Progetti

Giovani protagonisti: le esperienze di Puglia e Lazio

Continuano le attività e i laboratori di “Giovani Protagonisti”, il progetto Uisp che mira ad utilizzare lo sportpertutti come terreno di protezione ed educazione ambientale. Rivolto principalmente a giovani soci e dirigenti Uisp e membri di associazioni o società sportive under 35, vede coinvolte sette regioni del centro sud: Campania, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. La formula ricalca una ricetta già sperimentata per alcuni percorsi formativi Uisp, con attività in ambiente naturale, in parchi e aree protette con le quali l’associazione ha ormai all’attivo una rodata collaborazione, attività che vengono alternate a lezioni, approfondimenti e lavori di gruppo. Ma non solo, poiché tra le novità di “Giovani protagonisti” ci sono esperienze di trekking urbano finalizzato all’attraversamento di alcune aree critiche dell’ambiente metropolitano, nell’ottica di una possibile proposta di riqualificazione.
Questa è proprio l’attività proposta dalla versione tarantina del progetto, che ha previsto una parte teorica, con lezioni frontali in aula, e una pratica con escursioni in ambiente cittadino. “A Taranto abbiamo tenuto due giornate di trekking urbano – spiega Fabio Mariani, presidente del comitato - in una logica di learning by doing, per mettere in pratica il tipo di analisi che ci era stato proposto in aula: partendo da un piccolo parco cittadino degradato, abbiamo tentato di immedesimarci in un cittadino che fa sport e non può utilizzare lo spazio pubblico, proponendo quindi soluzioni e approcci per migliorare il nostro ambiente urbano”.
Gli incontri si sono tenuti il 29 settembre, il 3, 4 e 6 ottobre, coinvolgendo circa 25 persone. “La cronaca di questi giorni – continua Mariani – ha aumentato il livello di coinvolgimento personale degli iscritti sul tema dell’inquinamento, ma noi abbiamo scelto di affrontare il discorso in modo più ampio: il prof. Farinola, dell’Università di Bari, ci ha fornito una approfondita definizione di inquinamento, spiegando che esiste l’inquinamento che emerge con eventi macroscopici, ma anche forme di inquinamento che sono quotidiane e fanno parte del normale ciclo di crescita di un territorio o città e che potrebbero, però, essere meglio guidate e ottimizzate per salvaguardare l’ambiente. Il disastro capita una volta mentre una serie di piccole cose quotidiane hanno un effetto continuo e inosservato. Il laboratorio ha riscosso grande successo – conclude Mariani - e l’amministrazione comunale ci ha manifestato il suo interesse a ripetere l’esperienza e si è dichiarata disposta a fornire la sua supervisione, collaborando con noi per la realizzazione”.
 
Sergio Barbadoro
, invece, è tra i referenti per il progetto nel Lazio: “Abbiamo finito la formazione outdoor – ci spiega – Una trentina di partecipanti, dirigenti Uisp e collaboratori dell’associazione tra i 19 e i 35 anni, sono stati coinvolti in un’esperienza all’interno della riserva naturale del Tevere Farfa, tra Roma e Rieti. Abbiamo praticato sport in acqua come il dragon boat, la canoa, il kayak e il rafting. Ma anche tiro con l’arco, nordic walking, gruppi di cammino, tai chi chuan e orienteering. Abbiamo presentato un ventaglio proposte che si possono fare in un contesto naturale, cercando la multidisciplinarietà con un occhio di riguardo a non alterare l’ambiente che ci ospita”.
Il 29 settembre e il 7 ottobre si sono svolti, invece, i primi due incontri del modulo relativo a “Sport e salvaguardia ambientale”. In questo caso, protagonisti sono 27 ragazzi di alcune scuole superiori di Monterotondo (Rm): “I ragazzi hanno potuto praticare delle attività per poi analizzarle dal punto di vista dell’impatto, attraverso il calcolo dell’impronta ecologica e carbonica. L’ultimo giornata, il 20 ottobre, prepareremo il materiale da utilizzare per determinare l’impronta ecologica di un raduno canoistico in programma il 21 ottobre, organizzato da un'altra associazione, sempre nella riserva Tevere Farfa”. (E.F.-F.Se.)

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