Il parkour in età evolutiva: un manuale per gli istruttori

"Il parkour in età evolutiva - metodologia, didattica, valutazione" (Ed. Non solo fitness), è il manuale scritto da Antonio Calefato, laureato in Scienze delle attività motorie preventive ed adattate e coach ADAPT/UISP 2° livello, sulla nuova pratica sportiva particolarmente amata dai giovani. Il parkour è una disciplina motoria difficile da definire, per via della sua complessità che non si esaurisce con il solo aspetto motorio. È infatti una disciplina che ha come scopo quello di adattare il proprio movimento all'ambiente circostante, naturale o urbano che sia. Ciò che rende la pratica del parkour complessa da definire è l'assenza di competizione e regolamentazioni che la inquadrino all'interno di un sistema comprensibile dai non praticanti o studiosi della disciplina. 

La prefazione e la presentazione del volume sono a cura rispettivamente di Franco Biavati, responsabile discipline orientali Uisp, e Massimo Davi, formazione Uisp. Il libro si apre tentando di definire cosa sia il parkour, attraverso lo studio delle definizioni date dai fondatori della pratica, viene poi ripercorsa la storia del parkour, a livello internazionale e in Italia. Nel nostro paese lo sviluppo del parkour si è intrecciato strettamente con l’Uisp, che l’ha riconosciuto come disciplina nel 2011. In seguito, l’Uisp ha strutturato un programma formativo adottando la metodologia ADAPT: a maggio si è tenuto a Bergamo il terzo seminario di II livello, con record di futuri insegnanti iscritti. GUARDA IL VIDEO

L’autore presenta poi la prospettiva del praticante dal primo approccio fino a diventare esperto, attraverso la sua storia personale. Tre capitoli sono dedicati proprio alla descrizione di un approccio metodologico per l’insegnamento del parkour in età evolutiva, argomento ancora non trattato, affinchè divenga un modello esportabile nelle scuole di parkour. Il libro si chiude con uno studio scientifico sulle capacità motorie dei praticanti più giovani, per comprendere se l’attività possa o meno rappresentare una valida alternativa agli sport tradizionali. (Elena Fiorani)