Comitato Territoriale

Varese

“Aree comuni”, a Milano Uisp fa rete. Varese protagonista.

Sono arrivati di prima mattina da tutta la regione, per fare rete sul territorio e alzare ulteriormente l'asticella della proposta sportiva sul territorio targata Uisp, in cui Varese, con il suo presidente Giacomo Paleni, è stata protagonista. Oltre cinquanta dirigenti/tecnici appartenenti a numerose società sportive affiliate hanno preso parte sabato 24 settembre alla giornata di formazione “Aree comuni” andata in scena alla Polisportiva Garegnano di Milano, appuntamento voluto fortemente dalla direzione regionale Uisp Lombardia guidata dal presidente Paolo Della Tommasa. Un evento, per precisa scelta degli organizzatori, a partecipazione gratuita, con i partecipanti ben contenti di sostenere una raccolta fondi destinata alle popolazioni del centro Italia recentemente colpite dal terremoto (raccolti, grazie alla generosità dei partecipanti e al contributo del comitato regionale, oltre mille euro).

Ad aprire i lavori della giornata è stato l'interessante intervento di Sabrina Mattarelli, biologa nutrizionista della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) che si è concentrata sullo stretto rapporto tra sport, alimentazione e salute. Non solo fare sport fa bene, ma è fondamentale, ha sottolineato Mattarelli, ed ecco l'importanza della promozione sportiva a tutti i livelli: «Anche se non ha un aspetto minaccioso, uccide più la sedia che la spada».

A seguire, il microfono è passato al presidente del comitato territoriale Uisp di Varese, e responsabile nazionale per la formazione del settore Tennis Uisp, Giacomo Paleni, che si è concentrato sulle metodologie di insegnamento sportivo. «Come si dovrebbe, e come vorremmo, si facesse formazione in ambito Uisp?», la domanda iniziale di Paleni, che ha subito distinto il ruolo dell'istruttore da quello, ben più importante, dell'insegnante: «Il primo spiega come si fa una cosa, si limita a riempire sacchi vuoti; l’insegnante, invece, deve lasciare il segno, e per questo è diverso. Sui campi, nelle palestre dove c'è un insegnante Uisp, la differenza dev'essere ben visibile». Autonomia, autostima, sono solo alcune delle parole chiave: «Per noi lo sport per tutti è più a misura di ciascuno che a misura di record, un bene primario e non accessorio – ha proseguito Paleni – Un insegnante Uisp deve saper “tirare fuori” attitudini, potenzialità, emozioni nel bambino, anche se lo vede un'ora o due alla settimana: tramite questo tipo di educazione si struttura la personalità dei ragazzi. L'insegnante dev'essere diverso con tutti, perché tutti sono diversi tra loro».

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