Roma Dragon Cup

Edizione 2013

di Francesco Iacobelli - Responsabile Roma Dragon Cup

“Grazie”, è la parola giusta per esprimere le emozioni che abbiamo provato durante, e dopo, la ROMA DRAGON CUP. Nonostante le numerose difficoltà occorse durante la preparazione dell’evento, il risultato è stato eccezionale, ci è bastato vedere l’impegno messo da tutti gli equipaggi per renderci conto di cosa fossimo riusciti a creare, una giornata di sport in grado di puntare i riflettori sull’ambiente. C’è da sottolineare il fatto che seppur in fase di crescita, la ROMA DRAGON CUP è stato un evento grazie al quale si è riusciti ad attirare l’attenzione della città sul fiume Tevere, “una periferia all’interno del centro di Roma” queste sono le parole del presidente della UISP ROMA, Gianluca Di Girolami, che meglio descrivono la situazione fluviale romana.

foto di Alessandra Fratoni - Shoot4Change

La ROMA DRAGON CUP, è stato un modo molto suggestivo di vivere il fiume, tra l’altro è stata la prima volta che si organizzava una gara di questo tipo su un tratto di fiume così interno alla città. Tutti, dai partecipanti ai semplici passanti hanno potuto apprezzare, in questo scenario unico, la bellezza di questo sport che aiuta a sviluppare la cooperazione, stimolando lo spirito di aggregazione e il perseguimento di un obiettivo comune.

Manifestazioni come la ROMA DRAGON CUP offrono l’occasione di entrare in contatto con l’ambiente naturale, in questo caso il fiume Tevere, con una prospettiva inedita per molti cittadini. Attraverso l’esperienza di squadra si può scoprire il proprio territorio di appartenenza, approfondendone aspetti sportivi, storico-culturali e civici.

La gara è la migliore rappresentazione di una cooperazione tra le diverse realtà che vivono il Tevere e che da anni cercano di creare una sintesi tra sport, cultura ed ambiente.

Spero vivamente che questo sia soltanto l’inizio di un cammino verso una riqualificazione del fiume e di una maggiore attenzione verso il nostro futuro, l’ambiente che ci circonda e noi stessi.