Uno striscione rosso in campo contro il femminicidio

Omicidi e violenza nei confronti delle donne oramai sono fatti di cronaca quotidiani ai quali non possiamo e non vogliamo abituarci. Cresce la consapevolezza che non è un problema delle donne, è un problema della società e degli uomini che di fronte ad un rifiuto, alla separazione e al cambiamento scelgono violenza e morte, spesso coinvolgendo anche i bambini. 

«Sono i segnali di una cultura vecchia ma ancora non del tutto superata - dice Manuela Claysset, responsabile politiche di genere Uisp - e che forse vuole descrivere ancora la donna come una proprietà, che non può avere una vita propria. Anche Uisp ha scelto di mobilitarsi in questo periodo della stagione sportiva, invitando tutte le proprie attività e territori. In uno striscione rosso, il colore che caratterizza le campagne contro la violenza sulle donne, abbiamo scelto di scrivere “In campo contro la violenza sulle donne". Nelle finali di calcio, pallavolo, pallacanestro, ai Mondiali antirazzisti, dalla Val d’Aosta a Napoli, uno striscione rosso che caratterizza i campi e impianti sportivi. Per sensibilizzare i nostri soci e l’opinione pubblica, indignarsi, dire di NO». 

Ma l’impegno Uisp va oltre: nella formazione dei nostri educatori ed educatrici, in progetti specifici contro la violenza e per dare sempre maggiori strumenti a chi ogni giorno è impegnato nelle attività a contatto con le persone. La cultura si cambia attraverso la formazione, la conoscenza e la condivisione di progetti. Questo è il nostro impegno. Proprio come politiche di genere abbiamo condiviso con la Formazione e le Attività percorso educativi per le nostre aree comuni e per le discipline orientali. Si tratta di continuare con questo impegno che va oltre la campagna di sensibilizzazione. L'Uisp c’è e scende in campo".