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Puglia

L'Uisp sulla Rai con Vincenzo Manco sul decreto “Cura Italia”

Il presidente nazionale dell’Uisp è stato intervistato da Rai Radio2 e Rai Radio1. Tiziano Pesce, vicepresidente nazionale Uisp, su TeleGenova

Giovedì 19 marzo Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, è intervenuto nel GR delle 19.30 di Rai Radio2 e, successivamente, nel GR delle 24 di Rai Radio1. Viviamo tempi bui, ha detto Manco, ma il decreto Cura Italia regala una boccata d’ossigeno anche a chi con lo sport di base lavora.

“Finalmente è prevista un’indennità per i rapporti di collaborazione che coinvolgono anche istruttori che prestano la propria opera con Ass e Ssd, Enti di promozione sportiva, Federazioni e organismi sportivi in genere: un dato di portata storica”. Positivo anche il giudizio sulla sospensioni degli affitti e dei mutui, infatti gli effetti economici negativi di questa crisi si riverberano anche su chi interpreta lo sport come promozione del benessere e non ricerca di medaglie. Manco ha ribadito che nonostante le chiusure e i divieti di questo periodo, riassumibili nello slogan #Iorestoacasa, si può rimanere in allenamento anche tra le mura domestiche : “Molti comitati Uisp stanno costruendo forme di comunicazione multimediale per permettere alle persone di fare comunque attività motoria in casa, riconoscibili con l’hashtag ‘La palestra è la nostra casa’”, ha concluso Manco.

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Invece, il vicepresidente nazionale dell’Uisp, Tiziano Pesce è stato intervistato da TeleGenova, giovedì 19 marzo, sull'articolo 96 del decreto Cura Italia che specifica le misure a sostegno dello sport e dei lavoratori del settore: “Come Uisp abbiamo lavorato molto nell’ultima settimana – ha detto Pesce - cercando di dare tutto il sostegno possibile ai decisori, in stretto rapporto con il parlamento, il governo, il ministro Spadafora, ma anche il Forum del terzo settore. Penso che siamo quelli che hanno insistito di più su questo tema. In queste settimane lo sport manca e mancherà a tanti cittadini, sport inteso come benessere, socialità, coesione e divertimento, ma anche lo sport di base subirà un forte impatto economico negativo. Sono quasi centomila le associazioni e società sportive sul territorio nazionale, migliaia di tecnici, istruttori, collaboratori sportivi che ci permettono ogni giorni di praticare la nostra attività motoria lo fanno all’interno di un contratto di lavoro atipico, senza alcuna tutela. Quindi segnaliamo positivamente queste prime misure a sostegno che, per la prima volta, li equiparano ai lavoratori autonomi”.

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“Non possiamo dimenticare, però, che il 4 aprile la situazione non sarà risolta – ha aggiunto Pesce - quindi ci aspettano mesi di forte sofferenza. Abbiamo lanciato un appello al governo affinchè, nel rapporto con gli enti locali, si trovi pronto a reiterare il provvedimento a favore del lavoro sportivo, e si impegni per essere  incisivo sul sostegno alle associazioni e società sportive. Parlo dei bandi di locazione degli impianti ma anche degli affitti degli spazi, i mutui, le utenze e i tributi vari”.

 

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