Come migliore la qualità della vita nelle carceri? Come contribuire ad attuare l'articolo 27 della Costituzione?
Il 17 novembre a Roma, un convegno dedicato all'attività del Garante dei detenuti del Lazio ed alle buone pratiche ideate nel corso dei suoi primi dieci anni di attività.
Su questa pagina pubblichiamo il contributo del Presidente dell'UISP Gianluca Di Girolami.
"Poco più di trenta anni fa compariva sul primo numero di una rivista di Critica e Storia dello Sport, Lancillotto e Nausica, una nota di Claudio D’Aguanno, allora detenuto presso il Nuovo Complesso di Rebibbia. Il pezzo esordiva così:
È bene precisare. Sport in carcere non significa immediatamente più socialità, un maggiore e più alto livello di rapporto col tempo della segregazione, col regime della quotidianità. Lo sport “coatto” è solo uno dei modi possibili di organizzare la socialità, di improvvisarla dentro spazi già dati; per cui è a una maggiore socialità che corrisponde un buon accesso alle attività sportive o ad altro; è il carcere in sé che fissa e detiene i limiti e le possibilità. Questa è quasi un’ovvietà, però non se ne esce.
L’Uisp di Roma in quel 1984, ancora non era entrata nelle carceri romane in maniera organica, cosa che avrebbe fatto di lì a poco. E lo avrebbe fatto partendo proprio da quella ovvietà solo apparente ossia che il tema di fondo non era quello di portare lo “sport in carcere”, perché lo sport e il gioco, come qualsiasi altra cosa, entrano in carcere insieme al detenuto, che in quanto uomo o donna, porta in sé, nel proprio essere corpo e movimento, l’esigenza irriducibile all’attività fisica, al confronto con se stessi e con gli altri e per farlo, in assenza di un’azione mirata e coordinata, si ritaglia spazi “coatti”.
La scommessa, invece, era ed è quella di far diventare il carcere, anche attraverso lo sport, che poi è quello che sappiamo fare, un luogo che, deputato a limitare la libertà di spostamento, non diventasse anche il luogo dove viene limitata, se non negata, la libertà di movimento. Perché se “libertà” è idea che con il carcere vive nel continuo conflitto tra negazione e aspirazione, movimento è essenza stessa della vita, della biologia e nessun sistema carcerario, per quanto terribile e definitivo, è mai riuscito a sopprimerne l’espressione.
In quasi trenta anni di attività nelle carceri romane e laziali l’Uisp qualche volta è riuscita in questo ambizioso obiettivo: coniugare movimento, gioco, sport e libertà. Questo piccolo miracolo è potuto avvenire solo quando la nostra elaborazione, il nostro agire, hanno incontrato la comprensione e l’apertura delle istituzioni, sia quelle proprie del carcere, che quelle dei territori e quando la nostra programmazione ha saputo ascoltare e interpretare le esigenze delle recluse e dei reclusi."
PRENDE IL VIA LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA 2023/2024
Sul sito della Uisp Roma nella sezione Tesseramento e Servizi ai Soci è disponibile la modulistica necessaria per l'adesione delle associazioni e società sportive, per il tesseramento dei soci e l'iscrizione al registro delle ASD/SSD.