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L'Uisp per l'inclusione sociale dei migranti: il nuovo progetto "Mimosa"

Mimosa è il nome del nuovo progetto finanziato dalla Direzione generale Sport della Commissione europea che vede l’Uisp soggetto capofila insieme ad altri enti e istituzioni. Il termine sta per “Migrant's Inclusion Model through Sport for All”, ovvero “modelli di inclusione dei migranti attraverso lo sport per tutti”.

 

Mimosa è il nome del nuovo progetto finanziato dalla Direzione generale Sport della Commissione europea che vede l’Uisp soggetto capofila insieme ad altri enti e istituzioni. Il termine sta per “Migrant's Inclusion Model through Sport for All”, ovvero “modelli di inclusione dei migranti attraverso lo sport per tutti”. Ce ne parla Carlo Balestri, responsabile settore Internazionale Uisp. “Il progetto mira ad utilizzare lo sport come strumento per una maggiore integrazione e inclusione sociale delle comunità straniere in Italia – spiega – Puntiamo a studiare e sviluppare delle nuove pratiche da proporre alla Commissione europea in quanto modelli di integrazione. Useremo lo sport, in particolare il calcio e altre discipline proprie di alcune comunità straniere, come il cricket, il baseball, il touch rugby per aumentare il coinvolgimento delle comunità migranti, e parallelamente abbiamo intenzione di lavorare sulla partecipazioni di questi nuovi cittadini non semplicemente alle attività dell’associazione. Partiamo da una riflessione su quanti migranti ricoprono ruoli dirigenziali nell'Uisp da estendere poi a tutto il mondo dello sport”.

Molte le associazioni europee partner del progetto, rappresentative di Austria, Danimarca, Germania, Spagna, Romania . Tra gli enti che collaborano citiamo la provincia di Gorizia, la regione Toscana, il Crad-Centro regionale contro le discriminazioni della regione Emilia-Romagna e l’Università del Molise.
“Mimosa si sviluppa su tre livelli - prosegue Balestri - per la creazione di altrettante reti di collaborazione: tra gli enti locali, tra le associazioni e tra partner scientifici. Attraverso lo scambio delle esperienze e l’individuazione di interventi ottimali cercheremo di creare un modello di inclusione per i migranti ma anche per i rifugiati, i rom e le donne vittime di violenza”. Mimosa partirà a marzo 2010 con i primi incontri tra i soggetti che hanno aderito all’iniziativa. “Su 146 progetti presentati, solo 10 sono stati approvati – ci dice in conclusione Balestri – Oltre a Mimosa, l’Uisp figura come soggetto partner in altri due progetti stranieri: sulla linea dell’inclusione sociale nel progetto che ha come proponente l’associazione austriaca Vidc e sulla linea del volontariato nel progetto presentato dall’Isca. Ci confermiamo in qualità di soggetto credibile e affidabile. Per noi questo è un grande risultato, anche frutto del lavoro che stiamo portando avanti a livello internazionale con Isca Europe”.
(F.Se.)

 

 

 

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