MONTESILVANO (PE) - Vincenzo Manco è stato riconfermato domenica 26 marzo presidente della Uisp al termine del Congresso nazionale che si è tenuto dal a Montesilvano (PE) al quale hanno preso parte 334 delegati in rappresentanza di un milione e quattrocentomila iscritti. "Grazie al movimento di sport sociale e per tutti del nostro Paese, oggi la parola sport non significa soltanto medaglie e record - ha detto Manco nelle conclusioni - significa soprattutto stili di vita attivi, salute e integrazione. È venuto il tempo di una legge che riconosca il valore sociale dello sport, anche il presidente del Coni Malagò si è detto d'accordo. Una legge che parta dall'insieme del mondo sportivo e arrivi a Parlamento e governo. La Uisp proseguirà il proprio impegno per la trasparenza e la verifica dei risultati raggiunti, all'interno del del Coni".
Nella giornata di apertura sono stati toccati i temi della riforma dello sport e della necessità di norme antidiscriminazione nello sport. Durante la tavola rotonda di apertura "Europa chiama Italia: una nuova cultura sportiva", il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha accolto la necessità di riscrivere tutti insieme le nuove regole dello sport, un fenomeno sociale in continua espansione, con tanti nuovi praticanti. In vista del Congresso del Coni di maggio, Malagò ha annunciato: "Sarà questo l'impegno della mia candidatura". La ministra all'istruzione, Valeria Fedeli ha chiesto precisi impegni antidiscriminazione al mondo dello sport: "C'è bisogno di una nuova legge quadro sullo sport e all'interno pretendo ci sia una norma anti discriminazione, così come previsto da una proposta di legge che ho presentato un anno fa in Senato".
Nella mattinata di sabato 25 marzo era intervenuto anche don Luigi Ciotti, presidente di Libera: "Il noi è una parola che trasmette dignità e speranza. E la Uisp è una grande protagonista di questo noi. Non soltanto perché si occupa di sport, valore molto importante per educare i giovani, ma soprattutto perché mette al centro la persona. La Uisp con Libera è protagonista di importanti esperienze sul territorio. I movimenti non basta che partano dal basso, devono partire da dentro di noi. Servono consapevolezza e responsabilità. Vogliamo una vera città del noi. Dobbiamo saper rimettere i diritti al centro della nostra azione. La responsabilità è di chi li attacca ma anche di chi non li difende troppo debolmente. Lo sport è assunzione di responsabilità: ho visto persone cambiare vita e ritrovare senso grazie allo sport".