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Varese

“Sicurezza donna”, Busacca: “affrontiamo la complessità”

 

Un seminario nazionale per parlare di donne, sicurezza e arti marziali: sabato 27 e domenica 28 gennaio le discipline orientali Uisp hanno organizzato a Modena un seminario dal titolo “Sicurezza donna. Seminario di formazione per l’organizzazione di corsi sulla sicurezza delle donne”. Tra i partecipanti, anche Paolo Busacca, storico volto del Centro Studi Karate Busto Arsizio e Responsabile Settore Karate Ado Uisp Lombardia, che porta il proprio punto di vista: «Ho trovato molto interessante l’intervento di Massimo Poli del Centro uomini maltrattanti: ha mostrato l'argomento violenza di genere e femminicidio da una angolazione "poco approfondita". Un dato mi ha colpito: il 25% degli uomini che uccidono donne tenta il suicidio. Stiamo quindi parlando di persone che, anche prima di diventare assassini, vivono un disagio da intercettare». Dice Busacca.

«In apertura di seminario Franco Biavati (Coordinatore Nazionale Discipline orientali) ha detto che come associazione Uisp deve avere una linea guida etica anche in questo settore. Troppo spesso si tende a semplificare un problema che è complesso, promettendo soluzioni in tempi brevi. Si deve partire invece, come è stato fatto durante la giornata di formazione, da come le donne sentono il proprio corpo, il movimento e le emozioni, la respirazione, per prendere coscienza della propria vulnerabilità senza nasconderla. È necessario conoscere le differenze  funzionali e fisiologiche tra maschi e femmine: ad esempio, dal punto di vista motorio l'uomo ha un netto vantaggio su forza e resistenza, mentre la donna emerge per coordinazione, equilibrio, mobilità ed anche dal punto di vista cognitivo.

Dal punto di vista legale, invece, si può fare molto attraverso la conoscenza delle leggi:  troppo spesso nei casi in cui “finisce male” vengono commessi dalla vittima errori che diventano fatali: imparare a riconoscere un fatto giuridicamente rilevante, in modo da poter intervenire con le fattispecie normative, molestie, molestie sessuali, atti persecutori, minacce, violenza privata, percosse ognuno di questi comportamenti ha un articolo del Codice Penale ed uno strumento che consente di intervenire. Importante la tempistica di denuncia dei soprusi, per dare modo a forze dell'ordine e autorità giudiziarie di intervenire in modo efficace. 

La formazione può essere la chiave di volta, insieme alle reti di assistenza in cui diversi enti collaborano: dal servizio sanitario ai servizi sociali, i pronto soccorso e i centri anti violenza».

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