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Caro Gas

 

 

 

DOMENICA 6 febbraio - Piscina chiusa

DOMENICA 6 FEBBRAIO 2022 ALLE ORE 11:00 Piazzale antistante la PISCINA Comunale di Pinerolo

 

"Caro Gas"
Domenica 6 febbraio, vasche chiuse, nelle piscine del pinerolese gestite dal Comitato Territoriale Uisp di Pinerolo, per protestare contro il caro bollette.
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Articolo di Mirko Maggia, pubblicato su L'Eco del Chisone di mercoledì 2 febbraio

"Protesta e grido di allarme per gli aumenti gas e luce per la piscina di Pinerolo" dal sito web della Voce Pinerolese

Manifestazione di protesta questa mattina nel piazzale fronte piscina comunale a Pinerolo.  Gli aumenti delle bollette del gas e dell'energia elettrica incidono pesantemente sui costi della gestione della piscina. Aumenti che vanno dal 50 al 100% e che mettono seriamente in discussione mantenere aperta la piscina con le sue attività agonistiche e amatoriali. Sono già state raccolte oltre 300 firme  per chiedere aiuti per la piscina perché i gestori vogliono evitare di aumentare il costo delle attività perché lo sport deve essere per tutti!

 

 
 
Protesta caro energia: domani chiudono le piscine di Luserna San Giovanni e Pinerolo"
Articolo pubblicato da Torino Oggi sulla manifestazione indetta per domenica 6 febbraio, articolo di Elisa Rollino e Marco Bertello.

Le piscine pubbliche di Pinerolo e Luserna San Giovanni chiudono domani per la protesta indetta dal coordinamento associazioni gestori impianti natatori per il caro energia.

“Chiediamo alle istituzioni che ci venga dedicata più attenzione. Siamo impianti energivori che consumano energia termica, elettricità e acqua. Aumenti dal 50% al 100% sono insostenibili” spiega Valter Cavalieri d’Oro presidente della Uisp di Pinerolo, che gestisce la piscina comunale di viale Grande Torino.

“Noi spendiamo mediamente 160-180 mila euro. Rischiamo di arrivare a 270 mila, in un periodo in cui abbiamo ancora il 30% di presenze in meno del periodo pre pandemia e dobbiamo ancora recuperare i mancati introiti per l’apertura in ritardo dopo i lavori del 2019” aggiunge il presidente.

In questi giorni sono già state raccolte 200 firme di sostegno e si continuerà domani alle 11 in un incontro fuori dall’impianto. Per quanto riguarda il futuro, la Uisp ha chiesto una proroga al Comune: “Il nostro accordo scade al 31 agosto, ma abbiamo chiesto di prolungarlo sino a luglio 2024, perché ci permetterebbe di recuperare il terreno perso in questi anni – conclude Cavalieri d’Oro –. Non ce la siamo sentita di chiedere un contributo economico, perché conosciamo le difficoltà dei Comuni, anche se ci farebbe comodo”.

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Segue comunicato stampa dei gestori delle piscine, del 28 gennaio 2022

Piscine: un comparto che sembra non interessare a nessuno! “Domenica 6 febbraio si chiude”

In questo inizio del 2022 la situazione delle Piscine in Italia è drammaticamente peggiorata, il grido di allarme arriva dalle principali sigle (AGISI, Assonuoto, Insieme si Vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e SIGIS) riunite nel Coordinamento Associazioni Gestori Im- pianti Natatori rappresentato a livello nazionale da Marco Sublimi. A queste si aggiunge l’autore- vole sostegno di Forum Piscine che da sempre rappresenta il punto di rifermento del comparto Piscine a livello internazionale.

Gestiamo impianti pubblici e forniamo un servizio essenziale sostituendoci ai Comuni. Diamo un servizio a milioni di utenti (e di agonisti) su tutto il territorio nazionale e impieghiamo oltre 300.000 persone tra assunti e collaboratori sportivi.

Su 23 mesi di pandemia, 10 li abbiamo passati chiusi mantenendo tuttavia costi enormi che ci hanno generato perdite molto significative. Le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime ad aprire. Le piscine sono state le prime (6 agosto 2021) ad aver imposto l’obbligo di ingresso con Green Pass e, nonostante ciò, lavoriamo ancora al 40% della capienza in ragione dei limiti COVID (di fatto mai allentati).

I vari decreti ristori hanno garantito somme che arrivano nemmeno al 5% dei ricavi annuali, quando mediamente si sono registrate riduzioni di fatturato di oltre il 50-60%, somme che non bastano nemmeno a pagare un mese di utenze di luce, acqua e gas.

E adesso, come se non bastasse, è arrivato il cosiddetto “caro bollette” con aumenti superiori al 50%. Solo per fare un esempio: in un impianto di medie dimensioni si registravano circa 20.000€ al mese di utenze, oggi siamo ben oltre 30.000€, ciò significa 120.000€ di rincari annui su un singolo impianto!

Va aggiunto che la quarta ondata pandemica sta generando una riduzione del 50% dell’utenza, ogni giorno registriamo disdette, mancati rinnovi e richieste di rimborsi, e si tratta di una dinamica che produrrà i propri effetti almeno sino al mese di maggio.

 

Gestiamo un servizio pubblico, quindi dobbiamo applicare tariffe imposte, ovvero non possiamo (e non vogliamo) aumentare i biglietti di ingresso perché non troviamo giusto che a pagare le spese di tutto ciò siano i nostri utenti. Ma così è impossibile andare avanti!

Ogni giorno una società di gestione chiude i battenti, molti impianti non hanno riaperto dopo la pausa natalizia, significa che le persone non potranno più fare sport, significa togliere salute, benessere e quel minimo di socialità che è rimasta.

Da mesi, come Coordinamento Nazionale Gestori Piscine, abbiamo alzato un forte grido di al- larme a tutte le istituzioni, a partire dal Governo. Lo abbiamo accompagnato, con grande senso di responsabilità, a proposte concrete (estensione 110% a tutta l’impiantistica, sostegni sul caro utenze, moratoria sui debiti contratti per investimenti, protocolli di gestione più efficaci,…) ma siamo rimasti totalmente inascoltati a livello centrale. Gli sforzi di alcune amministrazioni co- munali per aiutare i gestori sono un esempio di lungimiranza e di comprensione del problema, purtroppo sono rari casi che non bastano a risolvere il problema a livello nazionale..

Adesso abbiamo deciso di fare un ultimo appello al Governo Nazionale e agli Enti Locali perché intervengano con urgenza e con misure all’altezza del problema, ma questa volta vogliamo che sia ben chiaro il risultato finale di questa ignavia: la chiusura degli impianti!

Per questa ragione domenica 6 febbraio chiuderemo le piscine. Un atto forte, mai fatto prima d’ora, ma anche un atto responsabile perché non vogliamo che accada un disastro di questa por- tata nel silenzio di un Paese che ancora una volta non si occupa dello sport di base e non sembra capire quanto sia importante per la crescita delle giovani generazioni, forse le più colpite dalla pandemia.

Servono manovre urgenti ed altre strutturali, riassumendo le principali:

1. Ristori

150 milioni di euro destinati ai gestori e distribuiti con criteri semplici ed equi. L’azione degli ultimi due Governi si è caratterizzata per una totale inconsistenza sui ristori che realistica- mente avrebbero potuto allentare la pressione sulle società di gestione degli impianti natatori. Lodevole l’attenzione finalmente data al settore piscine nel decreto ristori di queste ore, pur- troppo ancora una volta insufficiente a sostenere la crisi di questo periodo. Nessuno, in oltre un anno e mezzo, ha saputo cogliere la differenza tra impianti sportivi «energivori» e «non energi- vori» e poco o nulla è stato fatto in questo senso.

2. Infrastrutture

Estensione dell’Ecobonus 110% agli impianti natatori. Nonostante mille propositi e nume- rosi solleciti da più parti, nessuna operazione concreta è andata nella direzione della progettualità infrastrutturale.

Un intervento massivo per l’efficientamento energetico degli impianti e la riduzione delle emissioni permetterebbe la valorizzazione del patrimonio impiantistico rendendolo più gestibile dal punto di vista dei costi energetici e resiliente alla sfida del tempo.

3. Costi dell’energia

Un riverbero del secondo punto riguarda i costi dell’energia.
In questi mesi abbiamo assistito al drammatico tema del “Caro Bollette”. E’ indispensabile che il MISE annoveri le Piscine negli aiuti previsti per gli impianti energivori.

“Ormai da mesi stiamo portando all’attenzione delle istituzioni la drammatica situazione che stanno vivendo I gestori degli impianti natatori. E’ necessario che il Governo promuova I tre punti fondamentali per affrontare la situazione emergenziale e contemporaneamente istituisca un tavolo tecnico per il futuro degli impianti natatori. Così, l’Italia diventerà un paese senza pis- cine.”

AGISI – Presidente Giorgio Lamberti
Assonuoto – Presidente Alessandro Valentini
Insieme si Vince – Delegato Andrea Biondi
Piscine del Piemonte – Delegato Luca Albonico
Piscine Emilia Romagna – Coordinatori Luca Bosi e Roberto Veroni SIGIS – Presidente Sergio Tosi

Marco Sublimi Delegato dal Coordinamento Nazionale

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