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Sport sociale per superare il disagio: le testimonianze degli operatori di sportiva...mente

Continuiamo a raccogliere le voci e le opinioni degli operatori coinvolti nel progetto Uisp Sportiva...mente: lo Sportpertutti per la qualità della vita delle persone nell'area del disagio mentale.

Continuiamo a raccogliere le voci e le opinioni degli operatori coinvolti nel progetto Uisp Sportiva...mente: lo Sportpertutti per la qualità della vita delle persone nell'area del disagio mentale. L'obiettivo ultimo dell'intervento è quello di elaborare una proposta sportiva specifica per gli utenti dei Centri e Dipartimenti di salute mentale strutturata e replicabile, sorretta da dati scientifici. La fase di sperimentazione, la somministrazione dei questionari in entrata, cioè all'inizio del percorso sportivo, comincerà ai primi di dicembre in 5 comitati. Dopo Palermo e Genova, abbiamo sentito Milano, Firenze e Taranto.

Il comitato del capoluogo lombardo lavora in collaborazione con il comitato di Como. Calcio, ginnastica e nuoto le attività principali. I comitati per la sperimentazione sono stati scelti perché hanno alle spalle già un'esperienza consolidata in quest'area di intervento: A Milano, abbiamo da poco concluso un percorso di formazione, spiega la Annamaria Crisalli, dell'Uisp Milano, sia per gli operatori sanitari che per i tecnici sportivi. Quest'ultimi sono stati seguiti da alcuni esperti dell'università Cattolica per elaborare un percorso di attività specifico per gli utenti dei centri di salute mentale. A Como si è svolto invece un corso di formazione per arbitri al quale hanno partecipato gli stessi utenti. Secondo me, i risultati più evidenti riguardano lo sviluppo di una consapevolezza di se, come persona, e del proprio ruolo grazie alle dinamiche del gioco.

Proprio da Como, e da questa esperienza di formazione, arriva una storia singolare. Quella di Cesare Posca: io ero il referente, ci spiega, tenevo i contatti con i ragazzi e i docenti. Eravamo tutte persone che venivano dalla psichiatria con problemi più o meno seri. La cosa più importante è che non siamo stati considerati utenti psichiatrici ma persone. Ora è coinvolto attivamente anche nella realizzazione di Sportiva...mente. Per lui il principale beneficio dell'attività sportiva riguarda il riacquisire fiducia nei propri mezzi. Entrare in campo, disputare una partita, segnare un goal. Anche al di fuori dello sport, nella vita quotidiana e lavorativa. Io ad esempio ho deciso di impegnarmi maggiormente con la mia associazione. Posca è infatti segretario dell'Asd Global Sport Lario, affiliata Uisp. Grazie al corso arbitri è riuscito ad approfondire la conoscenza dell'Uisp, e il 5 e il 6 novembre ha partecipato a Napoli al seminario sulla presentazione dei dati raccolti nella prima fase di Sportiva...mente. E' bello vedere che c'è così tanta gente che si impegna, dice in conclusione, ed io ho avuto la fortuna di toccare con mano questo impegno.

Massimo Niccolai lavora da molti anni nell'ambito della psichiatria e della riabilitazione. E' il responsabile del progetto per l'Uisp Firenze. La disciplina più sviluppata è il calcio, nello specifico a 5, ma si fa anche pallavolo e pattinaggio. Per queste persone, l'attività motoria determina un miglioramento del rapporto con il corpo, che diviene meno conflittuale. Il progetto Sportiva...mente credo sia molto importante,  aggiunge, perché per la prima volta l'Uisp entra in contatto in maniera non sporadica con il tema della salute mentale. Prendere consapevolezza, capire e condividere è fondamentale. In questo modo noi potremmo andare nelle polisportive con una documentazione scientifica.

Taranto, Lecce e Brindisi costituiscono l'area di riferimento del progetto per la Puglia. Anche qui, si tratta in prevalenza di sport di squadra, come calcio e pallavolo, ma c'è spazio anche per la ginnastica dolce. Fabio Mariani, coordinatore dell'Uisp Taranto, concorda sull'importanza che queste attività hanno nel migliorare il rapporto con il corpo: è un'attività che può rispondere a differenti bisogni, a seconda della diversa patologia. Credo che l'elemento positivo più caratterizzante sia la rielaborazione del rapporto con il proprio corpo, anche in virtù della forte componente ludica.
(F.Se.)

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