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Reggio Calabria

Walking football: il calcio Uisp al lavoro sulla nuova proposta

Si è tenuta la prima riunione organizzativa: "Una proposta divertente e a misura delle proprie possibilità". Parlano D. Rossi e A. Baldi

Venerdì 27 novembre si è tenuta a Bologna la riunione del calcio Uisp dedicata al lancio e alla promozione del calcio camminato. “Si è trattato della prima riunione organizzativa nazionale – ha detto Alessandro Baldi, responsabile nazionale calcio Uisp – erano presenti i rappresentanti Uisp di sette regioni (Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Veneto, Lombardia) che sono interessati a lavorare su questa nuova proposta di attività. Anche le regioni che non hanno potuto essere presenti ci hanno, però, comunicato il loro interesse e la voglia di iniziare la sperimentazione”.

“Ci siamo confrontati sulle esperienze attivate fino a qui - continua Baldi - come le giornate di promozione organizzate in Val d’Aosta e a Bologna, e su una serie di aspetti sia organizzativi che di contenuti, per valutare gli obiettivi che l’Uisp si prefigge e quale pubblico intende raggiungere con il calcio camminato”.

“Un primo obiettivo è raggiungere un nuovo pubblico di appassionati di sport, gli over 50 – dice Daniela Rossi, responsabile politiche per la salute e gli stili di vita Uisp, anche lei presente all’incontro di Bologna – Crediamo che con questa iniziativa sia possibile recuperare una fascia d’età difficile da raggiungere, in particolare quelli che hanno abbandonato qualsiasi attività e sono entrati nel gruppo deisedentari. Inoltre, è sicuramente una proposta interessante per coloro che praticano altre attività ma senza coinvolgimento: i corsi AFA (attività fisica adattata) possono non piacere a tutti, e questa è un’alternativa, un altro modo di fare attività non ad alto impatto, e soprattutto divertente. Un elemento emerso anche dalle prime esperienze inglesi, infatti, è che la richiesta di praticare il walking football partiva dai centri anziani: da persone che avevano voglia di una novità, unendo la possibilità di riscoprire abilità tecniche possedute in gioventù ma non più praticabili. È un gioco che permette di sfruttare vecchi talenti e scoprire nuove forme di socialità. Non c’è nemmeno bisogno di avere una propria squadra, si può scendere in campo con altre persone che hanno la stessa curiosità”.

Come sarà strutturato il calcio camminato?

“Iniziamo a lavorare su un progetto nazionale in cui saranno stabilite alcune linee guida - continua Baldi - partendo da un confronto con le regioni interessate: pensiamo ad un regolamento elastico, che rappresenti tutta l’Uisp e che lanceremo con una conferenza stampa all’inizio del 2016. In questa occasione presenteremo una mappa Uisp delle località in cui poter giocare il calcio camminato. Si tratterà di formule diverse: manifestazioni aperte a chi vuole provare l’attività o, dove si presenteranno le condizioni, campionati strutturati e organizzazione tradizionale”.

“Il calcio camminato si può coniugare anche con altre proposte che l’Uisp già porta avanti sul territorio, ad esempio l’attività nei parchi: - conclude Daniela Rossi - all’arrivo della bella stagione potrebbe essere inserito in queste formule già esistenti ed affermate. Soprattutto, può essere un buon esempio di integrazione e lavoro trasversale tra strutture di attività e politiche Uisp, che condividono un obiettivo comune da costruire insieme. La fase sperimentale servirà ad adattarlo bene alle diverse esigenze, vogliamo dare vita ad un’esperienza in cui le persone si possano sentire a proprio agio:divertente e a misura delle proprie possibilità”. (Elena Fiorani)

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