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Progetto CALCIO PER LO SVILUPPO

Oggi il secondo incontro nella IV B TST e nella IV C TGP. Con gli Educatori allo Sviluppo, Paolo Greco e Eva Fedi, anche il Presidente della Lega Calcio UISP Valdicecina, Sergio Corbelli: la Lega Calcio e l'Area Sport di Cittadinanza Uisp Valdicecina si contaminano e si arricchiscono a vicenda di contenuti ed esperienze per rappresentare alle classi i lati positivi e negativi dello sport/calcio.

Quali sono gli aspetti positivi e negativi del calcio?


Il calcio con il suo seguito opera come una lama a doppio taglio. Da una parte la sua piattaforma può essere utilizzata come potenziale per affrontare le questioni sociali e di sviluppo, dal momento che riunisce molte persone di diversa provenienza e fa appello a così tante persone. È altrettanto vero che questo stesso potenziale può essere utilizzato per scopi negativi come la violenza, la diffusione di idee e punti di vista estremisti, e per creare esclusioni introducendo forme di discriminazione. Sfortunatamente coloro che non sono molto coinvolti in questo sport e che ne sentono parlare solo attraverso i media, sentono parlare per lo più della violenza, della discriminazione, dell’esclusione e dell’aspetto maschile dominate del gioco. L’intera idea di questo  secondo intervento nelle classi è dimostrare come utilizzare il potenziale del calcio per il benessere della società pur essendo a conoscenza degli aspetti negativi.

Le partite di calcio, come sappiamo, evocano intense emozioni, positive e negative. Quelle negative attraggono la tendenza a dividere le persone in campi molto meno riconciliabili o a condurre ad ogni sorta di forma di violenza: nel 1994 il difensore Colombiano Andrés Escobar fu ucciso tra le strade di Medellín da uno colpo di pistola sparato da uno sconosciuto dopo aver segnato un autogol durante la Coppa del Mondo del 1994 in USA.

In reazione a questa tragedia, un docente tedesco di sociologia dello sport ospite all’Università di Medellín in Colombia, Jürgen Griesbeck istituì il progetto Fútbol por la Paz (Calcio per la Pace) indirizzato ai sobborghi poveri ad alto tasso di criminalità dove il calcio è stato da allora usato come rimedio efficace per ridurre la tensione tra i giovani.

Dal 2002 Griesbeck ha portato avanti la rete di streetfootballworld che comprende più di 80 iniziative locali in tutto il mondo che utilizzano “il calcio informale” come effettivo strumento per affrontare aspetti diversi come i diritti e l’educazione dei bambini, la costruzione della pace, l’ambiente, la promozione della salute o l’antidiscriminazione e l’integrazione sociale.

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