Comitato Regionale

Umbria

Presentato il Piano regionale di prevenzione umbro


Martedì 23 giugno a Villa Umbra (Pg) è stato presentato il Piano regionale di prevenzione 2014-2018, che contiene 65 progetti, organizzati in 10 programmi. Uno dei progetti approvati è stato presentato dall’Uisp, all’incontro era presente ancheStefano Rumori, presidente Uisp Umbria,a cui abbimao chiesto di presentarci il progetto. 

“È un momento importante per la Regione Umbria - dice Rumori - il Piano regionale della prevenzione è uno dei primi presentati in Italia e l’Uisp ne è protagonista, come unico rappresentante dello sport sociale, con una speciale attenzione per gli anziani, grazie al progetto “Nonni attivi”, integrato tra attività fisica adattata (Afa) e gruppi di cammino. Durante i tre anni di attuazione del Piano regionale verrà portato in tutti i dodici distretti dell’Umbria. Siamo molto contenti di essere presenti e dare il nostro contributo alla comunità umbra, anche in forza del Protocollo di intesa stipulato con la Regione e l’assessorato alla Salute. Speriamo di poter dare vita a nuove progettualità legate anche agli altri due protocolli firmati, su welfare e agricoltura”.

“Il progetto “Nonni attivi” partirà alla fine del 2015 con un piano di formazione realizzato in collaborazione con la Regione, poi inizieranno gli interventi nei vari distretti della regione - prosegue Stefano Rumori - Tutto il lavoro verrà monitorato e al termine verrà presentato un manifesto grazie al quale sarà possibile continuare il lavoro intrapreso. L’obiettivo del progetto è riuscire a far muovere più over 65 possibile eaumentare il benessere di queste persone. Ritengo doveroso fare i complimenti alla dottoressa Mariadonata Giaimo, dirigente del Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare della Regione Umbria, per il Piano presentato: ha lanciato una sfida con un piano ambizioso che però, dalle premesse, fa ben sperare sulla sua buona riuscita”.

Il Piano regionale di prevenzione ha visto il coinvolgimento, fin dalla fase di progettazione, di molti rappresentanti della società civile, quali quelli del mondo della scuola, delle associazioni, del sindacato e delle imprese, ma anche di enti come INAIL, ARPA e Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, che hanno lavorato per due mesi accanto a moltissimi professionisti della sanità alla cosiddetta progettazione partecipata producendo  spunti, idee, bisogni e proposte. (E.F.)

 

Uispress

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