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Open Space: realizzato il book finale con le esperienze dei protagonisti

Il volume raccoglie eventi, risultati, metodologie adottate e le immagini delle attività svolte sul territorio. Intervengono T. Iori e S. saccomanno

 

“Open space. Giovani attori di trasformazione sociale” è il progetto Uisp che ha coinvolto centinaia di ragazzi su tutto il territorio nazionale, dando vita ad esperienze di progettazione partecipata e restituendo alle città spazi abbandonati per metterli a disposizione dei cittadini. Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000, era rivolto a giovani tra i 16 e i 24 anni in condizione di disagio sociale, in particolare NEET (non occupati e non in istruzione) e giovani a rischio devianza, con l’obiettivo di costituire crew di street sport nelle periferie di undici città italiane, indirizzate all’utilizzo e valorizzazione dello spazio pubblico, con finalità di riattivazione sociale e contrasto all’emarginazione giovanile.

Il progetto prevedeva la realizzazione di un book finale, che è stato spedito proprio in questi giorni ai Comitati Uisp: “È stato realizzato un testo moderno, pratico e accattivante, in linea con l’approccio innovativo dell’intervento – dice Silvia Saccomanno, Coordinatrice del progetto Open Space, che ha curato l’impostazione e la realizzazione del volume - e inteso non solo come restituzione nazionale e locale del progetto ma come una bussola in grado di orientare l’agire interno dell’associazione e delle sue articolazioni territoriali lungo sfide e direttrici nuove, che vanno dal coinvolgimento di giovani NEET, al ripensamento degli spazi urbani, al rapporto con le amministrazioni per la gestione dei beni comuni”.

Il book è suddiviso in quattro sezioni: si comincia con una parte introduttiva che spiega il progetto tra slanci idealistici, Italia reale e risultati dei Comitati Uisp, per poi proseguire con un focus su sport e cura dei beni comuni a firma di Pasquale Bonasora di Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà. La terza sezione, a cura del sociologo Fabio Colombo, è un viaggio nella comprensione della generazione NEET a partire dalle definizioni ricorrenti, dai numeri e dalle caratteristiche del fenomeno e di quello che lo sport può fare per riattivare ragazze/i che non studiano e non lavorano. Chiude il book una quarta sezione che ripercorre in maniera narrativa e direttamente dalla penna dei protagonisti, le esperienze locali del progetto: i laboratori sperimentali attivati, le collaborazioni messe in essere, la riqualificazione degli spazi e i rapporti con gli enti territoriali, le discipline proposte per coinvolgere il target di progetto etc..

Per scaricare il pdf del book clicca qui

“Il progetto si è fondato sull’idea che la strada, il parco, la piazza siano “beni comuni”, e che lo siano non in quanto tali ma come esito di un processo – spiega Tommaso Iori, responsabile nazionale Uisp Politiche per l’impiantistica e i beni comuni - che parte dalla rivendicazione di un diritto e arriva a forme di gestione condivisa e di partecipazione democratica. Lo sport sociale e per tutti, quindi, è stato immaginato come uno dei possibili inneschi di questi processi, che diventano da un lato “scuole” per valorizzare e promuovere saperi e competenze di cui ogni cittadino è portatore, dall’altro “palestre” di educazione alla cittadinanza attiva. Open space ha dato vita ad un caleidoscopio di esiti riconducibili ad un medesimo obiettivo: sono stati realizzati interventi che rimarranno, dando la possibilità di portare avanti queste attività anche grazie all’attivazione dei giovani che si sono messi in gioco insieme a noi. La creazione di rapporti di fiducia con i ragazzi era una sfida interna al progetto che abbiamo lanciato e abbiamo vinto, aprendoci a contesti informali che costruiscono attivazione sociale e di comunità, oltre il contesto sportivo. Siamo riusciti ad abitare i luoghi dello sport per tutti, che vanno oltre quelli tradizionali, abitati dai cittadini che vogliamo al nostro fianco per immaginare il futuro delle nostre città”.

La pubblicazione è corredata da immagini delle attività dei comitati locali: panoramiche, primi piani e dettagli, che restituiscono lo spaccato di ogni città e il vissuto dei partecipanti, ma anche fotografie scontornate, intrecciate, che si susseguono e si sovrappongono l’una all’altra restituendo il senso di unicità e di appartenenza, l’identità, la cultura e il futuro dell’Uisp. Il book potrà essere l’occasione per proseguire con le attività su sport e beni comuni, anche a progetto concluso: potrà essere utilizzato, infatti, anche per costruire iniziative pubbliche su questi temi, coinvolgendo le amministrazioni e costruendo alleanze con altri soggetti della promozione sociale e della cittadinanza attiva. (A cura di Elena Fiorani)

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