Comitato Regionale

Valle D'Aosta

Archeogiocando Aosta

 PROPOSTA DIDATTICA PER IL PIANO FORMATIVO

PREMESSA

La UISP – Unione Italiana Sport per tutti, Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI ha proposto ed ottenuto il Finanziamento del MIUR per un interessantissimo Progetto denominato Archeogiocando il cui scopo, identificato nel titolo è la "Co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici per la fruizione attiva del patrimonio culturale".

Il progetto, descritto in dettaglio più avanti, prevede la collaborazione tra UISP, Scuola e Gestori di Siti Archeologici finalizzati alla realizzazione di un Laboratorio Territoriale in cui sviluppare, secondo il processo della co-progettazione un percorso sportivo, legato agli sport delle origini, in prossimità e contestuale ad un sito archeologico del territorio.

Fruitori del progetto sono gli adolescenti dai 10 ai 14 anni, indicativamente individuati nei ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado.

La Regione Val d’Aosta, attraverso il Comitato Regionale UISP, è stata selezionata per l’attivazione di uno dei 9 laboratori.

Il presente documento serve a sensibilizzare i Direttori Scolastici ed i Docenti al fine di individuare l’Istituto da coinvolgere nel progetto.

Riteniamo che la partecipazione a questo progetto rappresenti una opportunità molto interessante sia per l’istituto che per i docenti coinvolti. Si tratta infatti una iniziativa estremamente avvincente ed innovativa sia per le tematiche che per le metodologie adottate.

Il progetto sarà inoltre oggetto di un campagna di diffusione dei risultati presso tutto il territorio nazionale.

IL PROGETTO ARCHEOGIOCANDO:

Co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici per la fruizione attiva del patrimonio culturale

L'idea

Il progetto Archeogiocando si configura come un’azione sperimentale a forte carattere innovativo per stimolare nei giovani una motivazione personale verso la fruizione del patrimonio culturale, risorsa di cruciale importanza per la crescita personale e sociale. Obiettivo del progetto è, quindi, quello di testare e modellizzare una proposta educativa atta a favorire la valorizzazione e fruizione attiva del patrimonio culturale da parte dei giovani, basata sulla co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici del territorio. A tal fine è prevista l’attivazione di 9 laboratori sperimentali di co-progettazione da realizzarsi nelle Scuole Secondarie di 1° grado distribuite su tutto il territorio nazionale.

Alla base del progetto vi è da un lato la constatazione di una scarsa motivazione personale negli adolescenti verso la fruizione del patrimonio culturale, con una conseguente perdita di opportunità di sviluppo personale e sociale. Dall’ altro lato, vi è la convinzione che lo sport e l’approccio della co-progettazione possano rivelarsi strumenti particolarmente utili per favorire forme di fruizione attiva del patrimonio culturale da parte dei giovani, e in particolare dei giovani in condizioni di svantaggio e vulnerabilità sociale.

Da qui nasce l’idea di proporre ai giovani (10-14 anni) modalità di fruizione del patrimonio culturale più stimolanti e motivanti, in particolare quella di esplorare le potenzialità dei siti archeologici del proprio territorio come spazi di aggregazione a carattere sportivo oltre che di interesse prettamente culturale, e di farsi attori di una co-progettazione dei percorsi sportivo-culturali negli stessi siti.

In questo senso, i siti archeologici presenti sul territorio diventerebbero terreni di sperimentazione e progettazione partecipativa di percorsi sportivi, coniugando la visita culturale all’attività sportiva. Gli sport scelti saranno anche frutto di una ricerca sugli sport delle origini (come il tiro con l’arco, la corsa, il salto in lungo), che verrà condotta a scuola come parte integrante del percorso laboratoriale. Laddove possibile, le attrezzature sportive verranno realizzate dagli stessi ragazzi.

In questo modello di intervento, la scuola assume un ruolo cruciale di guida per i ragazzi, organizzando laboratori per l’approfondimento della dimensione culturale delle visite ai siti archeologici, e la co-progettazione dei percorsi sportivi negli stessi. Nell’ambito dei laboratori, gli operatori UISP svolgeranno un ruolo di guida e di interfaccia in termini di trasmissione agli insegnanti e ai ragazzi di strumenti e metodologie utili ai fini dell’intervento. Per garantire il raggiungimento dei risultati, la scuola inserirà nei POF le proposte educative.

In questo contesto viene messo a frutto il lavoro degli operatori sportivi (formati da UISP grazie al progetto 383/2009 "Lampi e impronte dello sport di strada: formazione per nuovi operatori"), e il patrimonio della UISP di esperienze diffuse sul terreno degli stili di vita attivi e nell’area delle politiche educative e degli interventi nella scuola e nell’ extra-scuola.

Gli obiettivi perseguiti

Gli obiettivi del progetto si possono suddividere in due aree.

La prima riconducibile ai cosiddetti obiettivi generali che riguardano in senso stretto le finalità del progetto:

• Testare un modello di intervento volto a favorire la fruizione attiva del patrimonio culturale da parte dei giovani , attraverso la co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici del territorio;

• Diffondere nelle comunità locali oggetto di intervento la cultura della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale;

• Avvicinare i giovani alle proposte culturali del proprio territorio ;

• Rielaborare gli spazi archeologici anche come spazi di aggregazione giovanile a carattere sportivo;

• Promuovere forme di cittadinanza attiva e responsabile degli adolescenti;

• Promuovere spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nel mondo della cultura e dell’adolescenza;

• Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche e sulle opportunità oggetto dell'intervento.

La seconda area di obiettivi si riferisce ai cosiddetti obiettivi specifici relativi ai destinatari coinvolti:

• Accrescere le competenze degli educatori sui temi in oggetto ;

• Favorire nei giovani partecipanti al progetto la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-artistico presente sul territorio di riferimento e stimolare la motivazione personale alla sua fruizione;

• Promuovere tra i ragazzi la conoscenza degli sport delle origini;

• Creare un momento di crescita personale per i giovani coinvolti, in sinergia con il territorio;

• Empowerment dei partecipanti: crescita di quelle caratteristiche personali (comportamentali, emotive, relazionali) indispensabili per la valorizzazione di sé, l’autostima, l’autorealizzazione e l’assunzione di un ruolo di cittadini attivi e responsabili;

• Accompagnamento dei partecipanti anche nella fase post progetto (sostenibilità) allo scopo di evitare l'effetto "dissolvenza".

Le metodologie di intervento previste

**Sviluppo nelle Scuole secondarie di 1° grado di 9 laboratori sperimentali in 9 Regioni per favorire la valorizzazione e fruizione attiva del patrimonio culturale attraverso la co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici del territorio;

**Progettazione esecutiva dell’intervento con il coinvolgimento di tutti gli operatori impegnati sul campo;

**Centralità educativa alla scuola (perché consente di raggiungere anche i ragazzi esclusi per motivi culturali, sociali, economici);

**Coinvolgimento del territorio: i ragazzi verranno portati nei siti archeologici dove realizzeranno percorsi sportivo-culturali, declinati a seconda di caratteristiche e storia del territorio e del sito archeologico stesso. Gli sport scelti saranno anche frutto di una ricerca sugli sport delle origini (tiro con l’arco, corsa, salto in lungo) condotta a scuola come parte integrante del percorso laboratoriale;

**Coinvolgimento diretto dei giovani nella progettazione dei percorsi sia nella fase di pianificazione sia in quella di organizzazione delle attività, secondo un modello di autoformazione condivisa dal e nel gruppo ( peer education) metodologicamente valida ai fini di un miglioramento delle capacità creative e di un agire efficace e positivo;

**L'azione nella scuola e sul territorio sarà facilitata da un coordinatore locale e dalle competenze fornite da operatori UISP ed esperti;

**Le sperimentazioni (le cui attività varieranno funzionalmente alle caratteristiche del contesto, degli attori territoriali coinvolti e delle esperienze dei comitati UISP), saranno coordinate centralmente da una cabina di regia nazionale (coordinamento) per favorire una logica di sistema e garantire supervisione e monitoraggio del lavoro svolto in ciascun territorio e un costante flusso di informazioni tra di essi.

IL LABORATORIO DIDATTICO DELLA VALLE D’AOSTA

Il laboratorio didattico della valle D’Aosta ha come argomento tematico il Colle del Piccolo san Bernardo – Via delle Gallie.

La Via delle Gallie anche se così definita solo dai tempi dei Romani è un percorso di rilievo fondamentale per la Valle d’Aosta ed il suo sviluppo in quanto, fin da epoca preistorica, via commerciale di importanza fondamentale. La presenza, sul crinale di un Cromlech di un tempietto celtico, di una colonna romana sono segni del perdurante uso della via. Le peculiarità linguistiche e culturali della Valle d’Aosta sono infatti certamente derivanti dalla diretta via di comunicazione con l’Europa occidentale, prima gallica e poi franco-burgunda.

Nel rispetto delle direttive del progetto e nell’ottica di una ottimizzazione degli spazi e delle risorse si è deciso di articolare il progetto prendendo come periodo storico di riferimento il periodo Romano che ha visto Aosta assumere un ruolo di rilievo nel contesto della geografia ed economia dell’Impero come documentato ampiamente dalle ricche e numerosissime rovine ancora presenti in città.

Contestualizzazione

Durante tutto il periodo romano Aosta fu una città ricca e prospera di dimensioni considerevoli, il teatro romano era adatto ad una città di 30-40.000 abitanti, caratterizzata fin dall’inizio da una cospicua presenza militare. Si tramanda infatti che alla sua fondazione da parte dell’imperatore Augusto, vennero inviati circa 3000 pretoriani dai quali deriva parte del nome della città: Augusta Praetoria Salassorum.

La presenza militare fu pertanto un elemento caratterizzante la città ed è su questo tema che si andrà a sviluppare il Laboratorio Valle d’Aosta incentrato sul tema del Legionario. Ed in particolare, per una precisa connotazione temporale sul legionario tardo imperiale tra la fine del IV e l’inizio del V secolo dopo Cristo. In questo periodo assai turbolento la presenza militare subì certamente un ulteriore aumento in Aosta come in tutte le città prossime ai valichi alpini.

La vita e l’addestramento dei legionari romani di questo periodo sono ben documentati nell’opera di Vegezio "Epitoma Rei Militari" nella quale si fa un confronto tra la situazione corrente e quella passata nel tentativo di rilanciare la capacità e la potenza militare di Roma.

Da tale opera si traggono interessanti spunti che sono alla base del percorso didattico proposto. In particolare attraverso l’opera di Vegezio. In epoca tardo antica la struttura dell’esercito e l’equipaggiamento del legionario erano infatti mutati in modo significativo rispetto al periodo "classico".

Alcune importanti modifiche apparvero nell’equipaggiamento difensivo in particolare nell’adozione di elmi dalla foggia semplificata di realizzazione estremamente semplice (elmo intercisa), alla modifica della forma dello scudo che diviene ovale e poi tondo.

Anche l’equipaggiamento offensivo subisce importanti modificazioni: i legionari potevano essere equipaggiati con vari tipi di armi da lancio: uno spiculum, equivalente al vecchio pilum, un vericulum, probabilmente era un giavellotto leggero, e, a partire dal IV secolo, un particolare tipo di dardo chiamato plumbata, che doveva essere lanciato a mano.

Una lancia da urto assunse sempre più importanza, tanto da diventare un'arma fondamentale nell'equipaggiamento della fanteria pesante. Nei combattimenti corpo a corpo poteva essere più agevole utilizzare una spada corta, chiamata semispatha.

Sempre secondo Vegezio inoltre una parte significativa dei legionari era addestrata nell’uso dell’arco. L’arciere, un tempo reparto specialistico spesso formato da popoli alleati e/o federati, diviene invece un componente essenziale ed integrato dell’esercito. Tale spinta continuerà in modo continuativo fino a giungere all’epoca di Carlo Magno in cui ogni soldato coscritto aveva l’obbligo di essere equipaggiato con Spada, Scudo ed Arco.

In questo periodo inoltre si va affermando sempre di più la tendenza a non fornire l’equipaggiamento ai soldati ma a fornire loro una somma in denaro di indennità. Tale circostanza fece sì che i legionari, molto più di prima, fossero direttamente coinvolti nella costruzione e/o nella manutenzione dell’equipaggiamento.

Il laboratorio

Il laboratorio VDA avrà quindi come tema principale l’addestramento del legionario romano. Ed in particolare l’addestramento con armi da corpo a corpo, armi da lancio ed armi da tiro.

E’ importante notare come tutte queste discipline, con la sola esclusione della plumbata, siano, pur evolute nel tempo, diventate sport moderni ed olimpici.

Ovviamente non potrà essere possibile procedere con l’addestramento in tutte le discipline dei ragazzi. Pertanto i discenti saranno divisi in gruppi, in via preliminare tre: corpo a corpo, lancio, tiro i quali parteciperanno a specifici momenti di formazione legati all’uso delle armi e alla costruzione/manutenzione delle stesse o degli accessori ad esse connesse. Infine in ragione della natura mobile dell’esercito e della vita del legionario sarà presente anche un momento formativo legato all’allestimento di un rifugio con pali e teli in cui saranno anche affrontate le tematiche relative all’allestimento degli spazi dell’evento dimostrativo finale.

L’Articolazione del laboratorio prevede tre fasi in cui partecipano con ruoli più o meno importanti i vari partecipanti. Durante la prima, e breve fase, della co-progettazione primaria i formatori UISP ed i docenti elaborano temi e modalità del progetto formativo.

Durante la seconda fase, della formazione frontale i formatori UISP, eventualmente coadiuvati dai docenti, affrontano le tematiche del progetto suddivise in due aree articolate in moduli.

L’articolazione provvisoria, da discutere con i docenti, è la seguente Area Sport delle Origini:

Corpo a Corpo

Modulo 1: Avvicinamento ed addestramento all’uso

Modulo 2: Addestramento all’uso

Modulo 3 Rudimenti di Costruzione e Manutenzione

Modulo 4 Accampamento

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