Lo sport per lo sviluppo in azione
La strategia, che intende avvalersi del calcio e dello sport per conseguire forme di maggiore sviluppo, ha attirato un grande interesse, grazie alle potenzialità di economicità, inclusione, creatività, sostenibilità e partecipazione a vari livelli, di cui è portatrice. Alcuni paesi africani, come Capo Verde, Mozambico,Sierra Leone, Tanzania e Uganda, hanno inserito lo sport nei loro Documenti sulla strategia di riduzione della povertà (PRSP), che descrivono le politiche e i programmi macroeconomici, strutturali e sociali che il paese perseguirà in futuro, allo scopo di promuovere la crescita e ridurre la povertà, ma altresì, i bisogni di aiuti finanziari esterni e le fonti associate di finanziamento. Inoltre, vari programmi, inizialmente avviati da individui o gruppi, sono stati lanciati da coloro che credono che lo sport/calcio abbia un ruolo rilevante nello sviluppo personale e sociale, che può far progredire il benessere delle società.
Vi sono molte iniziative e organizzazioni di successo attive in varie parti del mondo. La Uisp e la sua organizzazione non governativa Peace Games svolgono delle attività sportive ed educative in Palestina, Bosnia, Chiapas, Libano, Brasile, Sudafrica, Mozambico, Senegal e nella Repubblica Democratica Araba dei Saharawi.
I giovani e l’educazione allo sviluppo
L’educazione allo sviluppo è stata definita dal Forum DARE - Il Forum DARE è stato costituito allo scopo di concepire strategie comuni per rafforzare l’Educazione allo sviluppo in Europa - quale un processo di apprendimento attivo, fondato sui valori di solidarietà, uguaglianza, inclusione e cooperazione. Questo permette alle persone di andare da una consapevolezza basilare delle priorità di sviluppo internazionale e di sviluppo umano sostenibile al coinvolgimento personale e alle azioni informate, passando per la comprensione delle cause e degli effetti delle questioni che interessano tutto il mondo. L’educazione allo sviluppo promuove la piena partecipazione di tutti i cittadini allo sradicamento della povertà in ogni parte del mondo e alla lotta contro l’esclusione. Intende, inoltre, stimolare delle politiche nazionali e internazionali più eque e sostenibili, basate su diritti umani, ambientali, sociali ed economici (Concorde 2009).