizzare anche le attività che normalmente svolgiamo. Ora l’obiettivo è mettere a disposizione dell’associazione il toolkit di fine progetto affinchè possa essere di supporto e di stimolo per quelle realtà che non hanno partecipato direttamente al progetto”.

Tra le attività del progetto sono state organizzate le visite ad un carcere di ognuno dei paesi coinvolti per avere un’idea delle diverse situazioni, poi è stata realizzata una ricerca a cura della VUB-Libera Università di Bruxelles, con questionari somministrati a operatori e persone detenuti nei diversi paesi. Sono stati individuati nove carceri in Europa, due per paese, in cui organizzare delle learning area (attività pilota) per sperimentare delle pratiche che inglobassero il concetto di cittadinanza attiva e coinvolgessero i detenuti.

“In Italia l’Uisp è entrata a Rebibbia femminile – racconta De Concini - dove ha lavorato allo sviluppo delle precondizioni per la partecipazione delle donne, attraverso il superamento delle barriere linguistiche e sociali, per il rafforzamento dei rapporti e la ricerca di un linguaggio comune. Le attività si sono a volte anche al maschile di Bollate dove dodici detenuti hanno collaborato con l’associazione che gestisce il rifugio per cavalli interno al carcere”.

Le attività organizzate nelle carceri sono state oggetto di un secondo studio dell’università, tutti i partecipanti hanno compilato un questionario di inizio e fine attività e hanno preso parte ad un focus group per valutare l’iniziativa ed esprimere le loro sensazioni. I dati vengono analizzati in questo periodo ea a dicembre dovrebbe uscire il report. Successivamente a questi interventi è stato creato un toolkit, una guida pratica, al momento disponibile solo in inglese, ma in corso di traduzione anche in italiano. “All’interno della guida ci sono consigli per chi volesse avviare un progetto in quest’ottica, o rimodularne uno già esistente, e strumenti per semplificarne la realizzazione - aggiunge De Concini - A breve uscirà una guida di raccomandazioni per favorire la diffusione di progetti di cittadinanza attiva e in ogni paese verranno organizzati eventi di diffusione delle informazioni e della guida". (Elena Fiorani)

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