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RODARI VOLLEY, IL GRANDE SLAM

(Ed. VENEZIA)
Quest'anno l'Inter ha fatto il grande slam e anche noi nel nostro piccolo... Parlo della "Rodari Volley", una squadra speciale che ha scelto come strumento terapeutico-riabilitativo la Pallavolo. A gennaio, a San Vito di Cadore, ha vinto il Torneo Nazionale Anpis (Associazione per l'integrazione sociale delle persone con disagio mentale). A maggio, a Padova, ha guadagnato il posto di Campione Regionale. Quello di questa squadra è stato un cammino iniziato circa otto anni fa, tra le mura del Centro Psicoterapeutico "Rodari" dell'Usl veneziana, a Favaro Veneto. Una storia fatta di lavoro quotidiano sul singolo e sul gruppo, che ha identificato questo strumento come approccio d'eccellenza al disagio mentale. Tutto ciò, senza ricette risolutrici, ma con lo stare assieme a condividere e condividersi ruoli, sensazioni e speranze. Già la squadra è uno specifico tipo di gruppo, un insieme dinamico costituito da individui in cui lo scopo dell'aggregazione è di riuscire a soddisfare i bisogni emotivi, attraverso il raggiungimento di un obiettivo specifico: giocare e vincere la partita. Un rapporto interpersonale di gruppo diventa un rapporto affettivo. Vi è un insieme di dinamiche che porta a sviluppare i rapporti interpersonali tra i membri del gruppo e la realtà interna ed esterna. Noi crediamo che fare questo porti le persone ad influenzarsi a vicenda, diventando l'una per l'altra effetto e causa delle rispettive azioni ed esperienze. Diventando poi cemento di coesione tra i componenti del gruppo-squadra. Loro stessi poi si richiamano alle responsabilità e agli "obblighi" contrattuali dello stare assieme (rispetto degli orari, degli allenamenti, etc...), poiché questo determina il successo della squadra. Credo e crediamo, inoltre, che "vincere" stimoli anche la volontà di stare insieme. Questo funziona creando anche una coesione cooperativa per raggiungere il risultato, attraverso l'impegno e la stabilità; alla resistenza agli eventi negativi; un lavoro individuale sia sulla prestazione ma anche sulla tenuta emotiva agli eventi. Tutto questo, in anni di lavoro che hanno visto passare nel gruppo-squadra circa cinquanta ragazzi articolando l'attività di allenamento, sia diurna che serale (per favorire chi lavora). Siamo riusciti a tessere una tela di relazioni esterne molto importanti per l'integrazione con il territorio (campionato Uisp serale, campionati Anpis, collaborazione con Csi, Coni, Comune e altre varie Associazioni). Tenendo sempre presente, da parte di tutti, lo scopo di tutto ciò: "Riuscire a rendere migliore tutto quello che circonda noi e la nostra vita". Voglio ringraziare la nostra azienda (Usl 12 veneziana) che in tutti questi anni ci ha sostenuto e ha fatto si che questa squadra diventasse il "simbolo" di questo Centro e di questa opportunità di approccio psicoterapeutico al disagio e alla sofferenza di queste persone. Queste sono persone (per lo più giovani) che spesso si isolano tra le mura domestiche (quando va bene), senza avere speranza e nemmeno l'idea di poter ipotizzare il proprio futuro. Un incoraggiamento particolare va a loro, che ogni giorno lavorano e lottano per "vincere" la partita più importante: quella della loro vita.

Paolo Gagetta