Il Presidente Uisp Toscana per Bike The Nobel

In un momento storico dove più che mai i diritti civili dividono, lo sport si fa promotore degli stessi e unisce trasversalmente il paese. E’ di qualche giorno fa la notizia del lancio, da parte di 118 parlamentari italiani bipartisan, della candidatura al Premio Nobel per la Pace della squadra femminile della Federazione Ciclisti dell'Afghanistan, sull'onda della campagna Bike The Nobel di Caterpillar, trasmissione di Rai Radio2. La candidatura è stata raccolta dal presidente della VIII Commissione Ambiente Ermete Realacci e presentata in una conferenza nella sala stampa di Montecitorio alla presenza di Paolo Gandolfi (PD) e Diego De Lorenzis (M5S), tra i parlamentari che da subito hanno sostenuto l'iniziativa, insieme alla campionessa di scherma Valentina Vezzali (SCpI) e Massimo Cirri, conduttore della trasmissione Caterpillar.

Bike the Nobel è stata supportata dalla 'straordinaria' pedalata della ciclista Paola Gianotti partita da Milano e arrivata a Oslo pochi giorni fa per consegnare all'Ambasciatore Italiano Giorgio Novello le 10 mila firme raccolte da Caterpillar.

“Una straordinaria campagna a più livelli – dichiara Matteo Franconi, presidente Uisp Toscana -  innanzitutto perché la bicicletta di per sé è portatrice di benessere, per il singolo e per la comunità: è in nome della bicicletta che si individuano stili di vita attivi e mobilità sostenibili in ogni dove e solo per questo merita riconoscenza. A questo si aggiunge la ricaduta esemplare, se non addirittura rivoluzionaria, del caso della squadra femminile della Federazione Ciclisti dell’Afghanistan, un Paese dove soprattutto per le donne andare in bici e' un gesto di libertà. Per questo  firmerò la petizione di sostegno a Bike the Nobel e invito la squadra afghana per un “gemellaggio” in Toscana, per riscoprire insieme lo sport come promotore di diritti e civiltà”.

“La nostra Regione – conclude Franconi - è culla di diritti civili e terra di percorsi sostenibili che da tempo le istituzioni e la nostra associazione pongono al centro di una politica di riappropriazione degli spazi e salutari abitudini di vita. Penso alla via Francigena e alle tante strade che aspettano solo di essere percorse in una mobilità che sia sostenibile e progressista, e non mi riferisco solo a quella dei piedi: è con la testa che dobbiamo spingerci oltre!”