è il tema scelto da CGIL, CSIL e UIl per il 1° maggio 2011, incentrato sull'Unità d'Italia. Una giornata di celebrazione e commemorazione in un momento in cui le tensioni nel mondo del lavoro sono alte, i diritti vengono messi continuamente in discussione ed a rischio.
La festa del lavoro nasce nel 1889 a Parigi, con essa si vogliono ricordare le lotte degli operai combattute per la conquista di un orario di lavoro quotidiano basato sulle otto ore e per ricordare le vittime di tali lotte, come i caduti dei sanguinosi eventi di tre anni prima avvenuti in Illinois.
Ratificata due anni dopo in Italia, viene poi sospesa nel ventennio fascista. Ripristinata nel '45, nel '47 è funestata da un evento tragico a Portella delle Ginestre dove il bandito Giuliano e la sua banda sparano sul corteo durante la manifestazione uccidendo 11 persone e ferendone molte altre.
I profondi cambiamenti sociali degli ultimi decenni hanno mutato il significato della ricorrenza, cambiando così il modo di festeggiarla. Dal '90 i sindacati organizzano a Roma un grande concerto che raduna migliaia di persone.
Da noi il 1° maggio viene onorato anche a tavola, dove per l'occasione si mangiano i Cappelletti in brodo, un ricco primo. Durante il periodo fascista, visto che era vietato celebrare la festa dei lavoratori, era anche vietato mangiare in questo giorno i Cappelletti. Si vennero così a formare vere e proprie squadre di fascisti picchiatori, gli “stanga-caplett”, che andavano nelle case degli antifascisti a bastonare coloro che festeggiavano.
Anche la Uisp festeggia la Giornata dei Lavoratori di tutto il mondo.