Comitato Territoriale

Varese

Mondiali Antirazzisti, Varese e Busto insieme

Iniziano oggi pomeriggio, alle 15, i Mondiali Antirazzisti, la più attesa manifestazione Uisp dell’anno. E la nostra provincia, ancora una volta, sarà protagonista con una squadra internazionale, che la rappresenta tutta: «Uisp Va – Busto A.ntirazzista».

Cinquemila giovani da tutta Europa, 184 squadre tra calcio calcio, basket, pallavolo e rugby, 400 partite no-stop, 300 volontari, 24 campi dove si giocherà simultaneamente: questi sono i numeri della manifestazione. Le partite saranno non stop, autoarbitrate nel rispetto dei valori Uisp del fair play, con squadre miste composte da migranti, tifoserie ultrà, ragazze e ragazzi di varie città italiane ed estere. La squadra di Varese e Busto avrà giocatori provenienti dal centro di accoglienza per richiedenti asilo politico di via Pola a Varese, da quello di Busto Arsizio, e due giocatori italiani. Un caleidoscopio di etnie che copre quasi l’intero spettro dei cinque continenti, come è tradizione delle squadre varesotte ai Mondiali, che dal 2004 raccontano un territorio sempre più multietnico e, nonostante le difficoltà, capace di integrazione ed accoglienza. «L’anno scorso siamo arrivati alle semifinali – racconta Alessandra Pessina, che da dodici anni accompagna le rappresentative varesotte sui campi di Bosco Albergati – ma l’importante non è vincere, ma dimostrare l’adesione ai valori Uisp di integrazione, accoglienza e fair play».

Varese partecipa dal 2004 a questa prestigiosa manifestazione, distinguendosi per capacità e spirito sportivo. Busto si è aggiunta dal 2013, dopo lo scandalo Boateng-Pro Patria, ed è stata capace da subito di entrare in sintonia con la manifestazione: perché, nonostante le eccezioni che fanno notizia, il nostro è un territorio che sa accogliere.

A Bosco Albrgati lo sport scende in campo contro razzismo, discriminazioni e sessismo: «Lo spirito dei Mondiali incarna la visione Uisp – ha detto Simone Pacciani, vicepresidente nazionale – affinché anche lo sport e chi lo pratica sappiano assumersi la responsabilità del nostro tempo: adoperarsi per l’accoglienza e la convivenza, contro muri e barriere».

Di problemi di stretta attualità ha parlato anche l’ideatore dei Mondiali Antirazzisti, Carlo Balestri: «I quattro giorni di tornei sportivi rappresentano per i rifugiati un’esperienza diversa da quel limbo in cui vivono senza sapere cosa aspettarsi dal futuro. Quest’anno, inoltre, organizzeremo anche dei laboratori su sport e antirazzismo dedicati a circa 700 bambini da 6 a 11 anni». È anche per questo motivo che i Mondiali Antirazzisti sono premiati da Eccar, Rete europea delle città contro il razzismo, come miglior manifestazione e buona pratica europea nella lotta contro il razzismo.

Info: www.mondialiantirazzisti.org

 

 

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