ULTIMA FORMAZIONE PER RE[ENTER]

Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea all’interno del Programma Erasmus +, coinvolge gli adulti che svolgono attività di volontariato all’interno degli istituti detentivi, al fine di fornire loro gli strumenti necessari per la riabilitazione dei carcerati. In tale programma, il Comitato riveste il ruolo di partner, insieme ad altre 7 realtà europee -l’Asociația Județeană Sportul Pentru Toți Suceava e la European Strategies Consulting dalla Romania;  la Citizens in Power di Cipro; la Fundación Diagrama Intervención Psicosocial della Spagna; l’Innovative Prison Solutions del Portogallo; la Silta-Valmennusyhdistys ry della Finlandia e l’università greca di Thessaly- coordinate dall’associazione Freedom Gate Greece, capofila di RE[ENTER]. Anche questo secondo incontro, svoltosi presso la città finlandese di Tampere dal 18 al 22 novembre, per il Comitato Territoriale hanno partecipato il Direttore e Coordinatore Locale del Progetto Roberto Rinaldi, la Project Manager Francesca Di Feo e il volontario del Servizio Civile nonché laureato in Psicologia con specializzazione in Criminologia Matteo Altare. “Con questo secondo appuntamento, preceduto da quello svoltosi a marzo ad Atene, abbiamo concluso il percorso formativo per tutti gli istruttori dei diversi partner aderenti al progetto, al fine di acquisire nuove competenze e confrontarci sulle differenti tecniche di approccio anche in merito all’accompagnamento dei detenuti una volta che sono usciti dal carcere. Spesso, infatti, il rientro non è facile non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche nell’ambito familiare. L’associazione Silta che ci ha ospitati, per esempio, è fortemente improntata al seguire gli ex-detenuti nel loro percorso di reintroduzione nella società. Molto di impatto, in tal senso, sono state le testimonianze riportate da alcuni ex-carcerati e da ex-tossicodipendenti, che grazie alla Silta hanno avuto un reinserimento molto attivo nel mondo del lavoro. In questo contesto, la Finlandia ha dimostrato di avere un sistema carcerario e di relativo supporto riabilitativo migliore di molti paesi europei, grazie anche al supporto dei fondi statali” ha spiegato Rinaldi. Nelle giornate di formazione, durante le quali i partner si sono confrontarti sulle realtà e sui diversi metodi di approccio negli stati coinvolti, Francesca Di Feo e Matteo Altare hanno presentato una dettagliata relazione in merito ai benefici portati dall’attività sportiva all’interno delle strutture detentive. Dopo gli appuntamenti di formazione, conclusisi con questo incontro, nel 2020 verrà avviata la seconda fase del progetto RE[ENTER]. Ciascuno dei partner coinvolti, grazie alle competenze acquisite, dovrà ora formare 50 giovani -per un totale complessivo di 450 persone- che andranno a svolgere attività di volontariato all’interno delle strutture di detenzione. RE[ENTER] quindi, si pone come un progetto con una doppia valenza sociale: oltre a fornire mezzi di emancipazione per i detenuti infatti, intende offrire anche una concreta opportunità di lavoro, dando una formazione specifica ai 450 soggetti indicati in precedenza.