Comitato Territoriale

Giarre

PROGETTO SPORTANTENNE

“Sportantenne: prevenzione, emersione e mediazione per combattere le discriminazioni”. Uisp e Unar, sport contro razzismo e discriminazioni: riunione nazionale di avvio a Roma con operatori e "antenne" territoriali

Con questo intervento l’Uisp conferma il suo impegno contro le discriminazioni e per l’inclusione: il progetto, che durerà 18 mesi, fa riferimento al Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 di ministero dell'Interno e Unione Europea. L’Uisp opererà in sinergia con l’Unar-Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali per prevenire e combattere le discriminazioni dirette e indirette fondate sulla razza o sull’origine etnica, valorizzando la capillare rete Uisp. Saranno, infatti, sedici i comitati Uisp coinvolti: Alessandria, Basilicata, Bergamo, Bolzano, Caserta, Ferrara, Firenze, Torino, Giarre, Macerata, Nuoro, Roma, Taranto, Terni, Trento, Vicenza. Partner del progetto sono Liberi Nantes ASD, Stella del Sud ASD, Il Sicomoro cooperativa sociale.

“A Roma si terrà la prima formazione per due delle figure coinvolte nel progetto sul territorio - dice Chiara Stinghi, responsabile nazionale del progetto - il referente locale e l’antenna territoriale, la persona che riceverà le eventuali segnalazioni e si occuperà della selezione di contesti da cui raccoglierle. Infatti, noi supporteremo l’Unar nel raccogliere le segnalazioni relative a discriminazioni etniche. I referenti e le antenne saranno formati da esperti dell’Unar sui temi delle differenze, dei pregiudizi, e su come monitorare e prevenire i discriminanti. Insieme ad una parte teorica verranno forniti anche strumenti pratici, relativi a come aprire nuovi canali di comunicazione e come rispondere alle esigenze delle vittime di discriminazione. Dopo l’incontro di avvio gli operatori saranno subito operativi”.

“Insieme al lavoro sul territorio partirà una campagna di informazione, rivolta all’Uisp, ma in generale a tutto il mondo sportivo, per pubblicizzare i contatti delle antenne territoriali a cui fare segnalazioni - conclude Stinghi - È importante, infatti, che si conosca il servizio e che più persone possibili sappiano di avere questa opportunità. Successivamente, sono previsti altri momenti formativi relativi all’organizzazione di iniziative e manifestazioni sul tema dell’integrazione”. 

 “Sono antirazzista”: non basta dirlo. Abbiamo di fronte un fenomeno complesso che nel nostro paese affiora in vari modi, spesso inquietanti e subdoli. Siamo all’incontro di lancio del progetto “SportAntenne” che oggi e domani a Roma, presso la sede Unar, riunisce gli operatori e i coordinatori Uisp delle 16 città che ne saranno protagoniste sino a marzo 2018. L’Uisp opererà in sinergia con Unar-Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ed in partnership con tre associazioni del territorio: Liberi Nantes ASD, Stella del Sud ASD, Il Sicomoro cooperativa sociale. GUARDA IL VIDEO

Lo sport è un linguaggio popolare che riesce a coinvolgere tutti, l’habitat naturale attraverso il quale le “antenne”, ovvero operatori qualificati città per città, faciliteranno la segnalazione di episodi di razzismo e discriminazione di cui sono vittime persone rifugiate e richiedenti asilo. Perché è importante denunciare questi fenomeni che ogni giorno si verificano nelle nostre città, in forma palese o strisciante? Lo spiega Mauro Valeri, UNAR: “Perché dobbiamo superare l’idea per cui nulla è razzismo oppure tutto è razzismo. Occorre imparare a conoscere bene un fenomeno fatto di pregiudizi che si manifestano attraverso le opinioni, discriminazioni che si trasmettono attraverso i comportamenti e forme di razzismo vero e proprio, che si trasformano in ideologia. L’Italia non ha un proprio modello di convivenza, per questo il lavoro è più difficile. Non c’è il modello del rispetto delle minoranze come in Inghilterra, né quello dell’assimilazione come in Francia o quello del melting pot come in Usa. Si procede a vista e per questo la prima domanda da porre a chi si rende protagonista di questi atteggiamenti è: perché lo fai?”.

Francesco Spano, direttore dell’Unar, ha spiegato il significato di questo progetto e l’importanza di aver scelto l’Uisp come protagonista: “In questo modo pensiamo di inserirci efficacemente nei programmi di contrasto alla discriminazione, per mettere l’inclusione al centro della vita quotidiana di tutte le persone e promuovere i diritti umani”. Per l’Uisp è naturale da decenni promuovere cittadinanza attraverso lo sport, lo ha detto Vincenzo Manco, presidente nazionale dell’associazione: “Da anni abbiamo attivato un settore specifico sull’intercultura che ci consente di accumulare esperienze e competenze. Inoltre, mettiamo a disposizione una rete capillare, fatta di migliaia di società sportive in tutte le città, e la responsabilità sociale Uisp per rendere sempre più trasparente l’utilizzo di risorse pubbliche”.

Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali e cooperazione Uisp, insieme a Chiara Stinghi, responsabile del progetto e dell’interculturalità Uisp, hanno sottolineato come in questi anni l’Uisp abbia scavato in profondità per ottenere risultati. Il riscontro positivo di questo metodo, che ha nei Mondiali Antirazzistiuna manifestazione simbolo di inclusione e intercultura, si alimenta di un riscontro continuo con i Comitati territoriali Uisp che, nell’organizzazione quotidiana di qualsiasi attività sportiva, trasmettono questi valori e queste pratiche.(Elena Fiorani)

 

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