Nazionale

Con gli occhi dello sport sociale: "Un attimo, dieci anni"

L'Uisp ricorda il decennale del terremoto in Emilia con un documentario che è stato presentato al teatro Facchini di Medolla. Eccone il racconto

 

Il 20 maggio di dieci anni fa era domenica, ore 4,03 di notte. La prima scossa  del terremoto in Emilia coglie molte persone nel sonno, rimane la registrazione in diretta in uno studio tv. Parte con queste immagini il documentario “Un attimo, dieci anni”, docu-film scritto e diretto da Alessandro Trebbi e Fabio Liberati e presentato a Medolla, nel teatro Facchini, la sera di mercoledi 1 giugno.

Il video parte dalle testimonianze delle persone, dalla paura e dall’incredulità di quella notte. E per tutta l’ora della sua durata raccoglie storie, ricordi e voglia di futura di un’intera comunità: giovani, anziani, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, soprattutto educatori e giovani sportivi. E’ questa la tesi sulla quale si muove l’intero lavoro di documentazione: raccontare il disastro della prima scossa, e poi della seconda, ancora più devastante, del 29 maggio, assumendo il punto di vista dello sport.

In sala ci sono i dirigenti dell’Uisp Emilia Romagna, che hanno promosso l’iniziativa, a cominciare da Enrico Balestra, presidente Uisp regionale ed Emanuela Claysset, responsabile Politiche diritti e inclusione Uisp. Con loro ci sono il sindaco di Medolla, Alberto Calciolari e i sindaci di altri Comuni, i rappresentanti della Regione Emilia Romagna e Stefano Vaccari, attuale senatore della Repubblica e all’epoca assessore provinciale alla protezione civile di Modena. E i presidenti Uisp Modena, Vera Tavoni e Uisp Ferrara, Eleonora Banzi, insieme a Gino Montecchi, storico dirigente Uisp e a Paolo Belluzzi, responsabile attività Uisp Emilia Romagna.

Sport come catalizzatore di una comunità, come protagonista dei primi soccorsi e dell’emergenza, come termometro di sogni spezzati e indicatore della voglia di rialzare la testa, di ricostruire socialità e speranza, soprattutto da parte dei giovani, voglia di rinascere insieme.

L’Emilia padana è in ginocchio, gli epicentri sono nel modenese, tra Finale Emilia, Mirandola, Medolla, SanFelice sul Panaro. Viene scosso anche il bolognese e il ferrarese, i cosiddetti Comuni del Cratere. Pietre e polvere, torri secolari spaccate in due, l’orgoglio ferito di essersi costruiti una casa che non c’è più, di colpo. Essere vittime di una violenza del genere produce depressione e sconforto. Non lì, non tra quella gente che rialza la testa, si aiuta, ritrova la forza delle comunità più solide: anche qui lo sport è in prima fila, con le palestre e i palazzetti trasformati immediatamente in rifugi per tutti, con le società sportive impegnate in una gara di solidarietà per soccorrere e portare conforto. Soprattutto ai bambini, che grazie agli operatori Uisp, insieme a Save the Children, possono avere qualche raggio di svago e divertimento.

La voglia di rialzarsi è raccontata anche negli sforzi dei giorni successivi, la dignità e il ruolo giocato dallo sport sociale e per tutti del territorio, con i dirigenti Uisp e quelli delle società sportive a darsi il cambio, organizzare le cucine di campo, per ricostruire il collante della comunità e dell’appartenenza. E i sorrisi e le strette di mano sincere con i volontari che arrivano da tutta Italia. "Ricordo un gruppo di volontari arrivati da Aosta - racconta Paolo Belluzzi nel documentario - sono scesi, ci hanno abbracciato, ci hanno consegnato duemila euro raccolti tra la loro gente e immediatamente dopo sono risaliti e sul pulmino per ritornare a casa".

Le bandiere tornano a sventolare sui pochi tetti rimasti ancora in piedi di scuole e palestre, sembrano dire: "qui c’è la possibilità di un ricovero e di un pasto caldo, qui si può dare e ricevere socialità". Con i Comuni che attivano in anticipo i Centri estivi gratuiti per i bambini e i volontari tuttofare, cresciuti nel circondario di una palestra o di un campo di bocce. E poi la rinascita di un movimento fatto di tante società sportive del territorio, la ristrutturazione e la ricostruzione degli impianti sportivi, compreso il PalaMedolla, grazie alla collaborazione degli Enti Locali, di Ecopneus e della sottoscrizione lanciata da Radio Bruno.

Storie individuali e collettive, unite dalla tragedia, che non rinunciano ad emozionarsi tutti insieme di fronte ad un gol. Le serate afose di giugno 2012 vengono attraversate dalla brezza degli Europei di calcio in Ucraina e Polonia, con l’Italia che fa miracoli a Kiev (proprio Kiev) e arriva in finale grazie alle magie di Balotelli. I maxischermi allestiti nei centri di accoglienza per gli sfollati dalla Rai e da Rai Sport, su sollecitazione dell’Uisp nazionale, sono la conferma del potere emotivo dello sport, stringersi per tifare lo stesso azzurro della Nazionale di Prandelli. Carlo Paris, all’epoca inviato di Rai Sport: “Quello che abbiamo visto in quei giorni ci conferma il valore sociale dello sport, la forza della coesione sociale che sa creare dal basso e la sua capacità evocativa, anche nell’espressione del tifo per la maglia azzurra”.

L’iniziativa di Medolla è il culmine di un ciclo di manifestazioni dal titolo "Lo sportpertutti abbraccia l'Emilia" (e altre ne seguiranno) che il comitato Uisp Emilia-Romagna ha organizato per il decennale del sisma del 2012 che ha cambiato i connotati alle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna e rivoluzionato, a suo modo, anche il mondo sportivo.

"Un percorso di memoria che ci sentivamo in dovere di intraprendere – sono le parole del presidente Uisp Emilia-Romagna, Enrico Balestra – in un territorio nel quale siamo storicamente una delle principali forze aggregative e di socialità e nel quale abbiamo fatto tanto durante i tragici mesi seguiti alle scosse e negli anni successivi. Basti pensare che oggi tantissimi impianti e piscine nella bassa modenese e ferrarese sono a gestione Uisp e grazie anche a Uisp sono stati costruiti o ricostruiti".

Il documentario è stato reso possibile anche grazie al patrocinio della Regione Emilia-Romagna, alla partnership con Bper Banca e Coop Alleanza 3.0 e al sostegno di Uisp Nazionale e dei comuni dell'Area Nord della provincia di Modena.

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