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Subacquea

Lettere dal Ghiacciaio

Lettere dal Ghiacciaio

 Immersione in Alta Quota 2018

 dalla ricerca di pace all’affermazione della Pace”

 

27 ANNI IN ALTA QUOTA con le Attività Subacquee della UISP; ancora nelle acque del lago Ponticello (a quota 2640 metri slm). Il sabato pomeriggio si è tenuto l’incontro formativo tra i partecipanti per apprendere le nozioni per le corrette procedure che un’immersione prevede in relazione all’altitudine; la domenica è stato raggiunto con la Funivia Paradiso il Ghiacciao del Presena per effettuare le immersioni nonostante il tempo inclemente.

 

Al termine delle immersioni, i subacquei si sono ritrovati al Rifugio per il pranzo, al termine del quale il responsabile nazionale delle Attività Subacquee della UISP, Enrico Maestrelli ha invitato Cristina Boniatti a leggere alcune lettere di reduci al fronte. Questa consuetudine “per non dimenticare” si ripete ormai da diversi anni a significare l’impegno che da sempre caratterizza questa manifestazione: tenere viva la Memoria, a ricordo delle due Guerre Mondiali e della lotta di Resistenza che sta assicurando una Pace a tutti gli eredi di coloro che combatterono, con l’auspicio di trasmettere questi valori con momenti di aggregazione e di sport ai giovani la cui aspirazione ad una vita pacifica è il segnale positivo per il loro ed il nostro futuro, inutile dire che è stato creato tra i presenti un momento di vera commozione.

Utilizzare un luogo teatro di un grande dramma per fare attività per lanciare attraverso la pratica sportiva un messaggio a tutti coloro che ancora ritengono la guerra un fine utile.

La manifestazione è continuata con la lettura della motivazione del Premio Costa consegnato dalla signora Nicoletta, moglie di Paolo, al marito di Virginia Salzedo; Virginia era assente in quanto si sta allenando in Puglia per i prossimi Campionati Italiani ma ci ha inviato un breve video che racconta il suo modo di fotografare. Nicoletta ha poi ricordato la figura di Paolo rimarcando la sua grande passione per la subacquea.

Di seguito la consegna e il ritiro da parte di tutti i subacquei e delle associazioni presenti degli attestati di partecipazione consegnati dal figlio di Paolo, Tommaso e da Dario Niccolai.

Di seguito riportiamo le lettere che tanta commozione hanno portato tra i partecipanti:

Carissima Fernanda,

Come già ti ho annunciato mi avevano dato la condanna di morte, ho fatto ricorso ma non mi è stato accettato, perciò questa mattina, giorno 20 gennaio mi fucileranno.

Sii forte, sappi sopportare questo dolore con forza, come io sopporterò quello dell'esecuzione.

In questi giorni che sono trascorsi, ho sempre pensato a te e alla nostra bambina che ho sempre sperato di poter rivedere per dargli gli ultimi baci, ma non mi è stato possibile.

Come sai non ho fatto nulla che possa disonorarti, perciò puoi sempre andare a fronte alta senza vergognarti della disgrazia che entrambi ci colpisce. Sii buona, pensa alla nostra bambina a cui tutti e due vogliamo molto bene, in mia mancanza dagli una buona educazione come io avrei sperato di fare se fossi stato in vita.

Ma il destino mi colpisce e dato che io non posso assolvere questo compito, lo affido a te con piena fiducia.

Questi ultimi momenti che mi rimangono, sono tutti rivolti a te che ho sempre voluto bene con tutta la forza del mio amore e dell'anima mia.

Perdonami di questo dolore che ti dò, e pensami con amore. Perdonami se qualche volta nella nostra vita ci sia stato qualche piccolo diverbio che ti abbia arrecato dolore. Per i soldi che presero in casa nostra e che erano di L. 5.485, cercherò in qualunque modo di farteli riavere, così per il momento potrai disimpegnarti in qualche cosa, poi penserai te alla nostra bimba, che come spero non gli mancherà mai nulla.

Saluterai e bacerai da parte mia tutta la tua famiglia. Così farai con mia sorella Bianca, Nannina e Santina e con mio fratello Paolo e Eugenio e con tutti i miei nipoti.

Quanto a te di nuovo sii forte, pensami e portami qualche fiore. Ricevi i più cari e forti abbracci e baci e tutto il mio amore. Salvatore

 

Cara adorata madre,

non avrei mai creduto di darti tanto dolore, ma il destino ha voluto così, quindi ti chiedo perdono a te come pure ai miei cari fratelli, sorelle e amici.

Mamma cara, tu sola mi comprendi e sostieni questo terribile momento e non mi resta che dirti addio e farti auguri per una vita migliore della mia.

Auguro pure che la nuova Italia sia più forte, degna e libera per le nuove generazioni. Mi sento veramente un italiano, contento di andare alla morte invocando la tua benedizione. Ti bacio e vi bacio tutti. Il vostro Romolo

P.S. L'orologio l'ho consegnato al reverendo padre che te lo darà personalmente, parlandoti ancora di me. Per il portafoglio contenente L. 2200, si trova sempre a Via Tasso presso il comando, dove andrai a ritirarlo.

 

Caro papà,

ti prego aiutare la mamma a superare il grave colpo. Avvertite subito il mio intimo amico perché faccia scappare gli altri compagni. State tranquilli: farò il mio dovere. Viva l'Italia libera! Nando

 

Sono oramai abituato a ben altre sofferenze, fisiche e morali, specie dove ero prima e che raggiungevano forme che, ti garantisco, mente umana non può concepire se non le ha provate.

Saverio Coen (Scritta sul muro  Regina Coeli 24 marzo 1944)

 

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