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Progetto Indysciplinati Uisp: al centro la creatività

1.500 ragazzi di 10 città italiane sono i protagonisti: il lancio del progetto e le innovative scelte grafiche e di comunicazione

Per contrastare sedentarietà e abbandono sportivo in età adolescenziale è necessario un approccio trasversale, che preveda buone pratiche ispirate alle nuove tendenze dei giovani rispetto all’attività sportiva e all’espressione corporea. Il progetto Uisp Percorsi Indysciplinati, finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali attraverso la legge 383, vuole proprio essere un’occasione per agevolare la libera espressione degli adolescenti, attraverso la costruzione di dieci laboratori sperimentali basati su attività destrutturate come il parkour, l'urban dance, l’hip hop, gli sport della glisse praticati con gli skate, i monopattini, lo snowboard, le giocolerie.
1.500 ragazze e ragazzi in 10 città (Barletta, Bergamo, Genova, Lanusei, Messina, Padova, Pisa, Reggio Emilia, Torino, Trieste) sono gli attori protagonisti di questa sperimentazione che si sta sviluppando, in una prima fase, nelle scuole con laboratori di sport destrutturati e, successivamente, prevederà l’organizzazione di eventi, esibizioni, contest fino alla realizzazione di una performance finale.
“Dopo l’incontro di avvio del settembre scorso - spiega Daniela Rossi, responsabile stili di vita e salute Uisp - il progetto è entrato nel vivo con l’impostazione e l’avvio delle attività con le scuole, il coinvolgimento degli insegnanti e soprattutto dei ragazzi che parteciperanno ai laboratori. Il dato che emerge uniformemente riguarda la risposta degli studenti, che tutti gli operatori del progetto hanno definito molto partecipativa, interessata e addirittura entusiastica, sicuramente superiore alle aspettative; e questo è un bellissimo dato di partenza, che testimonia non solo della qualità della proposta, ma soprattutto della capacità di coinvolgerli empaticamente nello scenario che era stato disegnato insieme a Roma. E anche la risposta degli insegnanti è una conferma che si è riusciti a trasmettere l’idea di un progetto più complessivo e profondo, che certo non si limita all’apprendimento delle tecniche degli sport destrutturati”.

Il primo elemento qualificante del progetto riguarda la partecipazione progettuale attiva degli adolescenti a tutti i momenti: contrastare la sedentarietà significa renderli protagonisti di tutte le scelte, da quelle nella scuola a quelle relative alla comunicazione, dalla realizzazione degli eventi, alla produzione di un video finale che racconti le storie degli indisciplinati fino al possibile ridisegno degli spazi urbani. Il campo di azione è la strada, dove i ragazzi “orientati all’avventura” si auto-organizzano lontano dai luoghi tradizionali dello sport, in autonomia e con grande libertà espressiva; sono esperienze basate non sull’etica del sacrificio e sul risultato, sulla vittoria, ma sul coraggio, sull’estetica del talento, sulla creatività, sulla centralità delle sensazioni, delle evoluzioni acrobatiche, del valore di esperienza di gruppo. Per loro è anche un modo di vivere gli spazi urbani in forme alternative, spazi che spesso percepiscono come ostili, non accoglienti, cercando di riappropriarsene in nuove forme di socialità.

Il progetto ha una pagina Facebook già attiva a livello nazionale; a livello territoriale ne sono state inaugurate già alcune e altre ne arriveranno nelle prossime settimane.

Come nasce la comunicazione del progetto "Percorsi Indysciplinati"? Lo chiediamo a Daria Manente e Chiara Liosi che ne hanno curato la grafica.
“Scenari urbani apparentemente disordinati arredi ed aree dove gli elementi diventano percorsi. Gli Indysciplinati si muovono all’interno delle città, vivendo lo spazio in tutte le sue forme, utilizzando strutture esistenti per esprimere la propria energia, in contesti talvolta difficili; sono prigionieri di metropoli postmoderne con regole incapaci di soddisfare i bisogni di espressione”. Da questa visione ha inizio l’elaborazione della proposta grafica del progetto “Percorsi Indysciplinati: stili di vita e sport di strada per la tutela dell’adolescenza”, che si svolge in 10 città italiane e che vede impegnati gruppi di giovani affiancati da operatori Uisp.
Un ragazzo indossa una felpa con il cappuccio, pantaloni corti e scarpe da ginnastica, salta sopra i tetti di palazzi di periferia… un’immagine che interpreta una sintesi tra il reale ed il virtuale, ispirandosi ai colori accesi dei graffiti e alla tridimensionalità dei videogames. E’ questa la rappresentazione scelta per caratterizzare un’esperienza che racchiude in sé elementi quali il movimento, la riqualificazione degli spazi comuni e la socializzazione. Ma è sufficiente un manifesto per creare una relazione tra il progetto e coloro che andranno a svolgerlo?
Una formula interessante è quella di rovesciare la logica tradizionale dei progetti, dove si prevede un prodotto finale che testimoni l’esperienza condotta per favorirne la diffusione, prediligendo invece la realizzazione di materiali a supporto dell’attività, in questo caso sportiva. Sulla scia di questa riflessione è stato creato un KIT (INDYKIT) ad uso e consumo degli operatori e dei partecipanti, da utilizzare durante le fasi di laboratorio e progettazione partecipata: dal classico striscione da esporre durante gli eventi alla spilla per creare il senso di appartenenza, passando dalle cartoline raffiguranti discipline diverse (parkour, urban dance, giocoleria, skate) utilizzabili come veicolo di promozione e di condivisione, fino ad arrivare ad uno stencil ed ad una cartella colore di riferimento da utilizzare per personalizzare supporti diversi (t-shirt, scatole e cartoni di recupero per realizzare le scenografie delle performance), il tutto corredato da una guida (INDYGUIDA) che riporta alcune idee e suggerimenti su come utilizzare quanto fornito.
Strumenti semplici di applicazione pratica che i ragazzi possono utilizzare per creare una continuità d’immagine del progetto ed una identificazione immediata dello stesso, valorizzando il concetto di handmade e unicità dei prodotti da essi realizzati. Un costante work in progress creativo che nel tempo farà emergere nuove forme di espressione derivanti dalla sensibilità dei soggetti coinvolti.
Spazio alla fantasia indysciplinata! Per scaricare i materiali grafici di Percorsi Indysciplinati clicca qui (tramite dropbox)

(di Daria Manente e Chiara Liosi, Uisp Firenze)

 

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