Settore di Attività Nazionale

Ciclismo

Donne in bicicletta

Una finestra sulla storia del ciclismo femminile in Italia

 

Per donne e bicicletta abbiamo già introdotto il tema qualche tempo fa, parlando di quando è iniziata anche l'avventura a pedali al femminile.
Potremmo andare avanti, ad esempio, e parlare di quel pettorale numero 72, numero con il quale nel 1924 preso il via Alfonsina Strada , prima donna al Giro d'Italia e unica donna ad aver partecipato al Giro d'Italia maschile; tuttavia la nostra era solo una pillola, forse è meglio lasciare spazio ad un buon libro.

Non siamo nuovi nel parlare di libri da queste pagine, nell'ottobre scorso prendemmo in esame il libro Storia sociale della bicicletta” di Stefano Pivato (Edizioni il Mulino) e riteniamo possa essere uno spunto interessante anche quello di scendere dai rulli per dedicare qualche momento alla buona lettura.

Perchè parliamo di donne e libri ?
Semplicemente perchè oggi desideriamo dare approfondimento ad uno spazio culturale con il libro citato nel titolo ed intervistando l'autrice.

Donne in bicicletta - Una finestra sulla storia del ciclismo femminile in Italia, un libro di Antonella Stelitano (Ediciclo editore), giornalista che da anni si occupa di sport e diritti umani. Autrice di numerosi saggi e volumi. Nel 2016 ha vinto il Premio Nazionale per la Storiografia Sportiva e per due volte è stata premiata al Concorso Letterario del CONI.

Antonella grazie per aver accolto il nostro invito, allora come è nato questo libro ?
"In realtà il merito dell'idea non è mio. E’ accaduto che ad un convegno che avevo organizzato sul tema “Donne e Sport” un dirigente della federciclismo, Ivano Corbanese, mi ha fatto notare che veniva sempre trascurato il ciclismo femminile. E da lì è partita la sfida."

Se abbiamo compreso bene è stato come risolvere un rebus.
"Direi un puzzle, perchè questo libro ha richiesto soprattutto un lungo e difficile lavoro di ricerca per trovare fonti che permettessero di ricostruirne la storia. Per gli ultimi 60 anni poi devo ringraziare le orgogliose protagoniste, che si sono messe a disposizione per portare alla luce una storia che fino a oggi era stata trascurata, nonostante i grandi successi ottenuti sul piano sportivo e sociale."

Quindi carenza di materiale o difficoltà nel tracciarlo ?
"Entrambe le cose. Come ho detto è stato come ricostruire un puzzle che aveva pezzi sparsi ovunque. E’ stata una ricerca a tappeto su giornali, documenti, e negli archivi personai di dirigenti e delle tante donne protagoniste di queste storie. Le loro memorie, il materiale cartaceo e fotografico che hanno conservato hanno reso possibile mettere in luce un mondo importante che risultava nascosto.
La cosa che queste donne hanno in comune è che sono tutte donne intelligenti, orgogliose, consapevoli di aver fatto una cosa importante, di avere una marcia in più e di aver contribuito a scrivere pagine importanti della storia di questo sport contribuendo al processo di emancipazione femminile.
Pensiamo, ad esempio anche alle donne della Resistenza, staffette partigiane in bicicletta, o alle donne lavoratrici nel secondo Dopoguerra, protagoniste della ricostruzione del Paese andando a lavorare proprio su questo mezzo, fino alle donne dei giorni nostri, che ricoprono ruoli importanti nella governance di questo sport. Tutte hanno contribuito ad abbattere la barriera dello stereotipo che una donna in bici sia brutta, sgraziata o moralmente discutibile come avveniva in passato. Tutte queste donne sono fiere e orgogliose protagoniste del loro tempo.
Resistenza e bici, lavoro e bici e anche sport, con i chilometri percorsi da tante ragazze sprint – per anni sbeffeggiate, derise e addirittura insultate per la loro passione – che hanno contribuito in maniera determinante non solo ad arricchire il palmarès di medaglie del ciclismo italiano, ma anche ad abbreviare il lungo e faticoso cammino verso l’emancipazione femminile.
Devo, in questo, ringraziare anche il contributo della UISP, che mi ha dato spunti preziosi con il libro dedicato ai suoi primi 70 anni, scritto da Sergio Giustini, dove si parla dell’impegno profuso per il ciclismo femminile nell’immediato secondo Dopoguerra quando vennero organizzate alcune edizioni della "Corsa al mare". Fu la prima vera corsa a tappe femminile italiana."

Lieti di essere stati d'aiuto allora, possiamo riassumere dicendo che le donne sono campionesse non solo attraverso la bici ma nella vita di tutti i giorni, vuole aggiungere qualche cosa Antonella ?
"Una dedica a coloro che sfidando difficolta, fatica e sacrifici, spesso senza gratificazioni e a volte subendo anche insulti, sono sfrecciate via  dritte  fino  al  traguardo.  Se  oggi  molte  giovani  atlete  possono  contare  su  una  squadra,  uno sponsor, un allenatore, un preparatore atletico e un calendario di gare, lo devono a quelle coraggiose pioniere. 
Il  percorso  e  ancora  lungo  e  sicuramente  non  facile,  ma  sono  certa  che,  come  le  loro colleghe  del  secolo  scorso,  neanche  loro  si  arrenderanno.
Con le parole di Antonella Bellutti, due volte campionessa olimpica (Atlanta 1996 e Sydney 2000)
«C’è ancora una strada tutta in salita da percorrere e sarebbe bello che donne e uomini pedalassero insieme. Perché non c’è democrazia senza la libertà e il rispetto dovuto alle donne. L’unica catena che ci rende liberi è quella della bicicletta.»"

Da tutto questo, dalle sue parole e dalle pagine del libro traspare una viva passione, grazie per averci raccontato tutto questo.
Grazie a lei per essere stata con noi ed a tutte queste meravigliose Donne
"Grazie a voi per l'invito"

Per la Redazione UISP Ciclismo
(RB)

 

 

 

 

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BIKE CARD Tutorial

La Direzione Nazionale UISP ha comunicato a tutti i livelli che in data 01 febbraio 2023 è stato sottoscritto, nel rispetto delle prerogative di ciascun organismo, il rinnovo della Convenzione UISP - FCI per il 2023

Hanno sottoscritto la convenzione 2023 i seguenti Enti: US ACLI, CSAIN, AICS, LIBERTAS, CSEN, ACSI, CSI, UISP e ASI (con Bike Card). I loro tesserati possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

Dal 09/02/23 OPES ha sottoscritto la convenzione 2023. I loro tesserati, in possesso della Bike Card, possono regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI.

 

Per agevolare le procedure, è possibile verificare la presenza del ciclista nel database della Bike Card, accedendo alla procedura on line direttamente da questo link oppure tramite l’immagine sottostante

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