Nazionale

L’Uisp nel tavolo di coordinamento per la tutela dei minori

Presentato a Roma il progetto del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio sostenuto da 26 enti e associazioni, tra cui l’Uisp. Parla L. Barra

 

Per combattere gli abusi e le violenze sui minori nel mondo dello sport scendono in campo 26 realtà, tra associazioni ed enti. Due anni di lavoro hanno portato alla nascita di “Battiamo il silenzio”, progetto promosso dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio, con l'impegno diretto della sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, che è stato presentato lunedì 6 giugno al Centro congressi Fontana di Trevi di Roma.

Alla presentazione l'Uisp è stata rappresentata da Tommaso Dorati, segretario generale Uisp, mentre Loredana Barra, responsabile Politiche educative e inclusione Uisp, ha partecipato al tavolo di lavoro e all'eleborazione del documento"Quando il Dipartimento per lo sport ha deciso di istituire un tavolo tecnico per la co-costruzione e la promozione di una policy a tutela dei minorenni che praticano sport, con una attenzione particolare alle buone pratiche contro maltrattamenti e abusi, lo sportpertutti Uisp non poteva disattendere l'invito, perchè far sentire sicuri e protetti i bambini, le bambine, gli adolescenti, non è solo un bisogno da soddisfare, ma un diritto da rispettare e garantire".

Le associazioni che sostengono il progetto "Battiamo il silenzio", oltre all’Uisp, sono Aces, Acsi, A.Ge, Aics, Asilo Savoia, Arcigay Aps, Assist associazione nazionale atlete, Aic, Cammino, Cavallo Rosa, Centro nazionale sportivo Libertas, Centro sportivo italiano, Cipm, C.S.A.In., Differenza Donna, Rcos, Federazione italiana rugby, Figc, Associazione IWW Osservatorio, Mai più violenza infinita, Save The Children, Scuola di Fair Play Italia, Telefono Azzurro, Terre Des Hommes, Unicef.

"Il nostro essere un'associazione sicura, dotata di una Policy interna, di un decalogo di comportamento e percorsi formativi obbligatori sul tema è stato un valore aggiunto alla discussione e alla stesura del documento - prosegue Barra - Sedersi a quel tavolo insieme a 26 persone, 26 mondi diversi, e produrre un documento condiviso da tutti è stato un compito di grande responsabilità e di grande sensibilità. È stato avviato un processo di “vera” prevenzione che è ben più impegnativo e complesso di quello basato sui messaggi e sui documenti: la prevenzione, infatti, prima che un fatto tecnico, è un fatto culturale e deve contare sull’impegno sinergico di tutto il mondo adulto. Questo impegno si è percepito innanzitutto con la volontà di parlarne, di guardare in faccia il problema, di confrontarsi e prendere decisioni in merito. E il silenzio non c’era più: quel silenzio con cui bambini, bambine e adolescenti ci hanno assordato per farci verdere un problema che c’è, e non solo ad alti livelli prestativi; quel silenzio che ci ha dato la spinta per dare voce ai bambini ancora incapaci di ribellarsi e di trovare le parole per via della loro tenera età; quel silenzio è stato abbattuto con un documento che mira, oltre a definire prassi e strumenti per la prevenzione, protezione e supporto di bambini/e e ragazzi/e da qualunque forma di abuso, maltrattamento e violenza in ambito sportivo, anche a promuovere una cultura del rispetto del bambino, ad accrescere la disponibilità educativa e aiutare gli adulti di riferimento a sviluppare la propria intelligenza emotiva per assumersi le responsabilità di un potere che a volte viene esercitato senza freni". 

In cantiere un documento, webinar, corsi di formazione, per sviluppare buone prassi a favore della tutela delle e dei minorenni nello sport. Joyce Cooke, senior advisor Fifa, è intervenuta in videoconferenza alla presentazione, sottolineando come "un milione di bimbi nel mondo fanno sport, un mezzo per motivare, educare, includere. Anche insegnare la gentilezza, come perdere, come vincere. Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di ispirare le persone. Dobbiamo garantire a sempre più bambini di godere dei benefici dello sport. Devono essere sicuri quando lo fanno. Una delle minacce sono gli abusi sessuali, i bambini sono i più vulnerabili. L’Oms - ha precisato la senior advisor della Fifa - ha stimato che un miliardo di bambini tra 1 e 17 anni ha avuto esperienza di violenza emotiva o sessuale. Nel 2021 il 20% dei bambini che ha risposto alle domande sugli abusi dice di averne subiti. E nella maggior parte dei casi da persone che conoscono".

"Ora si può iniziare il cambiamento - conclude Barra - il progetto Battiamo il Silenzio, figlio di questo percorso lungo e articolato, intende disseminare questa esperienza e i materiali realizzati, approfondire tematiche e divulgare buone prassi. Pubblicazioni, webinar, vademecum, documenti tecnici, saranno a disposizione sul sito del progetto, insieme a un corso di formazione progettato per tutte le associazioni e le società sportive che offre approfondimenti sulle norme internazionali, europee e nazionali, oltre agli strumenti informativi e formativi utili per implementare efficaci politiche di tutela e promozione di ambienti sani e sicuri. E' un lavoro che si può fare solo insieme, così come insieme si è lavorato per questo risultato e per un unico grande obiettivo: tutelare bambine e bambini, ragazze e ragazzi affidati alle cure del mondo sportivo".

Valentina Vezzali ha aperto l'incontro di presentazione illustrando la policy e il sito del progetto: "La policy - spiega Vezzali - dà indicazioni chiare su come sviluppare un approccio comune per contrastare gli abusi sui minori. È stato un lungo studio partito dall'analisi di quanto fatto all'estero, in particolare le linee guida della Fifa. Un focus dettagliato ci ha permesso poi di capire meglio come implementare politiche efficaci. Il documento assicura il rispetto, la lotta alle discriminazioni, invita all'ascolto e alla partecipazione. Si è individuato un meccanismo che premia le realtà migliori che avranno accesso a fondi dedicati messi a disposizione dal Dipartimento".

 

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