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Progetto Eyess: riunione per riprogrammare le attività

Giovedì 9 aprile si è svolto, in modalità telematica, l’incontro tra i partner  del progetto EYESS-European Youth Engaging in Solidarity and Sport per verificare come l’emergenza sanitaria in atto sta modificando e modificherà l’andamento delle attività nei paesi partner. EYESS coinvolge, oltre all’Italia, Austria, Danimarca, Grecia e Ungheria.  

L’obiettivo del progetto, avviato il 1 gennaio 2019, è quello di traslare la metodologia propria dei Mondiali Antirazzisti Uisp in un contesto europeo, adattandola a diverse situazioni e territori. Cuore del progetto, dopo la formazione svolta lo scorso anno a Bosco Albergati (Mo), è la realizzazione di alcuni eventi pilota, nei quali i partner devono mettere in pratica quanto appreso durante la formazione.

Il primo evento si è svolto a novembre in Danimarca, con il nome di Mondiali Antirazzisti Nordic Edition, organizzato dal partner Gymnastikhoejskolen i Ollerup, ma gli eventi negli altri paesi si sarebbero dovuti svolgere in primavera, cosa resa impossibile dalla situazione di emergenza che ha, tra le conseguenze, la chiusura di tutte le attività non essenziali. Come è emerso dall’incontro infatti, tutti i paesi stanno affrontando il cosiddetto “lockdown” in maniera abbastanza simile: scuole chiuse, attività commerciali chiuse, attività sportive di qualsiasi tipo ferme e luoghi di sport chiusi, divieto di uscire se non per motivi strettamente necessari, divieto di riunirsi, divieto di praticare sport anche all’aperto se non da soli. Così come in Italia, il limite temporale delle misure viene aggiornato seguendo l’andamento dell’epidemia, ma in nessun caso di prevede una riapertura “completa” prima dell’estate. E’ prevedibile inoltre, che anche dopo la riapertura delle attività, ci sarà una limitazione al numero delle persone che possono partecipare contemporaneamente ad un evento, e che ci sarà per diversi mesi l’obbligo di mantenere la “distanza sociale”.

Fatta salva la richiesta di una proroga dei tempi di progetto alla commissione europea (il progetto, finanziato attraverso la linea Erasmus+ Sport, si dovrebbe concludere il 31 dicembre 2020), appare evidente una riprogettazione degli eventi pilota, sia in termini degli spazi in cui svolgerli, che di persone coinvolte e di attività proposte, perché difficilmente potranno svolgersi in tempi brevi nella modalità pensata in origine. D’altra parte non va dimenticato che lo scopo ultimo delle attività è quello di promuovere l’inclusione sociale e l’incontro tra le realtà associative, le comunità di migranti e il territorio.

Uno dei prodotti finali del progetto sarà un toolkit, che servirà per guidare le associazioni nella realizzazione degli eventi. Il toolkit si comporrà di varie parti, ed una è dedicata proprio alle lezioni apprese durante i progetti pilota, per cui si è deciso di proporre due “metodologie” di intervento: una più classica, che parte appunto dalla formazione fatta nel 2019 e dalla formula originaria dei Mondiali Antirazzisti, e l’altra “emergenziale” che, evidenziando la flessibilità del format, propone soluzioni da adottare in situazioni complicate e impreviste.

Il progetto EYESS vede l’Uisp come capofila, lavorando insieme a Ares 2.0, Horizon Service, Università La Sapienza di Roma (Italia), VIDC (Austria), Gymnastikhoejskolen i Ollerup (Danimarca), Università del Peloponneso (Grecia), BAIS (Ungheria). Per maggiori informazioni sul progetto clicca qui 

(Layla Mousa)

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