Progetti

Sport pulito inviati sul campo, i risultati scientifici

A Roma presso l'Università Foro Italico, sono stati presentati i risultati del progetto.

“Sport pulito, inviati sul campo”, il progetto promosso dall’Uisp nel corso del passato anno scolastico, ha coinvolto 900 studenti di tutta Italia, di 19 scuole medie inferiori di altrettante città italiane, da Enna a La Spezia. I risultati sono stati illustrati nel corso di un incontro pubblico che si è tenuto venerdì 28 gennaio, nell’Università Foro Italico di Roma.

I vari interventi hanno messo in luce l’efficacia del progetto che si è giocata su una doppia strategia. Da una parte il coinvolgimento attivo dei ragazzi attraverso la costruzione di un giornale e dall’altra una evidente efficacia preventiva, con l’individuazione di una fascia di età particolarmente importante, quella dagli 11 ai 14 anni. “Questa esperienza si inquadra in un‘attività decennale dell’Uisp volta a sensibilizzare i giovani sui temi dell'inquinamento farmacologico e sul doping. Con Sport pulito/Inviati sul campo, è stato realizzato un intervento di tipo preventivo in una fascia d’età non ancora direttamente condizionata dal fenomeno doping ma dal rischio più prossimo dell'uso o abuso di altre sostanze come gli integratori”, ha detto Alessandro Ribolini, responsabile scientifico del progetto, intervenendo subito dopo il saluto di Giulio Goria, direttore amministrativo dell’Università “Foro Italico”. Anna D’Alterio, della segreteria di Commissione di Vigilanza, ha riconosciuto l’impegno dell’Uisp nell’aggiornare di continuo la sua proposta di intervento, che si è dimostrata sempre efficace.
Caterina Pesce, docente dell’Università Foro Italico, ha presentato i risultati dei questionari somministrati ai ragazzi durante il progetto: “Abbiamo riscontrato che, grazie alla campagna, è diminuita la credenza favorevole all'uso di integratori alimentari e proteici da considerarsi presupposti culturali del doping”. Inoltre ha auspicato campagne mirate secondo i sessi. Per leggere l’intervento integrale clicca qui

“Il rischio di molti progetti contro il doping è quello di essere ripetitivi e provinciali – ha detto Sandro Donati, componente CVD-Commissione di Vigilanza sul Doping - Questo non vale per i progetti Uisp, sempre utili e innovativi, che tengono conto dei vari contesti e dei diversi fattori di rischio”.
“Il vero problema è quello di trovare interlocutori istituzionali con i quali collaborare per promuovere progetti di questo tipo – ha detto Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp concludendo l’incontro – in particolare in momenti di crisi come questo in cui il governo ha scelto la strada dei tagli non selettivi, senza distinguere sull’efficacia degli interventi. Chiediamo che la valutazione dei risultati raggiunti diventi un criterio per l’assegnazione dei fondi”.

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